3 Mag 2022

Dalla Bibbia allo Zen, per un’ecologia mentale e ambientale

Un filo rosso unisce diverse religioni e filosofie – dal cattolicesimo al buddismo – in un percorso di ricerca che, attraverso strumenti come il paradosso, invita le persone alla comprensione profonda. Mario Bonfanti e Gianluigi Gugliermetto ci introducono in questo ambito, presentando anche il corso sul tema proposto dall'Associazione Spiritualità del Creato.

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Tra le sue diverse proposte, la nostra Associazione Spiritualità del Creato offre dal 2021 dei corsi biblici. Si tratta di corsi online, generalmente articolati su sei incontri settimanali, a cui partecipano persone molto diverse tra loro quanto ad approccio al testo biblico: c’è chi si considera credente e chi no, chi considera il testo come sacro e chi lo accosta da una prospettiva storica e letteraria, chi esprime un desiderio di ricerca spirituale e chi vuole semplicemente saperne di più. Per noi ogni approccio è interessante e ogni domanda di senso è lecita e degna di essere presa in considerazione.

I docenti che conducono gli incontri hanno alle spalle un lungo percorso di studi biblici e teologici, oltre che una profonda ricerca spirituale. La nostra proposta è aperta a chiunque si ponga interrogativi e desideri esplorare alcuni temi presenti nella Bibbia – e non solo – insieme ad altre persone con spirito di ascolto, ricerca, apertura e condivisione. Senza alcuna pretesa di verità, ma con la voglia di studiare e approfondire.

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Secondo Matthew Fox, le cui opere costituiscono il punto di riferimento della nostra associazione, lo studio e la comprensione sono momenti essenziali della ricerca spirituale. Egli scrive nel libro Sins of the Spirit, Blessings of the Flesh: “L’anti-intellettualismo ignora il lato analitico del nostro cervello. Non possiamo essere creativi senza sviluppare la nostra intelligenza. Le idee sono importanti. La logica ha un suo spazio nel cammino spirituale”.

Quando si parla di Bibbia, spesso si danno per scontate informazioni ricevute da bambini o sentite al bar del paese – con tutto il rispetto per questi luoghi di socialità. Inoltre l’ignoranza trionfa anche tra le persone religiose. Molte persone cristiane, anche praticanti, sono ancorate a interpretazioni superate da decenni, che impediscono loro di accedere al messaggio soggiacente i testi biblici.

Attraverso questi corsi, cerchiamo di fornire solide informazioni storico-critiche per fare un po’ di pulizia mentale. Ma non soltanto: dentro un contenitore così vasto come la Bibbia nelle sue diverse versioni – che spaziano tra secoli, culture, e lingue più disparate – esistono anche prospettive di ricerca, domande esistenziali, visioni del mondo che possono ancora spingerci a chiederci oggi se siamo capaci di mettere da parte per un momento le visioni abituali che abbiamo di termini come Bibbia, Dio, religione, cristianesimo, chiesa.

La vita e il divino vanno sperimentati direttamente e personalmente, al di là di ogni precomprensione concettuale

In un’epoca in cui la religione viene spesso utilizzata per supportare progetti politici fondamentalisti e imperiali, è importante essere capaci di riconoscere le idee bibliche sulle quali ha senso assumere una posizione critica, informata. La nostra proposta si pone anche questo obiettivo. Inoltre, accompagniamo le nostre lezioni con riferimenti e paragoni ad altre culture religiose, che crediamo rendano le serate vive e interessanti, aiutando le persone a cogliere simboli e archetipi universali che sono trasversali alle varie religioni e ai loro testi di riferimento.

Nel 2021 abbiamo offerto un percorso focalizzato sull’inizio delle Scritture, cioè i primi undici capitoli del libro della Genesi. Il corso si chiamava “Cosmo, Terra e Senso della Vita. Una lettura ecologica del libro della Genesi”. Si tratta di un corpus composito di saghe e miti attraverso cui si dipanano la celebrazione dell’esistenza e l’incontro dell’umanità con l’Ombra. Attraverso l’analisi dei testi, l’ascolto delle figure archetipiche, il confronto con altre mitologie del vicino Medio Oriente, abbiamo permesso, in chi ha partecipato, l’emergenza di significati generalmente ignoti, proponendo anche momenti esperienziali per rivivere il senso recondito che anche oggi quelle Scritture possono contenere per noi.

La lettura che abbiamo proposto, basata sulla Spiritualità del Creato, ha tenuto ovviamente conto della ricerca storico-critica e delle interpretazioni tradizionali; insieme, ha sottolineato le possibilità di senso del testo di fronte all’attuale contesto di crisi ecologica e di senso che stiamo attraversando da decenni nella nostra cultura occidentale.

A partire dal prossimo 11 maggio proporremo un secondo ciclo nel quale perlustreremo il tema del “paradosso” presente nelle parabole evangeliche e nei koan zen. Il “paradosso” è un tema spirituale molto caro a Matthew Fox. Egli scrive nel libro La spiritualità del Creato. Manuale di mistica ribelle: “Cercare di vivere senza ironia, senza la consapevolezza dei paradossi che ci circondano, senza la capacità di ridere anche o soprattutto di noi stessi, significa contraddire l’universo stesso”. E le parabole sono piene di paradossi.

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Matthew fox (al centro) con Gianluigi Gugliermetto (a destra)

Il genere letterario “parabole” costituisce uno stilema specifico all’interno dei Vangeli, che ha caratteristiche sue proprie, essenziali da conoscere per un’appropriata comprensione. Più che raccontini moraleggianti, le parabole intendono aprire ricerche di senso, conducendo il lettore passo passo attraverso la narrazione fino a un punto paradossale, che ne costituisce il culmine. Allo stesso modo, i koan sono nello Zen un genere molto specifico, basato su domande e brevi racconti, che intendono disorientare il discepolo e portarlo alla personale scoperta dell’illusorietà della mente, premessa indispensabile per fare esperienza diretta del reale.

Pur essendo molto distanti cronologicamente e culturalmente, le parabole evangeliche e i koan zen condividono l’utilizzo del paradosso come piede di porco per scardinare le costruzioni mentali e sbattere in faccia ai lettori la realtà nuda e cruda. Perché – e qui sta il loro nocciolo radicale comune – la vita e il divino vanno sperimentati direttamente e personalmente, al di là di ogni precomprensione concettuale.

La nostra proposta vuole condurre le persone che parteciperanno verso una “ecologia della mente”: verso, cioè, una comprensione acuta e profonda dei testi che permetta loro di liberarsi da sovrastrutture ingabbianti, e, togliendo, sottraendo, ridendo di verità assolute e dogmatiche, giungere alla liberante esperienza che “il regno dei cieli è come il lievito” e “il Buddha come lo scopino del water”.

Per maggiori informazioni sul corso clicca qui.

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