13 Mag 2022

Agrimart, la piattaforma che aiuta i piccoli produttori agricoli a combattere la grande distribuzione

Scritto da: Simona Rossi

Spesso si crea un vuoto incolmabile fra un mercato tarato su strategie di marketing innovative e aggressive e il mondo dei piccoli produttori legati al territorio, con il risultato che il confronto è gravemente sbilanciato. Lorenzo Serafini, ideatore della piattaforma Agrimart, ci racconta la situazione e spiega la sua idea per colmare questo vuoto.

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Il dropshipping può essere messo al servizio della qualità alimentare e del consumo di prossimità, favorendo la diffusione di modelli di e-commerce innovativi al servizio dell’agro-food a chilometri zero, che facilitano l’accesso alla vendita on-line per chi non ha dimestichezza con il mondo digitale.

«La scomparsa del piccolo commercio di prossimità ha cominciato a farmi riflettere sulla qualità dei prodotti che consumiamo e sulle conseguenze sulla qualità della nostra vita». Sono queste le riflessioni di Lorenzo Serafini, fondatore e gestore della piattaforma Agrimart, con cui abbiamo esplorato nuovi modelli di distribuzione capaci di valorizzare la scala piccola e locale.

Agrimart si definisce come il primo market place naturale italiano. Da dove nasce l’idea e come si concretizza in un progetto digitale?

La M/Gdo propone sempre prodotti di ultima generazione a prezzi che devono per forza essere concorrenziali, ma mai ci si domanda cosa realmente nel processo di produzione che parte dalle materie prime – la prendo larga – e arriva al posizionamento sullo scaffale. Nel tempo libero sono produttore di olio, avendo un oliveto con circa 200 piante. Conosco bene il processo di produzione e mi son sempre chiesto come facesse una bottiglia da un litro di olio extra vergine di oliva a costare al supermercato 8 €. Se lasciamo spazio all’immaginazione si fa presto a capire cosa viene sacrificato in nome dell’economicità del consumo di massa.

A tutto ciò si aggiunge la mia passione per l’informatica; amando poi il rapporto diretto con le persone, ho deciso di buttarmi in questo progetto creando Agrimart, una sorta di dropshipping – o più brutalmente parlando un marketplace – che offre spazio alle aziende agricole locali e colma il gap per coloro che non sono molto addentro alle logiche del commercio on-line.

agrimart
La piattaforma è un e-commerce o basata sulla logica del dropshipping?

Io preferisco chiamarla semplicemente marketplace, un luogo virtuale dove si fa mercato. Tecnicamente ho ibridato e-commerce e marketplace. Il mercato virtuale che ho creato è uno spazio per i produttori del settore agro-alimentare toscano, dove essi possono presentare la loro realtà e i loro prodotti disponibili alla vendita per chiunque viva in Italia. I produttori che collaborano con noi vengono quindi sponsorizzati sul portale di Agrimart nella sezione dedicata, nel nostro blog e sui nostri canali social.

Quello che faccio è semplicemente facilitare la vita e l’attività economica on-line del produttore, considerando la mancanza di tempo e spesso il gap di competenze tecniche, senza poi considerare i costi tecnici per un piccolo produttore che volesse mettere su il suo impianto e-commerce e diffonderlo a livello nazionale. La logica di Agrimart è quella collettivistica e di cooperazione: vengono messi insieme diversi produttori che fruiscono di un servizio comune per presentare prodotti agro-alimentari anche simili, ma senza paura della competizione e all’insegna della promozione del territorio e delle filiere agroalimentari locali.

Lo scopo del portale è collegare produttori e consumatori in un rapporto diretto e trasparente. La piattaforma è in via di sviluppo, come vi state organizzando per ampliarla?

Il mercato on-line si sviluppa lentamente perché sono io da solo ad oggi a portare avanti il progetto. Credo nell’idea Agrimart come mezzo per facilitare l’accesso alla vendita on-line per piccoli e medi produttori toscani. Io seguo tutto il processo e vado di persona a parlare con i produttori e spiegare cos’è Agrimart e come funziona. Devo superare da solo le resistenze e i mille dubbi, esercitare la pazienza e, sempre all’insegna del principio fondante di Agrimart, procedo nel “piccolo e lento”.

Poi devo seguire anche la parte informatica e tutta la parte di social marketing, che include tutti i maggiori social, fra cui Youtube, cosa assolutamente innovativa. Il tutto prende molto tempo e attenzione per garantire la qualità e la coerenza del progetto con i valori iniziali; questo per me è molto importante ed è fondamentale perché Agrimart vuole proporsi come modello alternativo, innovativo, “ispirattivo” di un nuovo modo per fare commercio di prossimità e di qualità.

Se un’azienda volesse partecipare, cosa dovrebbe fare?

Semplicemente visitare il nostro sito cliccare in alto a destra su Richiesta Affiliazione nel menu orizzontale di ogni pagina, compilare il form e ricevere immediatamente da Agrimart informazioni su come funziona il nostro portale e su cosa fare. Questo senza mai dimenticare che Agrimart è un mercato contadino online, al momento solo per la Regione Toscana. Ancor più semplicemente può inviare una richiesta informazioni a info@agrimart.it o affiliazioni@agrimart.it.

Le vostre spedizioni sono gratuite in tutta Italia, ma i prezzi al consumo sono più alti della media. Cosa offre Agrimart che gli altri non prendono in considerazione?

Quello che il mercato contadino offre non è solo un prodotto, ma la valorizzazione di tutto il lavoro e la passione di un lavoratore o di un imprenditore agricolo. Chi fa impresa, nello specifico agricola, deve affrontare la competizione con la media e grande distribuzione. Agrimart aiuta i consumatori a entrare in un circuito virtuoso a tutela della propria salute e a supporto dei produttori locali. Inoltre ricordo che tramite Agrimart la spesa arriva direttamente a casa.

La logica di Agrimart è quella collettivistica e di cooperazione: vengono messi insieme diversi produttori che fruiscono di un servizio comune

Per spesa intento prodotti di altissima qualità come olio extravergine di oliva della Val di Chiana, di Pienza, vini e vernacce da San Gimignano, miele della Garfagnana e dagli apiari sulle Alpi Apuane, carni e insaccati provenienti da allevamenti non intensivi nei pressi del parco naturale della Maremma, così come paste e cereali prodotti con le tecniche di una volta. Il costo è risparmio, poiché come tutti sappiamo siamo ciò che mangiamo e il cibo è la prima medicina.

Chi sono i vostri partner in questa avventura?

I nostri partner in questa avventura sono i produttori locali. Ormai c’è un rapporto di amicizia, perché dopo un primo contatto impersonale tramite telefono ed e-mail, la relazione diventa vis a vis e io sono praticamente sempre a disposizione telefonicamente. La forza di Agrimart, come in un mercato contadino, sono i produttori, io sono un semplice facilitatore e “mediatore tecnologico” che cerca di colmare i vuoti freddi della tecnologia, ma che è preziosissima nel facilitare la vita dei produttori nella pratica del commercio on-line.

Io respiro l’umanità propria di un mercato nel progetto e spero che Agrimart evolvendo possa includere sempre più elementi propri della cooperazione, collaborazione e appunto azione collettiva. Primi passi in questa direzione saranno la costruzione di partenariati con gruppi di acquisto a livello regionale. Prima però vogliamo farci conoscere al meglio delle nostre possibilità e garantire che Agrimart è un progetto che vuole mettere le tecnologie economico-digitali al servizio dello sviluppo agro-alimentare di qualità e del consumo di prossimità. Intanto chiunque può venirci a trovare sui social.

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