Seguici su:
Genova - Conosco l’associazione Worldrise da diversi anni: la prima volta che ho visto il grande polpo blu scuro che rappresenta il logo era il 2018 e stavo partecipando a un trekking letterario per famiglie sul lungomare di Bonassola. Era stampato su una sacca in tela con dentro alcuni gadget della “maratona”. Incuriosita, sono andata sul loro sito e sui loro profili social e questa realtà mi ha colpito per l’intraprendenza, per le numerose attività che organizza e per la serietà.
Oltre a essere sulla quarta di copertina di uno dei miei libri, “Fa rima con futuro”, che Worldrise ha patrocinato per i fini educativi, in questi anni quel logo ha marchiato tante altre iniziative, dalle pulizie delle spiagge sul territorio ligure ad altri progetti ambientali, come No Plastic More Fun, una rete di locali del centro storico di Genova e in altre città che non utilizzano più plastica monouso, preferendo materiali riutilizzabili o stoviglie compostabili. Ora Worldrise sta promuovendo in Italia un nuovo progetto, in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea: le Blue Schools.
«Viviamo in un pianeta blu», spiega il coordinamento di Worldrise. «Il nostro pianeta ha un unico oceano senza il quale la vita, così come la conosciamo, non esisterebbe». Nonostante la larga porzione di costa, molti cittadini europei non conoscono l’importanza dell’oceano: non sanno come regola il clima, come produce l’ossigeno che respiriamo, quali mezzi di sussistenza e benefici ci offre.
«Proprio per questo è necessario un cambio di rotta per riorientare la società verso la valorizzazione della ricchezza dell’oceano, così che esso possa continuare a sostenere la vita». Per l’associazione Worldrise l’educazione è uno dei pilastri della propria attività di divulgazione e anche in questo caso, può essere l’elemento chiave di questa nuova consapevolezza.
LE BLUE SCHOOLS
La EU4Ocean Coalition, con il supporto della Direzione Generale degli Affari Marittimi e della pesca (DG MARE) della commissione europea, unisce organizzazioni, progetti e individui nel comune impegno di promuovere l’educazione all’oceano in tutta Europa. Chi ne fa parte? Le organizzazioni coinvolte in attività di educazione all’oceano, l’European Youth Forum for the Ocean, un forum dedicato ai giovani impegnati in attività di educazione e/o conservazione dell’ambiente marino, e una rete di Blue Schools europee.
La rete delle “scuole blu” coinvolge istituti scolastici, insegnanti, studenti e studentesse, in un percorso di avvicinamento all’oceano, alle sue peculiarità e alle sue fragilità, grazie allo sviluppo di progetti didattici focalizzati sull’ambiente marino. «Il concetto di Blue School europea nasce dall’esperienza nell’educazione marina raccolta dalle consultazioni con insegnanti ed educatori in tutta Europa. Riconosce la varietà delle culture e delle comunità scolastiche dei 27 Stati membri dell’UE e sostiene il concetto di scolarizzazione aperta, incoraggiando lo sviluppo di partnership locali, per rendere rilevante il contesto di apprendimento».
E il bello è che si lavora in rete, mai da soli. Partecipare a questa sfida ambientale per promuovere l’educazione al blu contribuisce a sensibilizzare tutti, dalla scola infanzia alle superiori. Le e gli insegnanti diventano figure di ispirazione per la classe, in grado di influire sugli atteggiamenti di bambini e ragazzi nei confronti dell’ambiente.
COME SI PARTECIPA?
Innanzitutto gli insegnanti devono identificare una tematica legata all’oceano, come un bene che il mare ci fornisce quotidianamente o un’attività umana che lo mette in pericolo. Dopodiché occorre sviluppare un progetto scolastico sul tema, in collaborazione con un partner locale.
Il progetto darà la possibilità a studenti e studentesse di acquisire una forte connessione con il mondo marino, elemento essenziale soprattutto per le scuole liguri, così legate al mare. Tutti i progetti approvati verranno mostrati sulla mappa delle Blue Schools europee, l’European Atlas of the Seas. Ogni scuola avrà una propria pagina web sul Forum Marittimo che potrà essere gestita e aggiornata.
Le scuole possono rispondere alla call anche presentando domanda con un progetto scolastico ambientale già esistente e scegliere di aderire alla rete delle Blue Schools europee per condividere esperienze e discutere con altri/e insegnanti d’Europa, quindi collaborare con una scuola in un altro Paese e promuovere una eco-cittadinanza europea dell’oceano.
Vuoi entrare a far parte della rete? Per trasformare la tua scuola in una Blue School, segui le istruzioni qui.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento