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Roma, Lazio - C’è grande trepidazione nell’aria. Fermento. Centinaia di persone nel piazzale ovale antistante l’Auditorium in attesa di Sadhguru, il guru indiano fondatore di Conscious Planet, il movimento che si batte per la salvaguardia del suolo. Lui viaggia in moto, in solitaria. Sta attraversando 27 paesi in 100 giorni riunendo esperti, leader e persone di tutto il mondo per affrontare una crisi imminente.
Piove tutto il giorno su Roma. Poi smette e, all’improvviso, esce il sole, proprio quando ha inizio l’evento gratuito che ha come ospite d’onore Sadhguru, il cui messaggio viene cantato da artisti come Malika Ayane, Elisa, Noemi, Brunori Sas, Giovanni Caccamo e personaggi tra cui Fabio Volo. «In tutto il mondo – dicono –, il degrado del suolo sta raggiungendo livelli che minacciano la produzione di cibo, la stabilità del clima e la vita stessa di questo Pianeta».
Sadhguru ha iniziato il suo viaggio di 30.000 chilometri attraverso l’Europa e l’Asia, per accelerare gli interventi di politiche per la protezione del suolo, sostenuto da leader mondiali, celebrità e istituzioni di rilievo. Ed oggi è a Roma, accompagnato da grandi artisti, pronti a testimoniare il cambiamento attraverso canzoni e performance a sfondo e tema naturale.
Sulle note di Cambiamento, il guru ci ricorda che «le Nazioni Unite affermano che tra sessant’anni non avremo più terreno coltivabile. Il 52% dei suoli agricoli del mondo sono degradati e, a questo ritmo, una disastrosa crisi alimentare globale sarà inevitabile nel prossimo futuro».
«La verità è che cambiare fa paura e che non sappiamo rinunciare a quelle quattro o cinque cose a cui non si crede neanche più», suona Brunori Sas, vate della situazione presente. Tuttavia è ancora possibile produrre un cambiamento in senso positivo e sostenibile. Poi canta Elisa, partner dell’ONU, in partenza per un tour all’insegna e a sostegno della sostenibilità ambientale.
Sadhguru non è il solito guru. Non porta il turbante ma occhiali da sole, maglietta dai colori sgargianti e gira in moto con un sorriso contagioso e accogliente, proprio come la terra che si batte per difendere. A dialogare con lui, sale sul palco Manoj Juneja, direttore esecutivo e capo finanziere del World Food Programme (WFP) delle Nazioni Unite.
Juneja spiega l’importanza di tutelare il suolo, oggi più che mai, per la salvaguardia della biodiversità e della nostra stessa esistenza. Poi ringrazia il guru per la sua missione e per l’importante messaggio che porta in giro per il mondo a milioni di persone: «Save soil. Let’s un make it happen!».
Quando sale sul palco Sadhguru è una standing ovation: occhiali da sole e lunga barba, bianca, come la scoppola che porta in testa «Namastè», saluta emozionato. Poi intona un mantra che fa vibrare tutti i presenti, uniti in un canto per la terra. «È importante capire che senza un suolo sano non c’è sopravvivenza. Non c’è vita. Dobbiamo agire subito per le future generazioni, per garantire loro un futuro più sostenibile».
Possiamo fare molto nel nostro quotidiano per andare nella giusta direzione, come «renderci conto, innanzitutto, dei disastri e dei danni che stiamo arrecando alla terra e poi compiere piccole ma efficaci azioni in senso opposto, come piantare alberi. Milioni di alberi. Ci aspetta un lungo percorso, tante battaglie e milioni di persone sono da mobilitare». Ma tutto ciò è possibile, fa capire il guru con la sua stessa presenza e con il suo incredibile viaggio: «Si può sognare. Fate in modo che i vostri sogni diventino realtà».
«Avrò cura di te», recita la canzone di Battiato. E lo stesso dovremmo fare noi per la nostra Madre Terra: averne cura. Lo fanno già il Dalai Lama, il cantautore Maluma, l’attore Omar Sy, la direttrice della FAO Maria Helena, il pilota automobilistico Nico Rosberg, il giocatore di football Tom Brady, il DJ Pete Tong e decine di altro sostenitori di Conscious Planet, che mira ad attivare il sostegno di oltre 3,5 miliardi di persone e a promuovere un cambiamento nelle politiche di tutte le nazioni democratiche per la rivitalizzazione del suolo aumentando il suo contenuto organico.
Sadguru lo fa già e offre l’opportunità di unirsi a un movimento che ha proprio questo come scopo. «In questo momento l’aspetto più importante della conservazione della natura è il suolo. Se non fermiamo il degrado del suolo, il Pianeta non sarà più un luogo favorevole alla vita degli esseri umani». Il cambiamento è possibile. Facciamolo accadere!
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