La Natura ligure viene premiata e l’ecoturismo cerca di prendere il volo
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Savona - Non solo mare, divertimento, mezzi pubblici poco efficienti e autostrade scadenti. La Liguria è molto altro, ma rispetto ad altre regioni italiane che hanno cambiato nel corso degli ultimi decenni la loro immagine di sé, la mezzaluna del nord ovest fatica a farlo.
Eppure muovendosi in settimane come queste soprattutto nell’entroterra è facile incontrare diversi turisti europei che, molto più preparati degli stessi abitanti, conoscono le bellezze naturalistiche liguri e sono pronti ad esplorarle attraverso un ecoturismo rispettoso ed ecologico. Chi attraverso trekking, chi escursioni in cresta alle montagne più alte, chi per arrampicare le falesie, mentre altri si godono il silenzio intervallato dal rumore dei piatti delle cucine dei ristoranti che in questi giorni lavorano a pieno ritmo.
Ciò che è certo è che le “bellezze verdi” della regione spesso sono più conosciute e apprezzate dai turisti che da chi in prima persona le vive quotidianamente: forse perché ci si abitua, forse perché spesso si conosce poco di altre parti di mondo. O forse semplicemente perché si sogna una vita diversa e non si può avere.
Sono sempre più però le persone che si stanno trasferendo dalla costa all’entroterra o dalle città alle campagne e montagne liguri, per condurre consapevolmente una vita diversa (qui alcuni esempi). E sono proprio loro, che stanno contribuendo a mostrare con una lente diversa, le potenzialità turistiche che si nascondono dietro ad aree ritenute sino a poco tempo fa svantaggiate.
Eppure sono state proprio la limitazione di costruzioni umane e il relativo abbandono degli ultimi decenni che hanno permesso alle aree interne, e non solo, di poter mantenere la loro naturalezza e selvaticità che invece l’area costiera ha perduto a causa dello sfruttamento illimitato del suolo che ha subito.
Se da qualsiasi punto della costa però si risale verso i monti, ci si può imbattere inaspettatamente in luoghi poco antropizzati che hanno molto da offrire: boschi centenari, una fauna vivace e selvatica. Si è fatto molto per cercare di proteggere tutto ciò: le aree naturali protette della Liguria infatti comprendono coprono una superficie complessiva di circa 60.000 ettari, ovvero quasi il 12% del territorio regionale, che non è poco, se rapportato ad esempio al 10% della vicina Toscana.
I parchi più conosciuti della Liguria sono il Parco Nazionale delle Cinque Terre e il Parco Naturale Regionale del Beigua, ma non tutti sanno che la regione a mezza luna vanta anche nove parchi regionali, una riserve statale e quattro riserve regionali, e molte aree protette naturali: un patrimonio di biodiversità ed ecosistemi unici che meritano attenzione e cura da parte non solo di turisti appassionati, ma occasionali, bensì anche da chi vive a stretto contatto e ancor poco ne comprende il valore incommensurabile.
Ciò che forse fa ancora fatica a essere compreso dagli abitanti che hanno vissuto di turismo speculativo e di massa legato alla presenza del mare e dei divertimenti, è che è possibile praticare un turismo differente, che oltre a tutelare e valorizzare l’ambiente può contribuire attivamente allo sviluppo socio-economico del luogo, salvaguardando tutti i beni naturali e culturali più significativi.
A supporto di tutto ciò vi sono premi e riconoscimenti delle bellezze naturali liguri, sempre di più in questi anni. Recentemente è giunta la vittoria del concorso del Parco più bello d’Italia per Il Giardino Botanico della Riviera di Villa della Pergola ad Alassio, località particolarmente conosciuta per il turismo più tradizionale, che grazie a questo premio potrebbe beneficiarne. Questo concorso infatti vanta il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, del Ministero dell’Ambiente, dell’UNESCO, dell’ACI e con l’adesione del FAI e dell’AIAPP.
Al Comitato scientifico che ha valutato e assegnato il premio è stato chiesto di valutare diversi parametri, tra cui l’interesse storico-artistico e botanico, lo stato di conservazione, gli aspetti connessi con la gestione e la manutenzione, l’accessibilità, la presenza di servizi, le relazioni con il pubblico e la promozione turistica.
I Giardini sono stati definiti dalla giuria “meta di impareggiabile bellezza che affaccia sull’acqua”: nati a fine ‘800 e portati a splendore dalla famiglia Hanbury nel secolo scorso, si estendono su 22.000 mq, in una posizione molto particolare che affaccia sul golfo di Alassio. Vantano una collezione di glicini e agapanti unica in Europa, che si può apprezzare soprattutto in questa stagione di fioritura completa.
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