Linda Maggiori: “Vi racconto come ho creato una vita e una famiglia a impatto (quasi) zero” – #1
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Daniel Tarozzi e Darinka Montico non si sono mai incontrati di persona, eppure viaggiano su percorsi paralleli, per certi versi simili, alla continua ricerca di persone e realtà che hanno deciso di cambiare vita realizzando i propri sogni. Nasce così il loro podcast I(n)spira-Azioni, un appuntamento settimanale con interviste mirate a fare in modo che logica e compassione non spariscano dalla conversazione pubblica. Ora più che mai è necessario inspirare per connetterci e centrarci, ispirarci l’uno con l’altro, non solo con le parole, ma soprattutto con le azioni.
La prima ospite, Linda Maggiori, ha tanto da ispirare. Giornalista freelance, vive a Faenza, ha quattro figli e da dieci anni pratica uno stile di vita sempre più sostenibile fatto di azioni molto semplici e quotidiane che, come dice lei stessa, possono compiere davvero tutti. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita prendendo distanza dal consumismo sfrenato tipico delle nostre società, attraverso atteggiamenti sobri e sostenibili, una produzione minima di rifiuti e l’indipendenza energetica. Scelte che a prima vista potrebbero risultare scomode o anacronistiche, ma che al contrario si rivelano molto convenienti in termini economici e di tempo. Linda e la sua famiglia producono “solo” 2 chili di rifiuti all’anno!
«Otto anni fa, quando abbiamo iniziato, pensavamo fosse impossibile. È partito tutto come un gioco, pesavamo i rifiuti prima di buttarli. Questo continuo monitoraggio ci spingeva a produrne sempre meno». Così hanno cominciato a mappare negozi con prodotti sfusi, hanno convinto i produttori locali che forniscono il GAS da cui acquistano i prodotti freschi a non usare imballaggi di plastica, ma sacchi di stoffa grandi e riutilizzabili.
A casa hanno sostituito qualsiasi contenitore di plastica con il vetro, hanno anche creato una stoviglioteca, un kit di 50 bicchieri e piatti, colorati e lavabili, che danno in prestito per le feste di compleanno dei più piccoli. «All’inizio ci vuole un po’ di impegno, ma quando diventa un’abitudine è più difficile tornare indietro, si spreca meno tempo. Ad esempio, abbiamo in casa pacchi di zucchero da 15 chili e non serve andare a fare la spesa spesso».
Una sensibilità che è diventata anche una battaglia politica nel campo della mobilità sostenibile e delle energie rinnovabili. A seguito di un incidente, Linda e la sua famiglia non hanno più un’automobile, si muovono e viaggiano in bici e con i mezzi pubblici. L’Italia è il paese più motorizzato d’Europa, eppure cominciano a essere tante le famiglie interessate a questi temi. Linda e altri hanno creato una rete nazionale Famiglie senz’auto che promuove, scambia informazioni e/o consigli con tutte le persone interessate a conoscere come ridurre l’uso dell’automobile.
«Con l’aumento del carburante, tante persone mi chiedono suggerimenti per vivere la quotidianità senza auto, dalla spesa ai bambini a scuola. I miei figli hanno 14, 12, 9 e 4 anni. Sono tutti autonomi, anche la piccolina per tragitti brevi. Il periodo più difficile in assoluto della nostra vita senza auto è stato questo inverno: green pass e super green pass, una vera limitazione all’accesso dei mezzi pubblici. Come famiglie senza auto abbiamo preso posizione non in merito al vaccino, ma sul fatto che sia improponibile mettere delle barriere all’uso dei mezzi pubblici. In passato avevamo già chiesto di eliminare i biglietti, renderli gratis per fronteggiare l’emergenza climatica e ambientale».
Car Free – È possibile, sostenibile e risparmio! |
Linda e la sua famiglia sono da due anni indipendenti anche dal gas. Hanno comprato un appartamento e, pur vivendo in un condominio, hanno installato dei pannelli fotovoltaici con cui riescono a soddisfare tutto il loro fabbisogno energetico, grazie anche al cappotto interno che hanno realizzato. Una vita sobria, che non vuol dire per forza una vita di privazioni, permette loro di lavorare part-time.
Quello che colpisce di Linda è la grande serenità con cui racconta la propria vita fatta di scelte compiute con gioia. Parla dei suoi figli, a cui non impone alcuna scelta rigida, che si confrontano con il mondo cosiddetto “normale” frequentando la scuola pubblica e scelgono anche loro una vita più sobria. «Cerchiamo di dare loro una serenità interiore che è la base per non dipendere dagli oggetti, consumare per riempire dei vuoti interiori. Non chiedono nulla tranne che per i compleanni e a Natale. Passiamo molto tempo con loro. La sera, dopo cena, trascorriamo mezz’ora a giocare con i giochi da tavola o a leggere i libri. Solo nel fine settimana guardiamo dei film. Non abbiamo la televisione!».
Sono l’esempio di come si possa fare con gioia e leggerezza un cambiamento importante. Per cominciare basta un semplice passo che sia consono al proprio contesto e alla propria situazione familiare. A poco a poco piccoli successi che entusiasmano e stimolano a raggiungerne sempre di più.
Linda è molto attiva su più fronti: partecipa a movimenti di lotta non violenta con cui in questi mesi ha cercato di avviare una riflessione generale sulle discriminazioni provocate da un linguaggio e un dibattito che ha cercato di spegnere qualsiasi forma di senso critico o di pensiero che si distaccasse da quello unico. Riflette sul cosiddetto fenomeno definito da Naomi Klein come “capitalismo dei disastri”, che dalle crisi può trarre enormi profitti, aumentando la forbice sociale tra ricchi e poveri, mettendo a tacere il dissenso e il libero dibattito. Dal suo punto di vista lo stesso movimento pacifista, adesso ricompattato per gli eventi in Ucraina, non ha espresso alcuna critica nei confronti di un linguaggio bellico, umiliante e sferzante di disumanizzazione che ci ha investito nel corso di questi ultimi anni.
Ancora una volta i suoi figli sono l’espressione della parte buona e sana che l’esperienza di questi due anni ha generato nella collettività attraverso la solidarietà dimostrata nei confronti degli amici che non possono andare al cinema o non possono andare a mangiare una pizza perché senza super green pass.
Come sottolineato da Daniel Tarozzi, «i poteri hanno in mente delle politiche che spesso provocano delle conseguenze molto diverse da quelle immaginate. Nel caso specifico, gli adolescenti hanno sviluppato un senso di fratellanza maggiore che tra gli adulti, il 40% dei dipendenti pubblici e privati in occidente sta pensando di licenziarsi, il telelavoro è diventato un’esigenza, molte persone hanno lasciato la città per tornare a lavorare al sud. Fenomeni che, con molta probabilità, non erano stati messi in conto».
Linda e la sua famiglia sono l’esempio di come tutto sia connesso, non si può parlare di ambiente senza parlare di trasporti, cibo, economia, povertà, relazioni umane e stili di vita. Essere cittadini consapevoli significa pensare al futuro con azioni compiute nel presente. Spesso si tende a scaricare la colpa su qualcun altro, dai cittadini alle istituzioni e viceversa. Ma nessun nostro atteggiamento è un fatto privato.
Linda è consapevole di non poter cambiare il mondo o di non poter arrestare le enormi crisi in corso, ma ogni giorno sceglie di dare l’esempio ai suoi figli per generare in loro uno stimolo forte per andare avanti e continuare il loro percorso. E se è in parte vero che Linda non può cambiare il mondo, è senz’altro vero che tante Linda, insieme alle proprie famiglie, hanno un potere incredibile da esercitare nelle scelte di tutti i giorni. Basta non lasciarsi scoraggiare dall’impotenza.
Segui I(n)spira-Azioni su youtube, facebook, spreaker o spotify. Il prossimo appuntamento è per mercoledì 13 alle ore 19 con Carla Taglia.
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