6 Apr 2022

Corviale Domani: la periferia abbandonata dalla cattiva amministrazione rinasce dal basso

Scritto da: Brunella Bonetti

Uno dei più grandi progetti europei di riqualificazione si trova nella periferia romana. È Corviale Domani, frutto di sinergie che hanno unito diversi soggetti del mondo associativo e istituzionale per riqualificare questo quartiere e programmare una gestione consegnata nelle mani dei suoi stessi abitanti.

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Roma, Lazio - Corviale, periferia sud-ovest della Capitale. In questa area periferica della più grande città italiana c’è un progetto che vuole rendere queste strade centrali e catalizzanti rispetto alla socialità, alla rigenerazione e alle buone pratiche. Si chiama Corviale Domani ed è una iniziativa di ricerca frutto della sinergia iniziale fra tre soggetti: IsICult, Filas e Coordinamento per il Distretto Tecnologico d’Arte, Cultura e Sport. Ad oggi sono consorziate le istituzioni di Roma Capitale, Regione Lazio e Atercon, più una settantina di associazioni firmatarie.

Tra le numerose problematiche di un territorio come Corviale – quartiere periferico di Roma segnato da abbandono scolastico, invecchiamento della popolazione, disgregazione familiare, disoccupazione e isolamento – c’è chi reagisce e decide di riparte dalle numerose ricchezze della zona. Scopriamo tutti i dettagli del progetto Corviale Domani con Tommaso Capezzone, uno dei suoi protagonisti.

Cos’è Corviale Domani?

Corviale Domani è un’APS che ha lo scopo sociale di mettere in rete e a sistema la ricchezza associativa del quadrante di Corviale, ponendo inoltre in relazione con i vari livelli istituzionali – dal municipio all’UE – con i livelli cittadini, nazionali e internazionali del sistema universitario e di ricerca pubblico e privato, del sistema mediatico tradizionale e digitale e degli stackolder economici, sociologici, medici, psicologici, urbanistici, architettonici.

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Chi sei e che ruolo hai nel progetto Corviale Domani?

Sono uno dei soci fondatori di Corviale Domani e, fin dall’inizio, mi occupo della comunicazione del brand Corviale. Nel tempo ho cominciato a interessarmi a nuove forme d’intermediazione sociale che potessero riempire il vuoto creatosi col venir meno dei classici corpi intermedi quali partiti e sindacati. Questa ricerca si è sempre più intrecciata con le possibilità che le piattaforme digitali offrono per intermediarie bisogni e servizi. L’emergere prepotente della questione della transizione energetica ha man mano fatto emergere il ruolo e la necessità di nuove forme di soggettività sociali per rendere possibile questa transizione.

Quindi al mio originario e mai dismesso impegno per la comunicazione si è affiancato sempre più quello per la formazione e l’informazione attraverso le Comunità Energetiche e le Cooperative Urbane di Comunità. Ciò mi ha portato a elaborare un’idea e una pratica di innovazione sociale concretizzatasi nella fondazione di Innovazione Sociale Aps, con la mia presidenza, una dei 70 sottoscrittori del Protocollo d’Intesa con Ater e Regione Lazio per la realizzazione del progetto Rigenerare Corviale in co-programmazione e co-progettazione.

Come nasce Corviale Domani?

Corviale Domani nasce nel 2008 da un gruppo di operatori sociali e politici che hanno identificato Corviale come la metafora perfetta di tutto ciò che in Italia non ha funzionato per incapacità di portare a compimento progetti nati per risolvere grandi problemi socio-politici. Progetti nati bene, ma che poi l’incapacità amministrativa ha impedito di realizzare appieno. Questi grandi insediamenti di edilizia popolare sono stati il contraltare dei grandi insuccessi della politica industriale pubblica: grandi cattedrali nel deserto lasciati a degradare per incapacità e abbandono.

Qual è la vostra sfida?

La nostra è una sfida razionale, una scommessa, anche comunicativa, di trasformare un brand negativo – così come era percepito allora – in un brand positivo, puntando sull’innovazione insieme tecnologica, ambientale, architettonica, sociale, culturale e politica. Abbiamo per prima cosa messo in campo un’inchiesta territoriale con un finanziamento della finanziaria Filas della Regione Lazio (Corviale è di proprietà dell’Ater della Regione Lazio). Ricerca affidata alla società IsiCult esperta di ricerche culturali.

L’impatto sugli abitanti sarà anche un salutare ritrovare il senso civico di appartenenza tra una comunità e le istituzioni

Questa ricerca ci ha consegnato la fotografia di un quadrante ad alta concentrazione di associazioni con una sviluppata vocazione culturale, artistica e sportiva, da cui ha avuto origine lo sviluppo di una progettualità distrettuale fondata su tali vocazioni.

Come prosegue il vostro percorso?

Contemporaneamente a questa prima ricerca, una serie di artisti buttati fuori mercato dalla speculazione immobiliare al centro storico dove avevano gli studi, ha scoperto gli enormi spazi vuoti esistenti a Corviale. Spazi progettati per servizi socio culturali e mai utilizzati. Questi artisti hanno occupato alcuni di questi spazi ripulendoli, ristrutturandoli e riportandoli a nuova vita.

Con l’aiuto e la collaborazione di Corviale Domani, essi hanno nel tempo intrapreso un percorso di regolarizzazione della loro posizione con l’Ater, proprietaria degli spazi. Infatti la loro azione di animazione culturale e artistica viene regolarizzata all’interno dell’odierno Piano Integrato Corviale finanziato col PNRR. Il progetto è andato avanti anche attraverso una serie d’iniziative, a cominciare dai Forum Corviale, e poi ha man mano aggregato università, enti di ricerca e vari stackeolder.

Ci parli di una tra le tante iniziative?

Un progetto che mi sta particolarmente a cuore è Cuore verde a Corviale. All’interno del Piano Integrato Corviale è prevista la creazione del Parco Est, con davanti il Palazzone e il Parco Ovest dietro. Parchi in relazione visiva e ciclopedonale attraverso l’apertura della parte centrale del piano terra del Palazzone, così come previsto dal progetto dell’architetto Peretti, vincitore del bando Rigenerare Corviale. Nel Parco Est saranno messi a sistema integrato, tramite percorsi ciclopedonali e alberature, i vari insediamenti, dal Calcio Sociale al Rugby Arvalia, alla nuova scuola Mazzacurati. Nel Parco ovest, con i suoi 1400 ettari di verde e i suoi 70 casali, sono previsti sentieri e servizi associati alla fruizione del verde.

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Come si rapporta questo progetto con il territorio, le persone coinvolte e le istituzioni?

È il più grande progetto di rigenerazione urbana europeo. Averlo associato al PNRR darà la certezza delle realizzazioni e dei tempi di attuazione. Il coinvolgimento di una Cooperativa di Comunità nella gestione previsto dal Piano Integrato Corviale è un esperimento che unisce sviluppo locale e certezza di gestione post-rigenerazione per evitare il ripetersi del degrado dovuto a mala o nulla gestione. L’impatto sugli abitanti sarà anche un salutare ritrovare il senso civico di appartenenza tra una comunità e le istituzioni.

Con quest’ultime invece, si oscilla tra disincanto per le tante promesse e i tanti ritardi e aspettative, pur non mancando le speranze di una nuova ripartenza col piede giusto. Il lavoro delle nuove forme d’intermediazione previste ha anche lo scopo di accompagnare questo percorso ed evitare altre e pericolose disillusioni.

Chi tra di voi, in particolare, porta avanti queste ed altre iniziative?

Il Laboratorio di Città Corviale, un progetto di ricerca del Dipartimento di Architettura di Roma Tre nato nel 2018 in collaborazione con la Direzione per l’Inclusione sociale della Regione Lazio (www.laboratoriocorviale.it) che si occupa primariamente di accompagnare il programma di trasformazione del Piano Libero ed in particolare le famiglie coinvolte dal progetto.

Quali sono le attività del progetto Laboratorio Città Corviale ?

Dal 2018 il Laboratorio è attivo sul territorio con un sportello di ascolto, con progetti di animazione territoriale, e partecipa alla creazione della rete tra le associazioni e le realtà già presenti a Corviale, promuovendo iniziative e progetti culturali con finalità sociale. In particolare il nostro Laboratorio da tre anni lavora alla regolarizzazione amministrativa delle comunità degli artisti e degli artigiani che occupano i locali extraresidenziali di Via Marino Mazzacurati 89, all’interno della piazzetta dove è sito anche il nostro Laboratorio.

Quali sono gli obiettivi della regolarizzazione amministrativa di artisti e artigiani?

Il progetto mira alla costruzione di una nuova modalità di gestione di questi spazi pubblici abbandonati attraverso un lavoro di accompagnamento che ha visto il Laboratorio impegnato a costruire con l’Ater una possibile soluzione all’istanza di regolarizzazione avanzata dagli artisti occupanti. 

Ci parlo meglio di questa azione?

Il lavoro è stato svolto in diverse fasi: la prima ha avuto l’obiettivo di attivare le comunità locali secondo un approccio di co-creazione di luoghi dedicati ad attività culturali, sociali e ricreative (ad esempio la realizzazione di un playground a terra) con l’obiettivo di aprire al quartiere questo spazio pubblico abbandonato. Abbiamo poi lavorato al rinsaldamento della dimensione comunitaria tra le diverse realtà occupanti al fine di costituire quel soggetto deputato alla co-gestione del “bene comune” piazzetta. Oggi questo lavoro ha acquisito maggiore rilevanza per l’inserimento della Piazzetta delle Arti e dell’Artigianato tra le progettualità previste dal Piano Urbano Integrato ambito Corviale finanziato dal Piano Nazione di Ripresa e Resilienza (Memoria Giunta Capitolina 3 febbraio 2022).

Come si può contribuire al progetto Corviale Domani?

Partecipando alle nostre iniziative pubbliche e venendo a visitarci come già fanno continuamente studenti e ricercatori di tutto il mondo. A Corviale ci sono sempre mostre, spettacoli, eventi sportivi. Iscrivetevi ai tanti corsi e attività artistiche, culturali e sportive, dalla danza al rugby, dalla pittura alla fotografia. Corviale è molto vivace e si mangia anche bene. Ci sono tanto sole e verde e una delle più vivaci biblioteche comunali di Roma. Leggeteci su Il giornale delle periferie e sulla pagina facebook di Corviale Domani. Lì troverete tutti i programmi delle iniziative.

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