24 Mar 2022

Il progetto di inclusione e rigenerazione di Terra Felix verrà sfrattato per fare posto a un’attività profit

Scritto da: Salvina Elisa Cutuli

Dopo più di dieci anni di attività, un processo di rigenerazione e riqualificazione di un'area simbolo di legalità, coesione sociale e tutela ambientale, l'amministrazione ha deciso di interrompere improvvisamente il rapporto di comodato d'uso con la cooperativa Terra Felix relativo ad alcuni spazi del Casale di Teverolaccio. I progetti lanciati durante questo percorso, che hanno portato enormi benefici a tutta la comunità, dovranno lasciare il posto a un’attività commerciale.

Salva nei preferiti

Caserta, Campania - A volte succedono eventi che non hanno alcuna spiegazione logica, soprattutto agli occhi di chi ha fatto di tutto per contribuire al cambiamento di un territorio che mostra delle peculiarità non indifferenti, ma anche delle forti criticità sociali. È il caso del comune di Succivo, in provincia di Caserta, dove l’amministrazione ha deciso di non rinnovare il comodato d’uso di alcuni spazi del Casale di Teverolaccio  – il giardino e i locali de La Tipicheria – a Legambiente e alla Cooperativa Sociale gemmata Terra Felix, che li gestivano da più di dieci anni, preferendo l’apertura di un bando a strutture private profit. 

«Un fulmine al ciel sereno – racconta Antonio Pascale, presidente del circolo di Legambiente di Succivo e socio della cooperativa – considerando che abbiamo appreso questa decisione durante una riunione pubblica e fino a pochi giorni prima avevamo avuto rassicurazioni da parte della stessa amministrazione. Il Comune non è in dissesto, eppure ha pubblicato i costi per l’utilizzo del giardino e della sale dimostrando la volontà di mettere a reddito questi luoghi, cancellando completamente quanto è stato realizzato nell’arco di questi anni e non rinnovare il lavoro di inclusione che ha trasformato questo territorio in un simbolo di buona economia in zone molto complicate».

terra felix 1

Di attività ne sono state fatte davvero tante, tutte convergenti verso un progetto di rigenerazione urbana che è anche presidio di legalità, coesione sociale e tutela ambientale. Negli anni infatti si è creato uno spazio polivalente sicuro e accessibile a tutta la comunità con orti sociali, inserimento di lavoratori svantaggiati, attività educative, progetti sostenuti da Enti e Fondazioni di rilievo nazionale: «Avevamo chiesto di non interrompere i nostri lavori fino all’avvenuta vincita del bando da parte di altri. Abbiamo ottenuto solo una deroga al 31 di marzo, visto che la nostra convenzione sarebbe scaduta lo scorso 31 dicembre», continua Antonio.

«L’attuale sindaco, che era anche vicesindaco nella passata amministrazione e ci conosce molto bene perché abbiamo collaborato insieme moltissime volte, ha cambiato idea nel giro di niente. Non capisco le motivazioni. Oggi è probabile che ci sia qualcuno interessato a realizzare un ristorante in quell’area che, quando l’abbiamo rilevata nel 2010, era la stalla di un casale. Non aveva alcun valore. Oggi c’è un giro ampio di persone e clienti che lo frequentano, è un luogo su cui investire. Noi lo abbiamo gestito come cooperativa sociale lavorativa e inclusiva, adesso l’uso sarà diverso». 

Per sostenere il progetto di Terra Felix e Legambiente è stato lanciato un appello sottoscritto da numerosi soggetti, tra cui il fondatore di Libera, Don Luigi Ciotti, la presidente nazionale di Legacoop Sociali, Eleonora Vanni, il vicepresidente nazionale e presidente regionale di Coldiretti Campania, Gennaro Masiello, il giornalista e senatore della Repubblica Sandro Ruotolo e la deputata Rossella Muroni.

Neanche questa iniziativa purtroppo è servita a fare tornare sui propri passi il sindaco e ridiscutere una maniera per poter proseguire. L’esempio di Succivo, riconosciuto a livello nazionale, è la conferma dell’efficacia del Terzo settore nel rigenerare luoghi abbandonati e nel ribaltare la narrazione di certi ambienti. La scelta politica dell’amministrazione, al contrario, rischia di vanificare il ruolo del terzo settore e il lavoro svolto fino ad ora da Legambiente, Terra Felix e tutti gli altri soggetti associativi.

È un insegnamento per tutti noi: i criteri con i quali gli altri vedono le cose sono diversi da quelli del terzo settore

Secondo le realtà che hanno promosso l’appello, «il Comune avrebbe potuto attivare un partenariato pubblico privato ai sensi dell’art. 89 del Codice del Terzo Settore, una norma che disciplina le attività di valorizzazione di beni culturali immobili di proprietà pubblica in un’ottica trasparente di cooperazione tra pubblico e privato, in linea con la recente sentenza n. 131/2020 della Corte Costituzionale che ha riconosciuto agli Enti di Terzo Settore una specifica attitudine a cooperare con i soggetti pubblici per la realizzazione dell’interesse generale».

Analogo concetto è stato espresso dalla Convenzione Internazionale di Faro, recepita in Italia nel 2020 (L. 133/2020), secondo cui la partecipazione delle organizzazioni non profit nei processi decisionali e di gestione relativi al patrimonio culturale è diventata un obbligo etico e un dovere politico.

terra felix 2

Dal 2010 a oggi sono stati assunti 14 dipendenti; a rimetterci purtroppo saranno sei di loro, collegati al ristorante. Qualche ricaduta sarà prevedibile anche sulla stabilità dell’intera cooperativa sociale che ha alle spalle due anni complessi. A causa della pandemia molte delle attività promosse anche con le scuole sono state sospese. Didattica, ristorazione, attività commerciali sono solo alcune delle attività portate avanti in questi anni da Terra Felix e da Legambiente che fortunatamente hanno deciso di non arrendersi alla cecità della politica. 

«Stiamo riqualificando un altro bene, l’ex municipio di Atella, dove è prevista la realizzazione di un incubatore culturale con un museo archeologico. Contiamo di attivarlo in autunno, anzi, adesso accelereremo i lavori. Il territorio è complicato e richiede una continua presenza. Al momento della concessione del bene abbiamo subito gravi atti vandalici. Eventi che ci mettono a dura prova. Oggi le normative del Terzo settore consentono una maggiore solidità, le azioni come le nostre iniziate prima hanno una maggiore fragilità. È un insegnamento per tutti noi: i criteri con i quali gli altri vedono le cose sono diversi da quelli del terzo settore» conclude Antonio. 

Il circolo Legambiente di Succivo compie quest’anno 25 anni e celebrerà la ricorrenza con una grande festa, domenica 27 marzo, proprio negli spazi del Casale. Un’ultima festa, ma senz’altro un’occasione in più per poter guardare al futuro con forza e ottimismo nonostante tutto. Auguriamo agli amici del circolo Legambiente e della cooperativa un nuovo inizio, lontano da ogni logica irrazionale contraria al buon senso e al vero rilancio di un territorio.

Cliccate qui per firmare la petizione “Terra Felix deve continuare!”.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Scuola di Pace ODV Napoli: l’inclusione che parte dall’istruzione
Scuola di Pace ODV Napoli: l’inclusione che parte dall’istruzione

Il Centro Emmaus e la sua storia di inclusione, solidarietà ed emigrazione “al contrario”
Il Centro Emmaus e la sua storia di inclusione, solidarietà ed emigrazione “al contrario”

A Santa Venerina con il legno dei barconi si fa accoglienza e si costruiscono strumenti musicali
A Santa Venerina con il legno dei barconi si fa accoglienza e si costruiscono strumenti musicali

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Elezione Trump: che leggi farà su clima ed energia? – #1015

|

Un festival in Sicilia sta radunando persone da tutta Europa per parlare di economia solidale

|

Taxi (poco) accessibili e diritto alla mobilità delle persone con disabilità

|

Luigi Mantegna, il pugile che non vince mai: “Ma faccio ciò che amo e sono felice”

|

GPA, aborto, maternità, diritti. No, io non sono un’incubatrice

|

“Ecco come ho salvato il Giardino Epicureo dall’alluvione”

|

Eticar: “Ecco come rendere le assicurazioni auto più economiche e sostenibili”

|

Marika Camposano e il “silent reading”: la lettura come momento intimo di connessione con se stessi

string(9) "nazionale"