Sciopero globale per il clima: ecco perché è urgente e necessario attivarsi per cambiare rotta
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È stato proprio dopo una manifestazione del gruppo Fridays For Future di Rimini che Gaia, giovane attivista, ha deciso di partire con la carovana di The Climate Route per fare la sua parte nella lotta al cambiamento climatico e, soprattutto, alla sordità della politica nei confronti di questo tema di capitale importanza.
Ma non c’è bisogno di mettersi in viaggio per una meta distante 18000 chilometri per fare la nostra parte. Basta percorrere poche centinaia di metri e raggiungere la piazza della nostra città da cui partirà uno delle decine di cortei organizzati per lo sciopero globale per il clima previsto per venerdì 25 marzo.
Fridays For Future Italia aderisce infatti alla chiamata globale e non molla la presa, allo scopo di recapitare sulle scrivanie dei decisori globali un messaggio chiaro e urgente: i cittadini e le cittadine di tutto il mondo non fanno finta di niente, si attivano in prima persona e pretendono azioni e soluzioni concrete per affrontare la crisi ambientale che ci ha investito.
«Siamo stanchi di sentire le bugie scritte ad hoc dai pubblicitari delle multinazionali del fossile e dai Governi che le sostengono. Questa volta scenderemo in piazza non solo per presentare le nostre richieste, ma per creare sistemi più ampi basati sull’amore, l’empatia e la cura delle nostre comunità che metteranno al primo posto la cura delle persone piuttosto che il denaro. Ci riuniremo il 25 marzo 2022 sotto l’hashtag #PeopleNotProfit e continueremo a riunirci per la nostra visione condivisa di un pianeta migliore che sia equo verso tutti i suoi abitanti», spiega Martina Comparelli di Milano, una dei portavoce di Fridays For Future Italia.
Risposte puntuali e concrete, di questo c’è bisogno oggi. Sono quelle che, grazie a molti giorni di mobilitazione – culminati con uno sciopero della fame –, gli attivisti e le attiviste di Extinction Rebellion hanno avuto modo di chiedere al Ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani, ottenendo poche indicazioni esplicite ma molte indicazioni incontrovertibili su come il Governo italiano sta (non) affrontando l’emergenza.
Il movimento Fridays For Future ha già dimostrato di non limitarsi ai grandi eventi come lo sciopero globale per il clima, ma di saper dare continuità nel quotidiano all’azione di lobbying
«Arriviamo da due anni di pandemia e lockdown generalizzati. Il mondo si è fermato in nome della salute pubblica. Non avrebbe senso fermarci tutti per evitare l’estinzione?», si chiede il direttore di Italia Che Cambia Daniel Tarozzi nella rassegna stampa di qualche giorno fa riflettendo su come le misure radicali attuate per contenere la pandemia non siano neanche lontanamente contemplate per rispondere a minacce alla salute umana e ambientale che, numeri alla mano, sono più letali del Covid.
«È incredibile come di fronte a due problemi simili – pandemia e guerre – le risposte siano così diverse. O forse no… Probabilmente non è incredibile, perché ciò che muove i politici di tutto il mondo spesso non è il benessere dei popoli ma quello dei portafogli», aggiunge collegandosi idealmente a uno dei temi dello sciopero globale per il clima del 25 marzo.
Fra gli obiettivi di chi scenderà in piazza c’è infatti quello di chiedere che i paesi del Nord del mondo garantiscano dei risarcimenti climatici alle comunità più colpite e che i leader mondiali smettano di fare discorsi pieni di greenwashing e intraprendano una vera azione per la salvaguardia del clima. I risarcimenti climatici richiesti non sono beneficenza, ma fanno parte di un processo di giustizia trasformativa in cui il potere politico tornerà alle persone e alle comunità.
E non finisce qui. Il movimento Fridays For Future ha già dimostrato di non limitarsi ai grandi eventi come lo sciopero globale per il clima, ma di saper dare continuità nel quotidiano all’azione di lobbying. Per questo, oltre all’invito a scendere in piazza il 25 marzo, propone una serie di azioni che chiunque può compiere ogni giorno, dalla diffusione di materiale sui temi climatici e ambientali al sostegno economico delle campagne di Fridays For Future, fino alla creazione di un gruppo locale laddove ancora non ve ne siano.
Com’è nostra abitudine, anche noi di Italia Che Cambia aderiamo alla mobilitazione e il 25 marzo proporremo aggiornamenti dalle piazze italiane accompagnati da una programmazione editoriale incentrata sui temi oggetto delle rivendicazioni delle migliaia di giovani che scenderanno in piazza per lo sciopero globale per il clima. Fra loro ci sarete anche voi?
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