La Grande Occasione: “Insieme facciamo rivivere i piccoli comuni a rischio spopolamento” – Io Faccio Così #345
Seguici su:
Asti - Grana è un paese del basso Monferrato, in provincia di Asti. Uno di quei numerosi e piccoli borghi che rendono unico questo territorio, immerso tra ampie campagne coltivate e dolci colline ricoperte da vigneti che fanno da sfondo. A Grana si respira ancora tutta la storia di tempi lontani e passeggiando tra le sue piccole viuzze è impossibile non immergersi in quella tradizione rurale che da sempre è l’anima di questi luoghi.
Come avviene per tutti i borghi che fanno da presidio a questo territorio contadino, il cuore di Grana batte al ritmo delle sagre di paese che nei mesi caldi lo rendono vivo, mentre durante la stagione invernale il tempo rallenta e si prepara con pazienza ai mesi più freddi dell’anno.
In questa zona e in molti altri territori del Piemonte, a partire dagli anni sessanta i piccoli centri hanno subito un progressivo spopolamento e molte anime si sono spostate verso le città, alla ricerca di un lavoro più redditizio e maggiori fortune. Nel basso Monferrato ciò che oggi vediamo sono una molteplicità di piccoli Comuni che contano tra i 300 abitanti e i 3000 abitanti, sospesi tra la storia del passato e un futuro tutto da riscrivere.
RICOSTRUIRE L’ANIMA DELLE PICCOLE COMUNITÀ
Per dare uno slancio a questo territorio ricco di qualità ma anche difficoltà dovute allo spopolamento e a un inaridimento socio economico, c’è chi ha deciso di fare una scommessa e creare una nuova occasione di ripartenza. Ed è a questo punto della storia che vi presentiamo Angelo Tibaldero, mente e cuore de La Grande Occasione: Angelo è giovane, ha 23 anni, e fin da subito ci colpiscono il suo bagaglio di conoscenze e la sua determinazione nel ribaltare la sorte di questi borghi.
Sì, perchè questi territori li conosce bene, proprio come Casorzo, piccolo Comune di 600 abitanti in cui è cresciuto. Così, al posto che rimanere con le mani in mano nell’attesa che le cose cambino da sole, ha deciso di mettersi in gioco e dare vita a un progetto che avvia e accelera processi di innovazione locale, facendosi da tramite tra i cittadini e le amministrazioni nella comprensione delle necessità dei territori, oltre che facilitando e ideando lo sviluppo di nuove progettualità.
È importante la parola “occasione” perché è sinonimo di opportunità e il nostro obiettivo è quello di creare un ecosistema di opportunità, quindi un ecosistema territoriale dove le persone possano avere delle occasioni di lavoro, di investimento, di vita.
Quella di Angelo più che una risposta è una domanda: come possiamo metterci al servizio del territorio in cui viviamo per dargli una seconda occasione? Come ci spiega nel video in cui ci racconta La Grande Occasione, prima suggestione è stata quella di creare un sistema territoriale che includa cittadini, professionisti, amministrazioni comunali e studenti universitari che insieme sappiano promuovere l’arte e la cultura, l’innovazione e il turismo sostenibile.
L’AVVIO DEL PERCORSO DI LA GRANDE OCCASIONE
«Il progetto è nato a maggio del 2020 subito dopo il primo lockdown», ci racconta Angelo, che una dopo l’altra ha bussato alle porte dei singoli Comuni per conoscerne i rispettivi sindaci e discutere con loro di possibili proposte e progetti da mettere in atto per rispondere alle necessità locali. «Contestualmente ho aggiunto il mio progetto sui social, come nel caso di Twitter, e da quel momento sono arrivate diverse persone che poi sono diventate parte del progetto».
Ad oggi La Grande Occasione è un progetto multidisciplinare che conta una cinquantina di partecipanti: alcuni vivono nel Monferrato, ma la maggior parte giunge da altri luoghi e ha deciso di partire da qui perché ha sentito forte il bisogno di contribuire alla costruzione di un futuro per i piccoli borghi italiani.
Una volta strutturato il gruppo di lavoro e avviato un dialogo con i Sindaci del basso Monferrato, La Grande Occasione si è concentrata su quei 45 comuni maggiormente interessati a collaborare, proprio come nel caso di Moncalvo, Ponzano, Grana, Camagna, Castagnole o Casorzo. Ma su tutti questi luoghi, da dove partire?
FAR RIVIVERE UN BORGO DAL BASSO
Come abbiamo accennato prima, per darci delle risposte è innanzitutto necessario farci delle domande. Ad esempio: i cittadini sono esclusi dalle decisioni? Allora La Grande Occasione ha creato un percorso di empowerment con gli abitanti di sei borghi, per confrontarsi con loro sui bisogni e sui servizi essenziali. «Con i cittadini abbiamo finora organizzato diversi momenti di incontro perché la chiave di tutti i nostri progetti è proprio il coinvolgimento. Diventa importante adottare un approccio allo sviluppo locale che sia non dall’alto ma dal basso».
Un aspetto importante su cui ci confrontiamo con Angelo è che laddove i progetti riescono, in molti casi è perchè i cittadini fanno propria quell’idea progettuale. «Un’idea che viene calata dall’alto non funziona o funziona in pochissimi casi perchè non è sentita dalle persone e spesso non parte neanche da un bisogno a della comunità. Noi pensiamo che i cittadini abbiano dei buoni progetti ma purtroppo faticano perché devono partire da zero. Per questo cerchiamo sempre di coinvolgere le amministrazioni per soddisfare le loro esigenze».
UN DISTRETTO DIGITALE PER CONTRASTARE L’ANALFABETISMO
Un’altra domanda che che La Grande Occasione si è posta è: “Come rendere questi territori meno marginali e più connessi a livello digitale?”. La risposta, come spiegato nel video, è stata semplice: creare un Distretto Digitale per rendere i borghi attrattivi per nomadi digitali, imprenditori locali, smart worker e team di startup, che in questo modo possono cogliere opportunità di lavoro da remoto utilizzando nascenti spazi di coworking, ospitalità e luoghi di incontro.
«Durante il percorso di costruzione del distretto digitale ci siamo però accorti che la componente di alfabetizzazione nei cittadini non era molto presente». Questa è soprattutto un’esigenza dei più anziani, che in molti casi non sono in grado di utilizzare il cellulare o i servizi che il Comune, la banca o le poste offrono. «In quel caso sarebbe stato sbagliato far arrivare i nomadi digitali senza dare una componente di alfabetizzazione digitale ai cittadini che già ci abitano e quindi abbiamo deciso di partire da questa necessità».
VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE
Un’altra domanda è stata poi: “Come valorizzare il patrimonio storico e culturale di un borgo?”. Così a Camagna Angelo e il team de La Grande Occasione hanno collaborato con i cittadini per ridisegnare il logo della Cupola, simbolo del paese, e partire dalle testimonianze degli abitanti per sviluppare un piano di comunicazione per la promozione del territorio. «Per farlo abbiamo adottato un approccio di collaborazione con un’associazione studentesca di Torino che si chiama CulturIt, che sviluppa progetti legati alla cultura: noi ci occupiamo della parte di ricerca archivistica e documentale e loro della parte della comunicazione. Questo per noi è anche un modo per far conoscere al territorio l’ambiente studentesco e universitario».
Un progetto nato pochi mesi fa, che ha un impatto fortemente culturale e improntato a una visione internazionale, è poi la collaborazione con Taiwan e più nello specifico con Pengu, un arcipelago di isole al largo della sua costa occidentale. «È stato proprio il Direttore degli Affari Generali della Contea di Pengu a scriverci, interessato a una nostra pubblicazione sul tema del distretto digitale. Ora La Grande Occasione collabora con Pengu per dare vita a una replicazione dei distretto digitale del Monferrato, oltre che per progetti legati al vino e a uno scambio virtuale che vuole mettere in contatto le scuole locali».
UN’OCCASIONE IN CUI VINCONO TUTTI
Al termine della nostra intervista non possiamo che congratularci con Angelo per credere e mettere in atto giorno dopo giorno questo grande lavoro di rinascita territoriale e concordiamo sul fatto che La Grande Occasione sia una vera e propria “occasione” perché vincono tutti: vincono le amministrazioni comunali che prendono parte ai progetti beneficiando dell’aiuto nelle fasi di ideazione, di esecuzione e di attivazione di nuovi progetti; vincono i cittadini che possono diventare protagonisti di un cambiamento concreto dei luoghi in cui vivono, vincono le imprese che possono ricevere benefici dall’impatto che le iniziative messe in atto hanno sul tessuto economico locale.
Prima di andare via ringraziamo Angelo, perché con la sua tenacia e determinazione sta dimostrando che il cambiamento può davvero partire dal basso e che i giovani, proprio come lui, sono la testimonianza che tutto ciò è già realtà. È proprio il caso di dirlo: questa è la grande occasione: non lasciamocela sfuggire.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento