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Torino - All’Università di Yale è ormai uno dei corsi più frequentati e popolari: si chiama “Psychology of Good Life” ed è pensato per trasmettere a studenti e studentesse un approccio positivo e costruttivo verso una vita felice e soddisfacente, fatta di scelte sagge e consapevoli. Ad oggi possiamo dire che il suo successo e la conseguente alta partecipazione degli studenti lo hanno reso nel tempo il corso più popolare di Yale, in oltre 300 anni di storia dell’Università.
Gli insegnamenti del corso di “Psychology of Good Life” hanno ispirato il lavoro di molti professionisti, oltre che di diverse università fra cui l’Università degli studi di Torino, che ha dato avvio al laboratorio di “Contesti e strumenti per il benessere e la felicità” presso il Corso di Magistrale in Psicologia del lavoro e delle organizzazioni.
LA FELICITÀ ALLA FACOLTÀ DI PSICOLOGIA DI TORINO
È partito il 16 marzo 2022 il laboratorio “Contesti e strumenti per il benessere e la felicità”, che nasce su iniziativa di Semi Onlus tramite il Movimento Mezzopieno, ovvero la rete italiana della positività che da tempo porta avanti attività e percorsi di ricerca e di confronto sul tema della promozione della felicità e del benessere. A Torino ha formalizzato una specifica Convenzione con il Dipartimento di Psicologia, mettendo in comunicazione diversi ambiti di studio come psicologia, informazione, pedagogia, ma anche economia e cooperazione internazionale.
Marta Casonato è la psicologa e responsabile dell’ufficio studi di Mezzopieno e Semi Onlus, nonché titolare dell’insegnamento del laboratorio in partenza anche quest’anno. Come racconta, «promuoviamo un approccio costruttivo alla vita, ispirato al corso più frequentato di sempre all’Università di Yale – “Psychology of Good Life”. Si punta a far fiorire il benessere, è un mettersi in gioco e riflettere. La felicità è legata al momento, al sentirsi bene, ma è anche investire in ricerca di significato e in relazioni positive».
GLI INSEGNAMENTI DEL CORSO
Il laboratorio offrirà un approccio esperienziale analizzando vari contesti come l’educazione, la comunicazione, la comunità, le organizzazioni. Ad esempio, si approfondirà la conoscenza dei costrutti di benessere e di felicità, verranno illustrati gli strumenti che possono promuoverli in diversi ambiti e si capirà come allenare un pensiero critico riguardo le forme che la felicità e il benessere possono assumere in diversi ambiti di vita.
«Parlare di felicità e di benessere è importantissimo. Dobbiamo insegnare ai futuri professionisti della salute mentale che è indispensabile investire sul benessere e sulla felicità delle persone e non soltanto sulla cura del malessere. L’obiettivo del laboratorio è quello di trasmettere a studenti e studentesse l’importanza di focalizzarsi non solo sul risultato delle proprie azioni, del proprio lavoro, ma anche sullo stare meglio e far star meglio gli altri. Un insegnamento per rimettere al centro i bisogni più autentici, sia in ambito professionale che nella vita quotidiana».
Le collaborazioni di Mezzopieno con le Università risalgono alla creazione della prima cattedra dedicata al filosofo Raimon Panikkar, padre del dialogo interculturale e interreligioso sull’economia etica presso l’ateneo torinese. Possiamo dire che le attività di ricerca e di didattica sono gli strumenti attraverso cui il movimento Mezzopieno si impegna a sviluppare nuovi strumenti di conoscenza e supporti didattici rivolti alla collettività.
Il benessere non è la mera assenza della malattia o del disagio e la felicità non è circoscritta al picco di endorfine, al successo momentaneo o alla gioia che si prova in seguito ad un particolare evento
Ma allora come esercitarsi con la felicità? Le pratiche da adottare nella quotidianità sono molteplici e la loro efficacia è stata dimostrata con studi scientifici. Ad esempio, anche i contesti in cui si vive sono importanti, laddove per contesto intendiamo le relazioni che instauriamo, l’ambiente professionale, familiare, fino alle singole scelte quotidiane. Attraverso il corso promosso dall’Università di Torino quella della felicità vuole diventare una scienza applicabile, con risultati positivi per un benessere individuale e collettivo, alla portata di tutti e tutte.
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