L’avventura di Christian, in giro per la Spagna alla ricerca di ecovillaggi e comunità
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«Tutto ha avuto origine da un “sì”. Un giorno la mia amica Claudia mi ha proposto di fare un giro in Spagna con lei per visitare ecovillaggi, borghi e comunità. Dentro di me ho sentito la forte esigenza irrazionale di accettare la proposta. Non conoscevo l’itinerario, non avevo informazioni, ma percepivo di doverlo fare. Lo stimolo di questo viaggio, che a breve intraprenderò, è nato dunque proprio in quel preciso momento. Nelle settimane seguenti ho però iniziato a fare varie ricerche su quello che effettivamente poteva essere per me questo cammino, sul suo significato e su cosa avrei potuto trovare intraprendendolo».
A parlare è Cristian Milone, nato a Milano, dove tuttora vive, nel 1981. Fin da ragazzo Christian inizia a interessarsi alla psicologia e alla ricerca interiore. «Negli ultimi due anni mi sono aperto in maniera reale al discorso di vivere in comunità. Ho girato alcuni ecovillaggi in Italia e sono portavoce di un modo di vivere diverso, che non è quello del monolocale o del bilocale, ma quello dello stare assieme nel rispetto della natura e dell’essere umano».
Ma cos’è un ecovillaggio? Un ecovillaggio è una forma alternativa di vita che prevede il vivere insieme in insediamenti urbani o più spesso campestri. Si tratta di comunità intenzionali di persone comuni che a un certo punto decidono di vivere insieme e portare avanti progetti in gruppo. Cristian è attratto da questa idea di vita in comunità, perché è convinto “che il futuro sia insieme – scrive sul suo blog – e non più separati. Quando ci uniamo in un sol cuore diventiamo molto più forti, le risorse si amplificano e moltiplicano e possiamo dare il nostro prendendoci cura della comunità mentre lei si prende cura di noi”.
Da ottobre 2021, ovvero dal momento in cui ha deciso di intraprendere il viaggio, Cristian ha iniziato a documentarsi sugli ecovillaggi che ci sono sulla costa spagnola, ha preso contatti e ricevuto risposte. L’itinerario ha preso così piano piano forma: oltre 3500 chilometri da coprire in una trentina di giorni, almeno otto tappe che disegnano un anello con inizio a Cannes, in Francia. Un lungo viaggio che avrà inizio il 16 marzo.
“La prima settimana in Spagna – riporta Cristian sempre nel suo blog – visiteremo tre ecovillaggi diversi in sette giorni: uno vicino Montpellier e due vicino Barcellona. Poi ci sarà un momento più distensivo nella seconda settimana visitando Madrid, per poi scendere nella terza settimana in un viaggio interiore a Siviglia, in un ecovillaggio specializzato in laboratori sui sogni come nella tradizione tolteca. Infine ci godremo gli ultimi giorni in modo più turistico esplorando la costa Spagnola questa volta da sud Cadice, Gibilterra, Tarifa e salendo verso Malaga, Granada, Valencia e Barcellona”.
«Ho iniziato a parlare di questo viaggio ad alcuni amici, poi la parola si è diffusa ad amici di amici, così infine ho deciso di aprire un canale Telegram inerente al programma in terra iberica, dove ho dato la possibilità a chiunque desideri di prendere parte a questo cammino». Il gruppo Telegram si chiama “2022 Spagna on the Road” e chi fosse interessato a partecipare più da vicino a questo progetto può scrivere una mail all’indirizzo di Cristian: cristianmilonemc@gmail.com.
Integrazione, fiducia, leggerezza, comunità, passione e apertura al nuovo sono le parole chiave di questo viaggio in Spagna. Un cammino non in solitudine ma rivolto verso l’altro, dove scambi di idee e d’opinioni saranno all’ordine del giorno. Nasceranno nuove amicizie e si conosceranno quotidianamente nuove persone in comunità tutte da scoprire.
Ho girato alcuni ecovillaggi in Italia e sono portavoce di un modo di vivere diverso, che non è quello del monolocale o del bilocale, ma quello dello stare assieme nel rispetto della natura e dell’essere umano
«Non sono mai stato né negli ecovillaggi né nei luoghi che andremo a visitare – racconta Cristian – e in questo senso si può definire questo viaggio come pioneristico. Unione ed esplorazione sono i punti cardine del cammino. Impareremo cosa vuol dire collettività, cosa significa stare assieme e condividere gli stessi spazi e cosa si prova a stare gomito a gomito con persone che fino a pochi giorni prima non si conoscevano».
Cristian vuole specificare infine che il progetto di un mese in Spagna non indica scappare dalla quotidianità e dal luogo in cui si vive. «Mi piace passare questo messaggio per cui il viaggio non è una fuga, ma è un’esplorazione, un’integrazione. In qualunque posto andiamo, noi esseri umani siamo soliti trovare ciò che abbiamo nel cuore. Se andiamo in un posto, portandoci appresso negatività, lo vivremo in maniera negativa, dall’altro lato, se partiamo con curiosità, interesse e scoperta allora il cammino verrà vissuto con maggiore intensità e positività. Ed è proprio un’esperienza positiva quella che desidero trarre dai circa trenta giorni in Spagna e che auguro anche a chiunque mi accompagnerà per il tragitto».
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