Cosa posso fare io per combattere i cambiamenti climatici?
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Quanti di noi sono davvero consapevoli del disastro ambientale in atto? Quanti credono realmente alle parole di climatologi e scienziati che annunciano, purtroppo, tempi non proprio sereni per i prossimi decenni? E quanti di noi mettono in atto quotidianamente anche piccoli azioni per aiutare il Pianeta a non abbattersi del tutto contro il genere umano? La risposta a queste domande è un’altra domanda: “Cosa posso fare io?”.
Oggi è in atto uno sciopero globale per il clima indetto dai gruppi locali del movimento Fridays For Future di tutto il mondo. Azioni concrete per affrontare i cambiamenti climatici e proteggere le popolazioni più esposte dai loro effetti sono il cuore di questa manifestazione.
Non si tratta di rinunce, ma di un modo diverso di concepire anche la nostra quotidianità, rimodulando stili di vita e abitudini non sempre sane per la nostra salute
Per molti giovani e cittadini sono molto chiari i presagi; per i politici invece sembra non essere così: essi preferiscono mettere in secondo piano o posticipare alcuni impegni già presi, determinanti per arginare, anche solo in parte, le difficoltà che via via sopraggiungeranno con maggiore frequenza.
Materie prime che scarseggiano, prezzi alle stelle, fabbisogno energetico sempre più minato da una geopolitica instabile, temperature folli in Antartide. La lista è interminabile e le conseguenze sociali, economiche e sanitarie saranno quasi ineluttabili. In questi ultimi due anni abbiamo visto scenari difficilmente ipotizzabili, anche per le generazioni che ci hanno preceduto: in nome della salute sono state attuate delle misure fortemente radicali.
Perché non contemplare misure ugualmente radicali per rispondere alle minacce ambientali e climatiche in atto? Sembra assurdo, nonostante le continue avvisaglie, ma ciò che muove i politici di tutti i paesi sono il potere e i profitti economici. Si paventano politiche efficaci e straordinarie, ma solo sulla carta.
Tra gli obiettivi dello sciopero di oggi infatti c’è la richiesta di risarcimenti per le comunità più colpite dai danni provocati dai cambiamenti climatici ai paesi del sud del mondo, chiamati a intraprendere azioni concrete e reali, dando così un esempio a tutti gli abitanti della Terra. Fatti, dunque, non parole.
Le loro azioni dovrebbero servire da monito e da esempio, ma purtroppo sono pochi i governi illuminati che hanno puntato completamente su una politica verde e sulla reale tutela dell’ambiente. Per fortuna sono tanti invece i giovani del mondo e i cittadini che, con perspicacia e consapevolezza, quotidianamente si impegnano e contribuiscono attraverso le loro azioni a un cambiamento che non ha precedenti nella storia dell’umanità.
Anche noi di Italia che Cambia abbiamo stilato una serie di azioni semplici e alla portata di tutti per affrontare i cambiamenti climatici, ma anche altre sfide della nostra epoca (le trovate nella sezione Visione 2040). Ecco quelle che vi suggeriamo oggi:
- coibentare la tua abitazione;
- abbassare di 1°C il termostato di casa: risparmierai il 10% dell’energia consumata per il riscaldamento e ridurrai le emissioni di anidride carbonica;
- contribuire a uno spostamento concreto del carrello della spesa energetica verso le energie rinnovabili. Per la tua casa cambia la bolletta! Esistono progetti di cooperative energetiche che già danno a tutti la possibilità di spostare i propri approvvigionamenti da fonti fossili a fonti rinnovabili, come ad esempio ènostra e Trenta;
- camminare, pedalare, usare i mezzi pubblici: in città la metà degli spostamenti in auto non supera i 3 chilometri, con un consumo sproporzionato di carburante;
- spegnere gli apparecchi elettrici ed elettronici quando non si utilizzano, evitando lo stand-by;
- compensare la propria impronta ecologica adottando una foresta oppure piantando alberi: si possono piantare e curare 20 alberi per ogni viaggio internazionale realizzato; piantarne uno per ogni 700 chilometri di strada in macchina. Dove? In città sarebbe meglio, in orti urbani, nel giardino di casa!
- evitare prodotti usa e getta e con molti imballaggi;
- sostituire le lampadine classiche della tua abitazione con lampade a basso contenuto energetico o a led;
- risparmiare acqua, evitando gli sprechi e riusandola il più possibile (ad esempio con l’acqua di cottura della pasta si possono lavare i piatti);
- preferire il treno alla macchina e all’aereo; in città spostarti con i mezzi pubblici;
- in ufficio, evitare di mandare messaggi ed e-mail non necessari – anche lo scambio di dati via web inquina!– e, in caso non se ne possa fare a meno, prediligere lo scambio di file e ridurre al massimo la necessità di stampare, evitando così lo spreco della carta.
Solo alcune di queste azioni ripetute quotidianamente possono davvero fare la differenza. Non si tratta di rinunce, ma di un modo diverso di concepire anche la nostra quotidianità, rimodulando stili di vita e abitudini non sempre sane per la nostra salute. Immaginate se fossimo in tanti a farlo: così sì che potremmo dare vita a un mondo meno indebolito e affaticato da urgenze e catastrofi incombenti!
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