Retics, la rete di progetti monetari e finanziari a misura di comunità
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Gli scambi mutuali e le valute complementari sono strumenti con cui è possibile scambiare beni e servizi di diverso tipo, interamente in crediti mutuali oppure affiancando le monete istituzionali. Sono strumenti di scambio basati sulla fiducia, che rinforzano le relazioni sociali. La moneta complementare è accettata e utilizzata all’interno di un gruppo, di una rete, di una comunità per promuovere e facilitare la circolazione di beni e servizi anche e soprattutto in momenti di crisi e di difficoltà particolari.
In Italia c’è un gruppo che se ne occupa stabilmente da una decina d’anni, Retics. Ne parliamo con Maurizio Ruzzene, uno dei fondatori e coordinatori della Rete comunitaria di scambi, che oggi sviluppa parte della sua attività attraverso un progetto ampiamente condiviso: il Laboratorio Nazionale delle Monete Altre. Al progetto laboratorio partecipano, specialmente organizzando attività seminariali e incontri nazionali, le principali esperienze di scambio e credito Mutuale ancora attive in Italia, dalle Banche del Tempo al Sardex, all’arcipelago SCEC, al MI fido di noi e all’Ora di Pesaro e Urbino.
Andiamo subito al punto di partenza: parlaci di Retics.
Retics nasce a Bologna nel 2013, da un gruppo composto da una decina di attivisti e ricercatori. Inizialmente l’organizzazione di chiamava SISESCO, che sta per “sistemi di scambio e credito comunitari”, ma dopo il primo anno di attività viene rinominata RetiCs, ovvero reti comunitarie di scambio. L’obiettivo prevalente di Retics è sensibilizzare, informare sulle tematiche proprie delle monete altre e promuovere la cooperazione, lo scambio di competenze tra gli esperti e le esperienze di scambio e credito mutuale italiane.
Questa mission si basa sull’individuazione di un elemento critico fondamentale e che ha caratterizzato spesso le esperienze di monete altre: la tradizionale frammentarietà e la scarsa comunicazione o l’isolamento rispetto alle altre esperienze di scambio e credito mutuale. Collegare le diverse esperienze in una rete di scambio di conoscenze e informazioni facilita lo sviluppo di giovani iniziative e può aiutare progetti più strutturati a innovarsi e adattarsi. Nelle relazioni tra economia e monete tutto cambia molto velocemente e i progetti si ritrovano a integrare tecnologie e forme organizzative nuove, permettendo così di svilupparsi per rispondere meglio ai bisogni sociali delle comunità territoriali.
Con quali realtà dialoga Retics?
Inizialmente i progetti e le esperienze principali erano aderenti al mondo della della RES, Rete dell’Economia Solidale, e spesso si sviluppavano all’interno dei DES, i distretti dell’Economia Solidale, e a volte anche in combinazione con le organizzazioni del credito mutuale quali ad esempio le MAG – Mutue Autogestite, ancora attive in Italia.
Al progetto Retics hanno partecipato, nella fase iniziale, anche il Susino della Val di Susa, il BUS di Reggio Emilia, Il Mi Fido Di Noi del DES Brianza, attualmente in fase di riformulazione. Infine si sono aggiunti l’Ora di Pesaro e Urbino e il Grano, una moneta altra sostenuta da Campi Aperti e sperimentata per qualche tempo nel territorio bolognese. Sul piano dei progetti si è sostenuto il FICOS, Filiera Corta Sostenibile Siciliana, e il progetto Barterfly, costituito da esperti e attivisti che stanno operando nel campo delle monete altre ormai da diversi anni.
Creare una nuova economia solidale per la valorizzazione della comunità e dei beni comuni è una forma di volontariato che rigenera il cuore e ridona speranza
Nel favorire e promuovere tali progetti, Retics tende a creare dinamiche rigenerative a favore dei progetti esistenti e di trasferimento informazioni/formazione tecnica per nuove idee, questo anche offrendo il supporto di “progettisti di moneta”, persone che studiano la tematica da anni e che hanno già curato design e gestione di progetti monetari e di reti di scambio mutuale. Una realtà complessa come l’argomento di cui si occupa, ma che cerca di facilitare il superamento di personalismi e ideologizzazioni stigmatizzanti, legate anche al concetto di moneta.
Che ruolo assume la moneta in questa visione?
La moneta viene vista come un mezzo di scambio, ma anche per sviluppare relazioni comunitarie e interpersonali. Venire in contatto con le monete altre aiuta le persone a cambiare il loro rapporto col denaro e, ci auguriamo, a rendere la moneta più funzionale e fedele allo scopo originale del mezzo di scambio e di misura dei valori economici, come avviene con le unità orarie nelle Banche del tempo.
Interrogarsi sul valore, sugli obiettivi e sulla governance nella costruzione di una moneta altra lascia un segno forte nelle menti e nelle coscienze dei singoli e delle comunità che partecipano a questo processo. In questo senso, il Laboratorio Nazionale Monete Altre si presenta soprattutto come uno strumento che permette ai singoli di essere accompagnati in questo mondo complesso ma altamente gratificante dei sistemi di scambio e credito mutuale.
Quindi il laboratorio funziona ed è ancora attivo?
Il Laboratorio è nato durante l’ultima scuola estiva sulle monete altre a Giovinazzo nel 2018, appuntamento biennale di Retics dal 2014. Anche prima del Covid le modalità di partecipazione erano miste, permettendo la partecipazione di esperienze radicate in territori diversi. La scuola di Giovinazzo ha messo assieme, attorno a un tavolo e per la prima volta, Banche del tempo, Sardex, SCEC, Rete di mutuo credito e tutte le principali esperienze di scambio mutuale nate in seno alla RES, come il Bus (DES Reggio Emila), il Mi fido di Noi (DES Brianza) e il Grano (del Laboratorio bolognese moneta sociale).
Con l’era pandemica il laboratorio ha assunto una forma prevalentemente virtuale, di incontri a distanza; promuove formazione e informazione tematica e continua a stimolare progetti di ricerca e sperimentazione, oltre a organizzare gli incontri nazionali che sono stati già due e che hanno visto la presenza di un centinaio di partecipanti tra relatori e utenti.
Al momento e negli ultimi mesi si sono riattivati in Italia moltissimi progetti e ne stanno nascendo di nuovi. Alcuni esempi possono essere il RISO – la rete italiana scambi orizzontali, La comunità economica indipendente, il Nauno, il Community Coin, gli Auri e altri. Retics avrà molto da fare per cercare di metterli in comunicazione e promuovere la loro collaborazione. Creare una nuova economia solidale per la valorizzazione della comunità e dei beni comuni è una forma di volontariato che rigenera il cuore e ridona speranza e chissà che non possa essere retribuita anche in moneta altra.
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