La storia di Nora Gallia, l’illustratrice che disegna per l’ambiente
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Genova - Una bambina, al volante della propria fantasia e in compagnia della sua giraffa di stoffa, ci guida alla scoperta del mondo. Ma quale mondo? Non quello edulcorato di molti libri per l’infanzia, ma quello reale, con tutti i suoi cambiamenti in atto. Si intitola “Ora guido io!” e queste sono le uniche parole di un silent-book che vuole sensibilizzare i più piccoli sui grandi problemi ambientali che affliggono il nostro pianeta, dalla plastica in mare al cambiamento climatico.
Il libro è nato dalla mano di Nora Gallia, illustratrice e graphic designer genovese da qualche tempo residente a Bologna, sede della Children’s Book Fair, la fiera dell’illustrazione per l’infanzia più importante d’Italia. Nora non era nuova al tema ambientale: nel 2019 aveva già pubblicato “Gli eco-consigli del Panda” con Tormena Edizioni quando, in pieno lockdown, le è stato proposto il suo primo silent-book, edito da Gemma ViVa Edizioni.
Attraverso il parabrezza della macchina che incornicia ogni scenario, insieme alla protagonista ci si accorge di come si stanno trasformando i paradisi naturali del nostro pianeta. E ci si chiede come possiamo attivarci per fare la nostra parte. Pagina dopo pagina, la potenza delle immagini stimola una presa di coscienza collettiva di lettori di tutte le età.
«In un momento così delicato della nostra epoca, sia da un punto di vista climatico che socio-culturale, ogni giorno cresce in me il desiderio di voler fare la differenza come illustratrice professionista», sottolinea Nora. «Per questo la realizzazione del libro “Ora guido io!” ha destato in me un grande entusiasmo sin dal primo momento».
Abbiamo voluto chiederle come si sta sviluppando la sua arte che punta il suo focus verso l’ambiente.
Nora, raccontaci: quand’è nata la tua sensibilità nei confronti del pianeta?
Ero bambina: ricordo che alle elementari le maestre puntavano molto sulla raccolta differenziata in classe e ci sensibilizzavano con Mister Ciclo Riciclo, un omino buffo con il corpo da bidone e in testa un imbuto che, attraverso giochi e canzoni, ci spiegava le “3R” ovvero ridurre, riusare, riciclare. Da allora è stato un crescendo tra consapevolezza e voglia di fare la differenza, seguendo un’alimentazione per lo più vegetale e cercando di vivere il più possibile “plastic free”.
Come hai deciso di progettare questo libro?
Innanzitutto i due autori, Simone Morini e l’educatrice ambientale Valentina D’Amora, dopo avermi raccontato quello che avevano in mente, mi hanno fornito quello che potremmo definire un “copione” di tutte le scene. Abbiamo condiviso da subito la scelta di realizzare ogni illustrazione dal punto di vista della piccola protagonista, proprio per coinvolgere in prima persona il lettore in questo viaggio immaginario dall’abitacolo della sua auto. Insieme a lei voliamo con la fantasia, imbattendoci in scenari che fanno ormai parte del nostro quotidiano, come i rifiuti in spiaggia o in montagna, i panorami che si modificano per effetto del cambiamento climatico.
In un momento così delicato della nostra epoca, dal punto di vista climatico ma anche socio-culturale, cresce in me il desiderio di voler fare la differenza.
Come ti sei trovata nella dimensione silent book?
Quello senza parole è un albo che consente all’illustratore di far viaggiare il “lettore” in una dimensione creata e inventata da lui stesso. Per questo ho trovato questo progetto editoriale tanto stimolante quanto faticoso: il nostro silent book è ricco di dettagli e particolari, necessari per far capire il fulcro della storia. L’obiettivo è proprio farci riflettere e indurci a guardare il nostro pianeta attraverso gli occhi sinceri di un bambino e ricordarci che tutti possiamo fare la differenza.
Quali sono i maestri dell’illustrazione per l’infanzia a cui ti ispiri?
Amo molto artiste come Suzy Lee o Beatrice Alemagna, di cui ammiro la grandissima capacità comunicativa. Ho sempre avuto la passione per il disegno anche se non avevo mai pensato potesse diventare il mio lavoro. Mi sono diplomata al liceo scientifico, ho proseguito i miei studi in Design del Prodotto e della Nautica all’Università di Genova e ho lavorato a diversi progetti come graphic designer.
Successivamente ho frequentato un Master in Illustrazione creativa a Barcellona per affinare le mie competenze e coltivare la mia passione, facendo diventare realtà ciò che prima era solo un sogno. In Spagna la dimensione dell’illustrazione non è solo legata all’infanzia, ma è il pane quotidiano della comunicazione: si vedono illustrazioni sulla metropolitana, tra le pagine dei menu dei ristoranti oppure l’immagine diventa strumento di promozione di campagne sociali.
Quanto c’è bisogno oggi di raccontare ai bambini il nostro presente?
Penso che le storie che raccontano ai più piccoli la realtà con il sorriso non siano mai abbastanza: insegnare alle nuove generazioni come trattare il nostro pianeta è forse l’unico modo per salvarlo. Sono convinta che i libri per bambini e ragazzi siano un ottimo strumento educativo: non è solo il bambino a imparare, perché anche il genitore “ripassa” leggendo!
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