21 Feb 2022

La Foresta, la vecchia stazione dei treni trasformata in “accademia di comunità”

Scritto da: Redazione

Ha aperto i battenti a fine novembre 2021 l’accademia di comunità La Foresta, che offre percorsi basati sul “fare” aperti a tutti, tra i quali gli EcoLab, progettati di mese in mese. Vi proponiamo l'intervista a Fabio Franz e Irene Manfrini, che hanno raccontato a Marianna Malpaga, della redazione di Fa' la cosa giusta Trento, come è nato il progetto e come si sta sviluppando.

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Trento, Trentino Alto Adige - Lo spazio era inutilizzato da trent’anni e da novembre 2021 ospita un’accademia di comunità, “La Foresta”. Stiamo parlando dell’ala nord della stazione dei treni di Rovereto che, grazie a un percorso partito nel 2017, si è trasformata in un contenitore sociale che crea comunità lavorando su temi quali l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, l’inclusione sociale e il cambiamento climatico.

«Ci sarebbero un sacco di cose da raccontare su La Foresta. È un progetto che stiamo costruendo da ormai quattro anni: era l’agosto del 2017 quando abbiamo organizzato i primi incontri tra persone attive sul territorio, che a noi piace chiamare “attori del cambiamento”», racconta Fabio Franz, designer sociale, assieme a Irene Manfrini, artista in residenza all’accademia di comunità di Rovereto. «Abbiamo cominciato a incontrarci al Centro di Educazione alla Pace di Rovereto, una struttura condivisa da diverse associazioni che lavorano sui temi della pace e dei diritti umani».

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“LA FORESTA”, L’ACCADEMIA DI COMUNITÀ DOVE “I FORESTI” SI INCONTRANO PER ATTIVITÀ BASATE SUL “FARE”

Fabio è di Nomi (TN), ma è nato in Germania; Irene invece è originaria di Rovereto. A La Foresta si intrecciano le storie di persone che provengono da tanti Paesi diversi. «Tutti collegano il nome La Foresta al luogo fisico – spiega Fabio –, un ecosistema di piante, animali ed esseri viventi che generano un sacco di cose. La Foresta però è anche la “donna foresta”, straniera, per sottolineare lo spirito femminista del progetto e l’accoglienza nei confronti di tutti».

Quando qualcuno varca la soglia dell’accademia di comunità nessuno domanda la sua provenienza. Le storie emergono in modo spontaneo, durante dei laboratori basati sul “fare”. «Siamo delle persone molto pratiche – dice Fabio –, ma ci piace anche la teoria, e vediamo nella dimensione del “fare in comune”, dell’imparare insieme, un mezzo per creare dialogo tra persone che provengono da percorsi di vita molto diversi tra loro, che magari in una situazione ‘normale’ non avrebbero trovato una connessione».

UN PERCORSO NATO DALLA COLLABORAZIONE TRA LA COMUNITÀ DE LA FORESTA, IL COMUNE DI ROVERETO E LE POLITICHE SOCIALI DI FS

La Foresta si è costituita come un’associazione mista ed è nata grazie a una collaborazione tra la comunità di “attori del cambiamento” che lavora al progetto, le politiche sociali del Comune di Rovereto – che ha messo 200mila euro per ristrutturare i 150 metri quadrati dell’ala nord, dove si trova l’accademia di comunità – e le politiche sociali di FS (Ferrovie dello Stato italiane). La Foresta ha un finanziamento di tre anni da parte del Comune di Rovereto, che mette 25mila euro all’anno per le attività dell’accademia di comunità.

«Un quarto attore è ONDS, l’Osservatorio Nazionale della Solidarietà nelle Stazioni Italiane – spiega Fabio –, che gestisce la rete degli help center di bassa soglia in 17 stazioni italiane. Noi siamo il 18° help center: facciamo parte di questa rete anche a livello formale, anche se siamo una sorta di esperimento, perché non lavoriamo sulla bassa soglia».

«Il massimo che possiamo offrire a La Foresta sono una doccia, una lavatrice e un’asciugatrice per le persone che ne hanno bisogno: non siamo né un centro diurno né un centro notturno, come accade invece per tante altre stazioni». La Foresta è aperta trenta ore a settimana, dal lunedì al sabato. Gli orari sono: lunedì e giovedì (9.30-12.30 e 13.30-16), martedì e mercoledì (9.30-12.30 e 16-20), venerdì e sabato (15-18).

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L’ASSEMBLEA DE LA FORESTA: “ABBIAMO ADOTTATO IL METODO DELLA SOCIOCRAZIA”

«Non ci riconosciamo troppo nella forma di associazione – precisa Fabio Franz –, anche se ovviamente abbiamo un consiglio direttivo che si assume le responsabilità, anche penali. Noi crediamo però nell’assunzione collettiva di responsabilità: perciò abbiamo mantenuto il consiglio direttivo il più ristretto possibile, cercando di delegare le decisioni a un’assemblea orizzontale che lavora con il metodo della sociocrazia».

Nelle riunioni del lunedì, che si tengono ogni due settimane, l’assemblea orizzontale – composta da una quindicina di persone – prende delle decisioni che vengono poi confermate dal consiglio direttivo.

UNO SPAZIO COSTRUITO INSIEME (E ANCORA IN FASE DI COSTRUZIONE) NELL’ALA NORD DELLA STAZIONE DEI TRENI

L’accademia di comunità ha aperto a fine novembre 2021, ma lo spazio è stato consegnato ai “foresti” a marzo dello stesso anno. «Ci è stato consegnato l’involucro – dice Fabio – perché, in accordo con il Comune di Rovereto, abbiamo deciso di autocostruire l’interno attraverso dei laboratori. Qui a La Foresta abbiamo anche un piccolo spazio di falegnameria».

Si tratta quindi di un processo in divenire, che fa parte dello spirito stesso del progetto: «Le persone non si trovano davanti uno spazio completamente disegnato e finito, ma un luogo che possono vedere come una “superficie di proiezione”, in cui metterci anche del loro». L’autocostruzione è iniziata la scorsa estate, con una settimana di “Forestival”. Entrando nell’ala nord della stazione, ci sono quindi due stanze, uno spazio-cucina per le attività basate sul cibo, e un ingresso che, spiega Fabio, “potrebbe diventare una sala di attesa sociale”.

IL TECH-CORNER SOLIDALE NASCENTE, IL FORNO VAGABONDO, GLI ECOLAB E COMUNITÀ FRIZZANTE: “LA FORESTA È UN CONTENITORE”

«Adesso stiamo cercando di costruire un tech-corner solidale con l’aiuto di un richiedente protezione internazionale, Fahad, che è molto bravo a riparare ogni genere di device elettronico, in particolare i cellulari», spiega Fabio Franz. «Stiamo preparando una postazione con l’attrezzatura necessaria e un tavolo di lavoro mobile dove lui possa mettere a disposizione le sue capacità, gratuitamente, alle persone che ne hanno bisogno».

Abbiamo mantenuto il consiglio direttivo il più ristretto possibile, cercando di delegare le decisioni a un’assemblea orizzontale che lavora con il metodo della sociocrazia

Un altro progetto che si sta sviluppando a La Foresta è quello del Forno Vagabondo, una cargobike elettrica sulla quale è montato un forno per fare la pizza e il pane: «Lo abbiamo portato in tutta la Vallagarina – dice Fabio – perché il nostro obiettivo non è quello di rimanere confinati in stazione dei treni. La Foresta vuole essere invece un hub che poi rilancia sul territorio, anche attraverso collaborazioni con altri attori: non possiamo aspettarci che tutti vengano in stazione».

C’è poi anche Comunità Frizzante, che continua la produzione di bibite create con l’aiuto della comunità della Vallagarina e che ha vinto da poco il Lush Spring Prize, e verranno organizzati fino a settembre 2022 degli “EcoLab”, dei laboratori molto pratici in cui si mettono le mani in pasta e si affronta il tema della sostenibilità. Il progetto “EcoLab” è organizzato dall’Associazione Italia – Nicaragua, di cui La Foresta è partner.

Il calendario delle attività viene definito mese per mese, in base agli interessi e alle capacità dei partecipanti. Sono partner del progetto, sostenuto da un bando del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Provincia di Trento, il Centro di Salute Mentale, il Comune di Rovereto con i suoi servizi sociali e altri attori locali.

LO SWAP PARTY E GLI EVENTI LE “DISCO SOUP”

Fuori dalla stazione c’è uno “swap party” non convenzionale: «Le persone possono portare vestiti in buono stato – dice Fabio – che poi altre persone prendono gratuitamente senza dovere per forza, come nello swap classico, portare un altro capo per fare uno scambio. È anche un modo per incuriosire le persone che magari, senza questo incentivo, non entrerebbero a La Foresta».

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Bloccati gli eventi musicali che erano stati organizzati nel periodo pre-natalizio. «Vorremmo però riprendere anche quest’attività, magari all’aperto, con il Forno Vagabondo e con musicisti», dice Fabio, che aggiunge: “Abbiamo vinto un bando Welfare KM0 con altri tre partner trentini: Luogo Comune di Riva del Garda, il nascente emporio di comunità di Trento e la cooperativa Le Rais della Val di Fassa. Il progetto che porteremo avanti assieme si chiama “Alimentare cultura”: la nostra parte è “Alimentare popolare”».

«Organizzeremo da marzo, ogni due settimane, degli eventi che abbiamo nominato “disco soup” – conclude Fabio –, con l’idea di dare un piatto di zuppa e un panino autoprodotto a prezzi accessibili con un evento musicale di accompagnamento. Faremo però anche dei laboratori di trasformazione alimentare collettiva, acquistando per esempio pomodori in quantità per poi fare qui la passata, che le persone potranno portare a casa a un prezzo accessibile».

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