25 Feb 2022

Inquinamento indoor: come rendere le nostre case più sicure e sostenibili

Scritto da: Benedetta Torsello

Trascorriamo la maggior parte delle nostre giornate al chiuso, ma quanto sono salubri gli ambienti in cui viviamo? Un’azienda pugliese realizza da oltre trent’anni delle case in cui la salute di chi ci abita e la sostenibilità ambientale sono i principali criteri di progettazione.

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Bari, Puglia - Spesso sottovalutato, l’inquinamento indoor è stato dichiarato dall’OMS una tra le principali cause di morte. Ancora oggi infatti è altissimo il tasso di patologie respiratorie e cardiache provocate dall’inquinamento atmosferico, nonostante quello alla healthy air sia stato dichiarato dall’OMS un diritto fondamentale. Secondo un rapporto del 2016, in tutto il mondo sono 3,8 milioni le persone che ogni anno muoiono prematuramente a causa di malattie riconducibili all’inquinamento domestico. Ad essere maggiormente colpiti, specialmente nei paesi a più basso reddito, sono donne e bambini (circa il 60%), ma di fatto quella dell’inquinamento indoor è un’emergenza che ci riguarda molto da vicino, a prescindere dalla latitudine.

CHE ARIA TIRA NELLE NOSTRE CASE?

È stato stimato che in media ciascuno di noi trascorre al chiuso circa ventidue ore al giorno, eppure le nostre case sono molto meno sicure di quanto crediamo. Già nel 1987 l’OMS descriveva come Sindrome dell’Edificio Malato (SBS, da Sick Building Syndrome) tutti quei disturbi quali tosse, mal di testa, irritazioni cutanee che colpiscono la maggior parte degli abitanti di uno stesso immobile.

A causare l’inquinamento indoor sono molteplici fattori, alcuni di questi legati alle fasi progettuali degli edifici, dai materiali impiegati e i sistemi di ventilazione al posto dove si è edificato. Altri invece sono riconducibili allo stile di vita di chi vi abita, non da ultima l’abitudine di fumare in casa. Spesso si convive con forme di asma, disturbi del sonno o della vista senza considerare che possono essere dovuti proprio a cattive abitudini o a come la nostra casa è stata pensata e costruita.

inquinamento indoor cover
PROGETTARE PER IL BENESSERE PERSONALE E AMBIENTALE

Da ormai tre generazioni, Edil Pepe costruisce abitazioni nel rispetto del territorio e del benessere di chi ci andrà a vivere. L’azienda di Altamura (BA), attiva in Puglia e a Matera, si è specializzata negli ultimi dieci anni nella costruzione di edifici residenziali sostenibili, «in perfetto equilibro tra tradizione e innovazione», mi racconta Donato Pepe. Il padre, Antonio, ha iniziato a lavorare in cantiere da giovanissimo.

Andava ad aiutare il papà nei lavori di ristrutturazione nel centro storico di Altamura: all’inizio per gioco e ben presto per professione. A quanto appreso al fianco del padre, Antonio ha aggiunto col tempo un ricco bagaglio di esperienze (acquisite grazie ad anni di lavoro in giro per l’Italia) e la ricerca costante di standard qualitativi sempre più elevati, che hanno portato nel 2009 alla nascita di Edil Pepe così come è oggi.

È stato stimato che in media ciascuno di noi trascorre al chiuso circa ventidue ore al giorno, eppure le nostre case sono molto meno sicure di quanto crediamo

«Quando pensiamo alla nostra salute – prosegue Donato – spesso ci concentriamo sull’alimentazione e sullo stile di vita e ignoriamo del tutto l’importanza delle nostre scelte abitative. L’inquinamento indoor gioca un ruolo fondamentale e influisce sul nostro benessere psico-fisico tanto quanto il resto, eppure viene molto spesso trascurato». La scelta dei materiali, l’efficienza energetica, il tasso di umidità interna possono fare la differenza: progettare un’abitazione secondo criteri di sostenibilità ha una serie di vantaggi a lungo termine e soprattutto rappresenta un investimento sul benessere ambientale e personale.

CERTIFICATO BeS (BENESSERE E SALUTE)

«Alla base di ciò che facciamo c’è un dialogo tra generazioni. Oggi le nostre scelte aziendali sono diverse da quanto faceva mio nonno. Mio padre è stato lungimirante, un innovatore: ha imparato molto dal nonno e ha cercato di migliorare sempre di più il suo lavoro. Da quando sono entrato in azienda, nuove spinte di cambiamento, verso una maggiore sostenibilità, sono entrate in gioco – racconta Donato – e mio padre ha sempre mostrato una grande apertura verso le novità».

In particolare, di come si costruivano le case un tempo, Edil Pepe ha scelto di conservare lo spessore delle murature: «Le nostre case hanno delle murature di 55 centimetri secondo un complesso sistema a strati, tra cui il tufo di Montescaglioso, pensato per prevenire la formazione di ponti termici – una delle principali cause di muffe, condense e crepe – e migliorare l’isolamento termico e acustico».

inquinamento indoor

Per progettare abitazioni ad alta efficienza energetica, attente al benessere e alla salute di chi le abita ed efficaci nella prevenzione dell’inquinamento indoor, Antonio Pepe ha messo a punto il certificato BeS, che comprende una serie di criteri progettuali a garanzia dell’alta qualità abitativa degli immobili. Quelle realizzate da Edil Pepe infatti sono abitazioni NZEB, ovvero ad altissima efficienza energetica, oltre l’A4, oggi considerata la massima classe energetica.

A ciò si aggiunge un’accurata scelta dei materiali naturali, sostenibili e compatibili con il territorio, perché «costruire una casa in Puglia non è come farlo in Basilicata, o in Lombardia: ci sono delle caratteristiche geomorfologiche da tenere in conto», prosegue Donato. In fase progettuale occorre pensare all’isolamento termico e acustico, agli impianti di deumidificazione e rigenerazione dell’aria e alla tipologia di illuminazione, «ad intensità e temperatura autoregolabile, che consideri non solo gli effetti visivi, ma anche quelli biologici ed emozionali della luce avvicinandosi quanto più possibile a quella naturale», chiarisce Donato.

Per quanto riguarda gli esterni, ogni abitazione ha un giardino verticale, realizzato con piante autoctone, che oltre ad abbellire l’immobile, ne favoriscono l’isolamento acustico e migliorano la qualità dell’aria. «Ci piacerebbe – conclude Donato – che questo modo di progettare e costruire fosse un modello condiviso, non esclusivo: una spinta di cambiamento nelle logiche del mercato e nelle scelte dei consumatori partita proprio da qui, dal sud Italia. Un obiettivo ambizioso, forse, ma in cui crediamo da sempre».

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