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Nei giorni scorsi è stata diffusa da autorevoli fonti la notizia che si stanno facendo volare nei cieli europei aerei vuoti che compiono voli senza passeggeri o con pochissime persone a bordo al solo fine di “conservare gli slots”, ovvero i permessi di decollo e atterraggio negli aeroporti.
Secondo quanto comunicato da Lufthansa ad esempio – come ha riportato il nostro Andrea Degl’Innocenti in una rassegna stampa di qualche giorno fa –, questo inverno 18.000 voli, ovvero il 5-6% di tutte le rotte della compagnia tedesca, saranno voli “non necessari”, ovvero con troppo pochi passeggeri per essere redditizi.
Questo avviene perché c’è una norma europea che regola il traffico aereo negli aeroporti che prevede che ogni compagnia aerea abbia un certo numero di slot assegnati di decolli e arrivi nel corso di una giornata, che può mantenere se li utilizza almeno l’80% delle volte in cui ne ha diritto. In caso contrario questi slot vengono riassegnati.
All’inizio della pandemia, la Commissione Europea aveva sospeso questa norma a causa del crollo del traffico. Poi, dal 15 febbraio, l’aliquota è stata ridotta al 50%. Ma le prenotazioni sono state così poche che non riescono a saturare nemmeno quel 50% rimanente. E allora le compagnie, pur di non perdere gli slot e rischiare di avvantaggiare la concorrenza, fanno volare aerei vuoti o semivuoti. Con una perdita economica notevole e anche soprattutto, causando emissioni di CO2 dannose e immotivate.
La Commissione è sotto forte pressione per ridurre ulteriormente le tariffe di sfruttamento sulle compagnie aeree, anche perché nel frattempo in quasi tutte le altre parti del mondo sono state approvate delle misure eccezionali su questo aspetto, rispettose del clima in tempi di pandemia. Per ora però, l’esecutivo europeo dice che non allenterà le regole. Anzi, il 15 dicembre scorso ha annunciato che alzerà il tasso al 64% dal 28 marzo, contando sulla ripresa della domanda quest’estate.
Questo inverno 18.000 voli, ovvero il 5-6% di tutte le rotte della compagnia tedesca Lutfhansa, saranno voli “non necessari”
L’Associazione medici per l’ambiente Isde-Italia (International Society of Doctors for the Environment – Italia) chiede che cessino questi voli del tutto inutili e soltanto nocivi. È noto che il trasporto aereo è una fonte importante di inquinamento atmosferico e acustico e che contribuisce in modo rilevante ai cambiamenti climatici. Gli aerei infatti utilizzano combustibili fossili, cherosene e benzina avio. Le emissioni dei motori producono polveri e gas nocivi per il clima, l’ambiente e la salute delle persone.
Una vastissima letteratura scientifica indica nella netta riduzione e razionalizzazione del trasporto aereo una necessità fondamentale per contrastare il surriscaldamento climatico e l’inquinamento ambientale che causa malattie e morti: secondo l’Oms oltre 13 milioni di decessi ogni anno sono attribuibili a cause ambientali, all’inquinamento dell’aria, dell’acqua e dei suoli, alle esposizioni chimiche e ai raggi ultravioletti.
Permettere che aerei passeggeri pressoché vuoti, compiano lunghi voli e inquinino senza nessuna ragione o utilità alcuna solo per questioni amministrative facilmente risolvibili è – oltre che sbagliato e immorale – anche un inutile e ulteriore attentato alla biosfera e quindi all’esistenza di tutti gli esseri viventi. Significa, in estrema sintesi, non essersi ancora resi conto della gravità dell’emergenza climatica e ambientale che si sta vivendo sul nostro pianeta.
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