10 Feb 2022

Giulia Detomati, l’imprenditrice che accende il fuoco del cambiamento – Io Faccio Così #343

Scritto da: Daniel Tarozzi
Video realizzato da: PAOLO CIGNINI

Una giovane donna che crede in un'economia più sostenibile e più etica e il suo team stanno cambiando passo dopo passo il modo di fare impresa, partendo dai giovani futuri imprenditori fino alle grandi multinazionali. Vi raccontiamo la storia di Giulia Detomati, che si sviluppa fra B-corp, società benefit, Ashoka e altri reti virtuose.

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Milano, Lombardia - Vi abbiamo parlato diverse volte, su queste pagine, di B-corp e società benefit e vi abbiamo presentato Nativa, la prima realtà a portare in Italia questo tipo di certificazione. In parallelo, vi abbiamo parlato diverse volte delle iniziative portate avanti da InVento Lab e Giulia Detomati.

Ecco, in questo articolo questi due mondi si uniscono. In occasione della nomina di Giulia a Fellow Ashoka, il network internazionale che riunisce gli innovatori sociali, infatti, abbiamo ripercorso con lei le tappe che hanno portato la sua impresa a diventare una delle quatto società in grado di permettere a un’azienda di diventare società B-corp.

CHI È GIULIA DETOMATI?

Ma facciamo un passo indietro. Conosco Giulia da molti anni. Ci incontrammo la prima volta a Panta Rei in occasione di un raduno degli “agenti del cambiamento”. Eravamo in fila per la colazione e le nostre prime parole furono un “battibecco”. Diventammo subito amici e in questi anni sono sempre rimasto stupito del talento e delle capacità che Giulia mostra e dimostra con il suo lavoro. Quando l’ho conosciuta, su internet il suo nome era legato a una delle “più giovani imprenditrici ambientali”. In seguito, cercando il suo nome, saltava all’occhio il suo TED. Oggi ci si perde, tra fellowship Ashoka, Ted, progetti, B-Corp e innumerevoli testate che ne raccontano le gesta.

giulia detomati inventolab 1
Il team di InVento Innovation Lab (Giulia Detomati è la seconda in basso da sinistra)

Giulia incarna quindi perfettamente la nostra rubrica Io faccio così. Lei da sempre “fa così”: realizza “imprese”, ci mette la faccia, porta avanti educazione ambientale, cambiamento nelle imprese, sensibilità sociale e nel farlo mantiene la sua semplicità e il suo stupore per il mondo.

Le chiediamo di raccontarci qualcosa di lei: «Fin da piccolissima sentivo una forte attenzione e sensibilità rispetto alle tematiche ambientali e non volevo essere solo una spettatrice passiva di tutto il disastro che mi stava accadendo intorno. Ho quindi deciso di cercare di dare delle soluzioni».

«Per questo mi sono laureata in ingegneria ambientale, ho lavorato come consulente in diverse aziende che si occupavano di temi legati all’ambiente e a un certo punto – mossa dall’insoddisfazione e dalla voglia di fare sempre qualcosa di più – ho fondato un’associazione, Venti sostenibili, che tutt’ora è attiva proprio per cercare di lottare contro il problema della cementificazione e della distruzione della bellezza del paesaggio. Mi sono così scoperta imprenditrice, cosa che non avrei mai immaginato… da qui il desiderio di fondare una vera e propria azienda. Così, nel 2014, nasce InVento Lab».

INVENTO LAB E LE B-CORP

Giulia è quindi fondatrice e CEO (amministratrice delegata) di InVento Lab , una B-corp che aiuta le aziende a trasformare i propri modelli di business e ispira le nuove generazioni ad avere un impatto positivo. Ci lavora insieme a sua sorella, Elena, e moltissime altre donne e uomini che la accompagnano nelle sfide quotidiane. Come abbiamo visto, InVento Lab lavora su un doppio binario. Da un lato vuole ispirare dei veri cambiamenti all’interno delle strategie di un’azienda, dall’altro lavora con i giovani per ispirare le nuove generazioni di imprenditori ad avere un impatto positivo senza ripetere gli errori che oggi tocchiamo con mano.

Nella video-intervista che vi proponiamo qui sotto, Giulia racconta l’incontro – avvenuto nel 2017 – con il mondo delle B-corp: «Ci tengo a sottolineare che InVento Lab è una realtà corale, così come la sua storia. Quando scoprimmo il mondo di B-corp capimmo di non essere sole a lavorare in questi ambiti, bensì parte di una rete che vuole cambiare le cose, proprio come Italia Che Cambia. Ci siamo così sentite parte di un cambiamento positivo. Scoprire tutte queste storie positive ci ha dato un’energia incredibile».

Sono quindi diventate partner ufficiali del B-lab europeo, che è l’ente che certifica tutte le società B-corp: «La rete B-corp è stata molto importante anche per il nostro sviluppo: abbiamo iniziato a interfacciarci con aziende che hanno voluto misurare il proprio impatto sia positivo che negativo con strumenti riconosciuti per poi individuare strategie per riuscire ad incidere nei cambiamenti positivi. Lavoriamo quindi con le aziende e con i gruppi per aiutarli a cambiare il loro modello di business».

Nel giro di poco tempo sono riuscite ad avere degli incarichi importanti da grandi multinazionali a piccole aziende: «In tutti i casi, lavoriamo in maniera molto rigorosa per cercare di spronarli a cambiare, aiutandoli facendo empowerment rispetto al loro team e guidando in parte i loro investimenti economici e finanziari».

Le società che iniziano il percorso con InVento Lab si confrontano con l’impatto che esse hanno sulla comunità, sui lavoratori, sulla governance e sull’ambiente. «Dopo aver valutato lo status di partenza – continua Giulia – li aiutiamo a costruire delle strategie per avere un impatto più positivo sulla biodiversità in ottica di miglioramento continuo».

«Praticamente costruiamo con loro una strategia che l’azienda o la società benefit rendiconta poi sul proprio sito. Azioni molto concrete ad esempio sul packaging, sul coinvolgimento e la formazione dei lavoratori e così via. Cerchiamo sempre di lavorare anche sul valore che un’azienda può offrire alla comunità con cui opera».

Quando scoprimmo il mondo di B-corp capimmo di non essere sole a lavorare in questi ambiti, bensì parte di una rete che vuole cambiare le cose, proprio come Italia Che Cambia

Le aziende che contattano InVento Lab sono generalmente già “in cammino”, in qualche modo già ispirate. Vogliono trasformarsi e vogliono capire come fare. Tutto è misurato in modo trasparente attraverso una serie di punteggi. Per essere una B-Corp devi avere almeno 80 punti di questa particolare scala.

«Cerchiamo di spronare le aziende a cambiare, non vogliamo attaccare un’etichetta, vogliamo contribuire a cambiamenti concreti che poi porteranno a una certificazione», spiega Giulia. La società benefit inoltre è obbligata per legge a rendicontare i propri impatti attraverso la relazione di impatto ed è sottoposta alle analisi del garante della concorrenza.

INVENTO LAB E LE SCUOLE

Come abbiamo visto, oltre che con le aziende InVento Lab lavora con i “futuri imprenditori”: i giovani. L’obiettivo è mostrare alle giovani e ai giovani studenti che l’impresa non è solo un generatore di posti di lavoro con un impatto sull’ambiente, ma che può essere un attore in grado di creare valore per la comunità. «Per questo – spiega Giulia – cerchiamo di portare questi modelli nelle scuole già dal 2014».

Grazie a un enorme lavoro di team sono riuscite a coinvolgere più di 20.000 studenti in tutta Italia e hanno siglato una partnership con il Ministero dell’Istruzione che ha permesso loro di mettere a disposizione la loro piattaforma digitale per gli studenti di tutte le scuole che volevano usufruirne anche durante la pandemia.

giulia detomati inventolab 2

«Negli anni questa attività ha fatto un salto di qualità. Siamo partiti solo dalla Lombardia e piano piano ci siamo estesi; abbiamo lavorato sulla scalabilità, sul digitale, su una rete di mentor che volontariamente aiutano, di professionisti che hanno voglia di mettersi in gioco e abbiamo creato con le B-corp un programma che si chiama B-corp school per portare tutti i valori di B-corp e benefit nelle scuole non solo attraverso una campagna di comunicazione, ma anche con azioni di attivismo».

In questo caso sono le B-corp che ingaggiano le ragazze e i ragazzi con delle sfide da affrontare. I giovani rispondono “creando” delle vere start up, delle aziende che contribuiscono a risolvere un determinato problema ambientale. In alcuni casi questi progetti vengono poi implementati dalle aziende coinvolte, in altri vengono realizzati progetti di impatto per la scuola che ospita i changemaker protagonisti del progetto.

«Anche nella classe più demoralizzata – conclude Giulia – quando si capisce che si può contribuire al proprio successo e a quello della comunità di solito si accende qualcosa, una fiammella, un fuoco». Il fuoco del cambiamento.

Per ascoltare l’intervista integrale a Giulia Detomati, clicca qui.

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