Come ridurre le emissioni di gas climalteranti? Le proposte delle associazioni di Torino
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Torino - «I prossimi cinque anni saranno fondamentali per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima e offrire al mondo una speranza concreta di evitare gli effetti più catastrofici della crisi climatica. Mentre la ventiseiesima Conferenza delle Parti che si terrà a Glasgow fino al 12 novembre si annuncia come un potenziale fallimento per la resistenza di alcuni Paesi ad assumere gli impegni necessari a ridurre le emissioni di gas climalteranti, è essenziale che l’Europa nel suo complesso mantenga e rafforzi la sua posizione di leadership e offra esempi concreti di successo nel raggiungere questi obiettivi».
Queste parole risalgono al 10 novembre 2021, giorno durante il quale, all’indomani dell’insediamento della nuova Giunta della Città di Torino, 22 associazioni e realtà della società civile inviano una lettera al Sindaco e all’Assessora alla Transizione Ecologica. La proposta è chiara e forte: definire un programma di azioni strategiche e di azioni di breve periodo da avviare o realizzare nei primi 100 giorni per affrontare efficacemente la crisi climatica ed ecologica.
La città di Torino rientra a pieno titolo tra i soggetti che possono e devono fare la loro parte.
La responsabilità della città di Torino, in tema di emissioni di gas climalteranti, è centrale: come riporta la lettera infatti, «in questo quadro è fondamentale che tutti gli attori istituzionali a qualsiasi livello facciano il massimo possibile per contribuire al raggiungimento degli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni e tra questi attori le amministrazioni delle grandi città sono quelle meglio posizionate».
LE PROPOSTE DELLE ASSOCIAZIONI RIVOLTE ALL’AMMINISTRAZIONE DI TORINO
Durante questi 100 giorni, alcuni rappresentanti delle associazioni firmatarie hanno avviato un confronto con l’Assessora Foglietta che ha portato a discutere in modo approfondito le proposte e altre iniziative avviate nel frattempo dall’Amministrazione comunale in tema di mobilità e tutela della qualità dell’aria e del clima.
L’Assessora ha confermato la disponibilità ad avviare le iniziative strategiche proposte, quali: una campagna di informazione sulla crisi climatica ed ecologica rivolta a cittadini/e; l’adozione di un piano organico di riduzione delle emissioni climalteranti e la convocazione entro la fine del 2022 di un’assemblea cittadina.
MOBILITÀ E TUTELA DELL’ARIA: COSA È STATO FATTO E COSA SI PUÒ MIGLIORARE
«Prendiamo atto favorevolmente di questa disponibilità e restiamo in attesa di ricevere informazioni più dettagliate sulle loro modalità e tempi di realizzazione», hanno commentato le associazioni. «Riconosciamo anche la determinazione di voler proseguire al completamento e al potenziamento di alcune iniziative già avviate dalla precedente amministrazione in materia di scuole car free».
Alcuni esempi sono le strade localizzate di fronte agli istituti scolastici ora chiuse al transito di veicoli a motore durante le ore di scuola; le cosiddette “zone 30” (con la richiesta di includere sempre più strade per creare una città con velocità a 30 km/h); la mobilità ciclabile, alla quale sarà però necessario destinare risorse aggiuntive».
Le associazioni hanno anche evidenziato alcune criticità legate a decisioni che rischiano di allontanare la Città di Torino dal raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione come il ritardo nel ripristino della ZTL (oltre che la necessità di un progetto più efficace di quello attuale), l’inefficacia di contro l’emergenza smog, la decisione di eliminare il limite di 20 km/h nei controviali, la difficoltà ad abbandonare progetti che saranno destinati a creare ulteriori emissioni e consumo di suolo (come nel caso della progettazione di nuovi centri commerciali).
A TORINO NASCE UN OSSERVATORIO PERMANENTE PER LA GIUSTIZIA SOCIALE E CLIMATICA
«Crediamo che la candidatura di Torino tra le 100 città europee che vogliono raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030 debba essere resa credibile attraverso una serie di cambiamenti strutturali in tutti i settori, che guardino contemporaneamente alla giustizia sociale e alla giustizia climatica. Questo richiederà il coinvolgimento attivo di cittadini e cittadine, per questo abbiamo deciso di costituirci in Osservatorio permanente, per monitorare l’avanzamento delle azioni che abbiamo proposto e più in generale le politiche di decarbonizzazione della Città di Torino e fornire il nostro contributo di idee e competenze». Tra le realtà del territorio ci sono Comitato Torino Respira, Fiab Torino Bike Pride, Fridays For Future Torino e Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta.
A questo proposito le associazioni hanno rivolto un invito ai docenti e ricercatori delle Università torinesi affinché possano unirsi all’azione e hanno rivolto un analogo appello alle altre forze della società civile ad unirsi a questa iniziativa e prendersi cura della città e del suo futuro.
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