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La Spezia - È domenica mattina, il sole scalda l’aria di questa giornata di febbraio. Sono diretta all’agriturismo Cà Marcantonio a conoscere Rossana e la sua famiglia. Entrati in val di Vara ci si inerpica sulla strada che sale da Torza, paese dove ha sede il birrificio La Taverna del Vara (di cui abbiamo parlato qui). Dopo aver seguito l’indicazione “Cà Marcantonio” si arriva a un bivio, con due cartelli in legno scritti a mano: Casa e Agriturismo. Chiamo Rossana e le chiedo quale strada imboccare. Lei ci sta aspettando a casa. Parcheggiamo ed entriamo in punta di piedi in un’atmosfera calda e familiare che profuma di pranzo tra amici.
Mentre Alberto, il marito, ultima la cottura del sugo di zucca sulla stufa, si presentano i due figli e un amico bergamasco, mastro cestaio. Si mangia, si chiacchiera, si beve vino e quasi mi dimentico perché sono lì. Come se fossimo a casa degli amici di sempre, tiro fuori il mio taccuino solo dopo un paio d’ore. Quella di Rossana e Alberto è una famiglia di origini cittadine – lei è scappata da Milano, lui da Varese – che nell’entroterra ligure ha trovato la propria dimensione. Nella loro casa si respirano semplicità e la scelta di essersi consapevolmente lasciati alle spalle la città, il frastuono e lo smog.
LA STORIA
Rossana è una donna tuttofare, umile e tenace. Nata e cresciuta a Milano, con in tasca un diploma in ragioneria e un percorso da ballerina, quando ha avuto occasione di trasferirsi in Liguria ha colto la palla al balzo. Lei in città si è sempre sentita fuori posto e, nonostante nel suo albero genealogico non ci sia nemmeno l’ombra di un passato contadino, sin da bambina si ritrovava a osservare le forme della natura, la bellezza degli alberi.
Amava la pace che respirava in quel campo di mais in piena città che era riuscita a scovare quando lavorava in un ufficio milanese. Affascinata dalle pagine di Fenoglio, Pavese e Pratolini, che l’hanno fatta innamorare della campagna e dei suoi antichi mestieri, oggi non tornerebbe indietro.
A un certo punto della sua vita, si trasferisce a Maissana con il primo marito: «Ho iniziato a lavorare da subito, per questo a 22 anni sono riuscita a comprare il casale». Dopo i primi dieci anni come azienda agricola, nel 2007 apre Cà Marcantonio, sotto forma di agriturismo.
RILASSARSI E IMPARARE
«La nostra realtà è un’arancia fatta di tanti spicchi», spiega Rossana: c’è la fattoria didattica, con le porte aperte a bambini, famiglie e disabili fisici e psichici di tutte le età, poi ci sono l’agriturismo e l’azienda agricola. «Coltiviamo campi e terrazzamenti allestiti a ortaggi, cereali e frutti di bosco. In inverno ci occupiamo della cura del bosco e della lavorazione della terracotta ricavata dalla nostra argilla». E il sabato mattina Alberto, che è anche arboricoltore e tree climber, porta i prodotti della terra sulla piazza del mercato di Sestri Levante.
La prima ricchezza per me, quando imparo qualcosa di nuovo, è sapere di poter fare qualcosa di utile per la mia famiglia
La particolarità di Rossana è la voglia di mettersi costantemente in gioco e imparare cose nuove e, soprattutto, condividere con gli altri le sue scoperte: oltre al laboratorio di lana e di argilla, da qualche tempo tiene anche quello di cesteria, per divulgare questo suo talento nato quasi per caso. «Nel 2012 ho visto impagliare una seggiola con erbe di palude e sono rimasta incantata da questo mestiere. Da lì ho voluto provare anche io e mi sono lanciata: le mie impagliature non sono perfette, ma sono funzionali e mi riempiono di soddisfazione».
Ora Rossana impaglia sedie con foglie ed erbe che trova intorno a casa e continua a intrecciare cesti. «La prima ricchezza per me, quando imparo qualcosa di nuovo, è sapere di poter fare qualcosa di utile per la mia famiglia», sorride.
E chiunque soggiorni a Cà Marcantonio può portarsi dietro una sedia da sistemare insieme a Rossana. Il bello è che molti laboratori non hanno un prezzo in denaro, perché ogni cosa è vista in un’ottica di scambio: «Per noi è un piacere offrire le risorse di cui noi beneficiamo ogni giorno. In cambio chiediamo un po’ del tempo dei nostri ospiti». Soprattutto in estate i lavori in campagna sono tanti e necessitano di lunghe ore di impegno». Ed è barattando il tempo ci si accorge che forse è proprio questo il primo passo per cambiare prospettiva.
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