18 Feb 2022

Abrex: la fiducia crea valore. Parola di Sara Cicchelli – Io Faccio Così #344

Scritto da: Daniel Tarozzi
Video realizzato da: Paolo Cignini

Oggi vi proponiamo la storia di Abrex il circuito abruzzese - figlio di Sardex - che permette all'economia locale di funzionare anche quando gli euro scarseggiano. Lo facciamo intervistando l'AD Sara Cicchelli e scoprendo con lei come uno strumento apparentemente fianziario può trasformarsi in relazioni, cultura, amicizia.

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Abruzzo - Si dice che gli incontri non sono mai per caso, o forse sì. In ogni caso grazie all’incontro tra Franco Contu, uno dei creatori di Sardex, e Angelo D’ottavio, all’epoca (2012) assessore per la provincia di Pescara, nasce Abrex, un sistema di pagamento alternativo, più snello e rapido rispetto al normale pagamento in euro, che ha dato modo alle aziende abruzzesi di poter vedere incrementare le proprie vendite in un momento storico in cui non circola molto denaro liquido. 

Dal 2012 al 2016 sono stati tanti i cambiamenti all’interno di Abrex, che hanno portato anche ad una nuova compagine societaria composta da 16 soci, tra cui la stessa Sardex, la regione Abruzzo, diversi commercialisti, ingegneri e una piccola società di marketing e comunicazione. 

A raccontarci l’evoluzione di Abrex è Sara Cicchelli che, da segretaria dell’assessore Angelo D’ottavio è passata a ricoprire il ruolo di amministratore delegato dell’azienda, investendo personalmente in Abrex, scoprendo, giorno dopo giorno, le aziende e le persone che le formano, il grande potenziale di Abrex come strumento di aiuto e creando rapporti di amicizia ed esperienze umane fortissime.

Vi proponiamo qui sotto la nostra video-intervista.

«Contiamo quasi a 1000 aziende all’interno del nostro circuito, dalla semplice tipografia all’estetista, dal gommista al parrucchiere, alle imprese edili. Sono in parte dipendenti stessi delle aziende che ricevono una parte dello stipendio in Abrex e l’altra parte, invece, aziende di ogni settore. Siamo un s.r.l strutturata per dare i servizi alle aziende. Abbiamo un’area broker, un’area marketing e comunicazione, per farci pubblicità e aiutare le aziende a farsi pubblicità e poi abbiamo gli advisor commerciali. Nel 2020 abbiamo iniziato a lavorare sull’area corporate per trasformare Abrex in uno strumento che permetta progetti di più ampio respiro rispetto al semplice pagamento o all’acquisto di merce» racconta Sara. 

Un credito virtuale diventa cultura, archeologia

Proprio grazie all’area corporate sono stati portati avanti progetti che spaziano nell’ambito del terzo settore, della cultura e del welfare. Per fare un esempio, Abrex ha partecipato ad un bando indetto dalla Soprintendenza di Chieti che chiedeva alle aziende del territorio di contribuire ai lavori di ripristino dell’area archeologica delle terme romane di Chieti. Alcune aziende del circuito hanno contribuito conducendo la ristrutturazione dell’area e pagando i lavori attraverso i crediti Abrex.

Una Moneta chiamata Fiducia
Oltre il denaro – L’esperienza vincente di Sardex
carrello

Un altro esempio: una casa editrice del circuito è entrata in contatto con un’associazione sportiva che ha aperto una biblioteca per garantire il doposcuola ai ragazzi che occupavano gli spazi dopo l’allenamento. I volumi per la biblioteca sono stati acquistati in crediti dalla casa editrice. Abrex sta puntando anche alla possibilità di formare dipendenti in maniera specializzata per alcune attività di interesse per le aziende e permettere loro di incentivare l’assunzione di ragazzi pagando una parte di stipendio con i crediti Abrex, cercando di dare slancio ad alcuni settori, ridando così importanza al lavoratore e alla sua formazione e assistendo l’azienda nell’intero processo.

L’Abruzzo terra di contraddizioni

«L’Abruzzo è una terra di contraddizioni con varie realtà. Ho scoperto grazie ad Abrex una serie di piccoli imprenditori locali che sono anni luce avanti e che hanno sposato da subito la filosofia dietro il circuito. Trovo più facilità a rapportarmi con gente di una certa età che con giovani. Questa chiusura un po’ mi spaventa. C’è un piccolo panificio a Tollo, ad esempio, gestito da una signora che ha quasi 80 anni. Ha subito compreso le potenzialità di Abrex. La stessa elasticità non si ritrova spesso tra i giovani. L’Abruzzo è anche questo. Siamo caparbi e testardi, siamo costanti nel portare avanti iniziative e cerchiamo quegli strumenti che ci permettono di farlo. Se la mia azienda deve sopravvivere, lavoro e mi affido anche ad uno strumento di questo genere che mi permette di lavorare e di guardare al futuro. Abrex innesca questi meccanismi. Durante la pandemia abbiamo aiutato molte aziende anche a riaprire. Quando le aziende si conoscono, nasce qualsiasi tipo di collaborazione» continua Sara.

Sono, infatti, le aziende stesse del circuito che chiedono di incontrarsi e conoscersi. Con Abrex hanno scoperto la possibilità e la capacità di comprare dal vicino di casa, aiutandosi tra di loro. La forza di Abrex va molto al di là dei confini geografici. 

Sempre accanto a Sardex

«Stiamo seguendo passo passo l’evoluzione di Sardex che ci insegna molto su come gestire questo sistema. Ci interessa molto permettere alle nostre aziende di avere un portfolio clienti sempre più ampio. Auguro a tutti noi di trovare sempre qualcosa che ci permetta di rinascere, un motivo per andare avanti, per rigenerarsi ogni giorno e fare in modo che le cose cambino. Mi auguro che le relazioni umane tornino presto al centro, supportate in questo processo da strumenti utili come lo stesso Abrex che abbiamo la fortuna di avere a disposizione. Questa è la mia idea di Italia che Cambia» conclude Sara.

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