26 Gen 2022

“Vi nutrite di animali malati e infelici. Per questo vi ammalate”: parola di una iena vegana

Scritto da: Emanuela Sabidussi

Iene Vegane è un'associazione che attraverso flash mob, manifestazioni, attività d'informazione cerca di sensibilizzare le persone verso le attuali condizioni di vita degli animali destinati alle nostre tavole. Abbiamo intervistato la loro fondatrice e porta voce Alessandra Di Lenge. Ecco cosa ci ha raccontato.

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Savona - Anni fa pubblicai un’intervista al dottor Franco Berrino, ex direttore dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, in cui egli mi parlò di come la nostra alimentazione influisca in maniera profonda su ciò che siamo e sulla nostra salute. L’articolo si intitolava “L’uomo è ciò che mangia”. Ecco la chiave di salute e malattia. Durante uno degli incontri successivi all’intervista, parlando con il dottor Berrino, ebbi la possibilità di porgli delle domande per capire meglio quali degli alimenti di cui mi nutrivo potevano essere dannosi per la mia salute.

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Ero già molto attenta alla mia alimentazione e avevo scelto da qualche anno di non mangiare carne e latticini, ma le uova erano ancora nella mia dieta settimanale. E rimasi colpita quando, alla mia domanda se esse fossero alimenti accettati o meno, lo sentii rispondere: “Arrivano da galline felici?”. Le mie scelte alimentari erano basate, fino a quel momento, sulla salute e l’eticità, cosa centrava la felicità? Non avevo mai considerato che se siamo ciò che mangiamo, siamo anche le emozioni e le sofferenze che quegli animali hanno vissuto e, nutrendoci di loro e dei loro derivati, li assorbiamo.

Tutto ciò mi è tornato in mente guardando l’immagine di una donna appesa a testa in giù, in biancheria intima e ricoperta di sangue. Si trovava in mezzo a una piazza di Savona in pieno giorno. A riprodurre lo sgozzamento dell’animale donna, un uomo con una maschera da bovino. Immagine di sicuro scioccante, ma forse proprio per questo utile. Utile, dal mio punto di vista, per riflettere su ciò che avviene a ciò che mettiamo nei nostri piatti quotidianamente. Se il macello degli animali avvenisse davanti ai nostri occhi, probabilmente in molti non riuscirebbero a mangiarli.

Abbiamo perso il contatto con ciò che quella carne è. Sono sicura che molti risponderebbero che si è sempre mangiata la carne. Ma vorrei ricordare loro che sono cambiate drasticamente in questi decenni sia la quantità che la qualità, il che determina automaticamente una crescita esponenziale della quantità di animali allevati al solo fine della macellazione e un peggioramento delle loro condizioni di vita. Tra le tante associazioni che si stanno mobilitando in questi anni, Iene Vegane ha documentato lo stato in cui gli animali spesso vivono all’interno di mattatoi.

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Tra i suoi portavoce più attivi c’è Alessandra Di Lenge, fondatrice di Iene Vegane e attivista dal 2012. Fin da bambina amante degli animali, diventa vegetariana dopo anni, ma continua ad avere un pensiero costante in mente: «Avvertivo che non era sufficiente il fatto che io cambiassi, ciò che sentivo e sapevo lo dovevo comunicare anche alle persone intorno a me».

E così a maggio del 2016 Alessandra crea l’associazione Iene Vegane, nome che gli è stato ispirato proprio da loro, le iene: «Spesso vengono detestate, raffigurate come animali da temere, ma non viene detto che hanno un’organizzazione matriarcale, che sono resistenti e molto intelligenti». Dal gruppo nazionale ne nascono poi regionali e locali, tra cui quello ligure, con una forte presenza savonese, oltre che genovese.

GLI ANIMALI SALVATI

Le attività attraverso cui l’associazione cerca di sensibilizzare le persone a questi temi sono molte e tutte pacifiche: presidiano i banchi carne dei supermercati per mostrare le condizioni degli animali in vita, organizza flash mob e attività di sensibilizzazione e informazione, raccolgono materiale audiovisivo all’interno di mattatoi e allevamenti per poi mostrarlo e renderlo pubblico. Ma non solo: nel periodo di caccia seguono i cacciatori per vedere dove si appostano e poi iniziano a fare rumori con pentole e fischietti per poter avvertire gli animali facendoli scappare.

Durante le varie manifestazioni organizzate in questi anni di attivismo Iene Vegane, attraverso i suoi volontari, ha salvato diversi animali destinati al macello, che in alcuni casi sono stati poi donati per offrire loro una seconda possibilità di vita: tra questi ci sono tori, vitelli e capre. L’associazione sta così cercando di ampliare il suo raggio d’azione attraverso l’identificazione di un terreno che possa accogliere un progetto di vita alternativa per questi animali e per i prossimi che arriveranno a far loro compagnia.

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LE LORO MALATTIE SONO ANCHE LE NOSTRE

Durante la nostra chiacchierata, Alessandra mi parla molto delle condizioni in cui vengono tenuti gli animali all’interno degli allevamenti italiani. Con alcuni suoi colleghi è entrata in mattatoi e allevamenti per riprendere ciò che avveniva al loro interno: «Le condizioni igieniche sono disastrose. Le scrofe passano la loro intera vita all’interno di gabbie, i maiali uno accanto all’altro senza avere lo spazio per sdraiarsi, in entrambi i casi vivendo letteralmente sui loro stessi escrementi, che vengono ripuliti solo una volta morto l’animale, per poterne mettere un altro».

«E come loro i bovini e i polli. Le condizioni di vita e di sofferenza a cui sono sottoposti per l’intera vita violano ogni regola di buon senso e senso civico. Chiunque abbia un minimo di empatia, nel vedere ciò che accade in questi luoghi rimarrebbe colpito e scioccato. Sono esseri viventi che soffrono tanto quanto noi, provano emozioni e sensazioni. E come pensate che possano stare nel vivere un’intera vita scandita solo da sofferenza e mancanza di dignità?»

Nei prossimi flash mob organizzati, i volontari di Iene Vegane si metteranno in gabbia per far vedere come vivono gli animali, le sensazioni che provano e il livello igienico sanitario che sono costretti a sopportare. «Alcune delle malattie che arrivano fino all’uomo nascono in questi contesti, dove ogni regola di igiene viene disattesa. Parliamo allora di peste suina, di aviaria e di molte altre malattie di questi ultimi decenni».

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IL DOVERE DI DIRE LA VERITÀ

Iene Vegane ha appena ricevuto una denuncia per alcune immagini forti che ha mostrato durante una delle manifestazioni pacifiche in piazza. Alessandra nel raccontarmelo è ancora confusa: «Non capisco. Mostriamo ciò che tutti dovrebbero poter vedere prima di decidere se rinnovare le proprie scelte. In molti ci ringraziano perché a seguito del nostro incontro hanno iniziato a porsi domande, approfondire il tema ed essere più consapevoli delle loro scelte quotidiane».

«Credo che la cosa migliore sia sempre dire la verità ed è quello che noi facciamo. Mi stupisco ancora quando vedo alcune madri coprire gli occhi ai propri figli mentre questi passano davanti a noi: perché non dire loro la verità? Perché non spiegare da dove arriva la carne che mangiano? Hanno il diritto di saperlo. L’orrore non è il sapere, bensì non farsi domande o ancor peggio non avere nessuno che ti possa aiutare a trovare risposte veritiere».

Quindi, cari lettori e care lettrici, se non lo fate per gli animali, fatelo per i vostri figli o meglio ancora per voi! Abbiamo una sola vita. Tutti quanti. Siete pronti ad assumervi la responsabilità della sofferenza degli animali che avete sul vostro piatto?

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