Girolomoni, i pionieri del biologico, si uniscono al movimento degli Ecovillaggi d’Italia
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Pesaro, Marche - «La Terra è nostra madre! Una madre che ti nutre e tu devi custodirla! Per noi mangiare non è soltanto trasformare e cuocere il cibo – diceva Gino Girolomoni –, è molto di più. È anche amicizia, fraternità, bellezza, spiritualità, compagnia».
È in questa consapevolezza che rientra la scelta della cooperativa agricola Girolomoni di produrre in modo biologico, senza l’uso di sostanze chimiche di sintesi in ogni fase della coltivazione dei prodotti Girolomoni, passando per la conservazione e la trasformazione. Per l’agricoltura biologica la terra non è un supporto inerte, ma un organismo vivente che come tale va rispettato. Per questo il problema della fertilità è affrontato solo con concimazioni organiche e quello delle erbe infestanti con la rotazione delle colture.
Da oggi, grazie alla collaborazione della cooperativa Girolomoni, il movimento che ha dato vita al libro Vivi gli Ecovillaggi d’Italia_Esperienze e soluzioni dalla vita comunitaria ha un nuovo sostegno, proprio da un gruppo di lavoratori visionari, pionieri del cibo biologico in Italia. Oggi la cooperativa Girolomoni è guidata da Giovanni, Maria e Samuele – i figli di Gino, il fondatore – e dai soci e collaboratori.
Esperienze & Soluzioni dalla Vita Comunitaria |
All’attività produttiva si è sempre affiancata, all’interno della cooperativa, una politica di qualità e ricerca che ha creato negli anni quell’immagine di serietà che caratterizza i suoi prodotti, commercializzati prima con il marchio Alce Nero®, poi con il marchio Montebello® ed oggi con il marchio Girolomoni®. Ma cos’è Montebello, il marchio che è stato utilizzato, tra Alce Nero® e Girolomoni®?
Montebello e la sua collina sono luoghi straordinari: una località a due passi da Urbino dove vivere momenti speciali. Da lì si vede il mare e dopo qualche chilometro sei già a Urbino. Al suo centro il Monastero di Montebello, luogo storico di Gino Girolomoni e ora struttura d’accoglienza e incontri, di attività culturali; all’interno è visitabile anche un museo di civiltà contadina che vanta ogni anno la visita di molti bambini.
Per l’agricoltura biologica la terra non è un supporto inerte, ma un organismo vivente che come tale va rispettato
A fianco si trovano la locanda con ristorante, camere per gli ospiti, piscina e, un poco più in alto, le strutture della cooperativa: gli uffici, i magazzini, il pastificio, il molino. Intorno ci sono campi da sempre coltivati col metodo biologico e una foresta demaniale di duemila ettari che offre aria pura a chi la frequenta.
“Volavano i falchi, sopra il Monastero di Montebello, numerosi, quando ci arrivai la prima volta. Il luogo mi attraeva più di una bella donna, anche se era circondato da un silenzio inesorabile che non voleva arrendersi al nulla”, scriveva Gino Girolomoni.
Nel corso degli anni sono sempre stati numerosi i conoscenti, gli estimatori e le persone comuni che hanno fatto visita a questo luogo speciale: diverse centinaia all’anno. Per far sì che ciò avvenisse con il minimo di comfort necessario, i membri della cooperativa hanno ristrutturato appositamente una casa colonica – la Locanda Girolomoni – e hanno destinato allo stesso scopo una parte del restaurato Monastero di Montebello.
Oggi sono in grado di ospitare parecchie persone, accoglierle a tavola e offrire loro saloni per giornate di studio, corsi o conferenze negli agriturismi, locande e poderi a due passi da Urbino. Ma ciò che rende prezioso il lavoro della cooperativa fondata da Gino Girolomoni è l’attività culturale e di divulgazione rivolta a chi è sensibile a uno stile di vita sostenibile, a un modo consapevole di nutrirsi e farsi del bene. Qui è facile incontrare scolaresche e gruppi universitari di tutta Italia ospitati per far conoscere le attività, la storia, l’ambiente Girolomoni.
Presso la fattoria didattica di Montebello i ragazzi, oltre ad assistere al ciclo di produzione della pasta, vengono istruiti sul perché non usare additivi chimici e su cosa sia un alimento biologico e toccano con mano il concetto ormai inflazionato quanto realmente poco conosciuto di “filiera”, quel processo che va dal campo alla tavola, qui costruito in cinquant’anni da una cooperativa di agricoltori, grazie alla visione di Gino.
I ragazzi si entusiasmano nel prendere in mano gli spaghetti appena usciti dall’impastatrice, nel vedere una mucca al pascolo, le maestose spighe dei “grani antichi” come il Senatore Cappelli o il Graziella Ra – Khorasan, nel correre nei prati respirando l’aria pulita delle colline di Urbino.
Sono proprio questi i valori che uniscono i curatori del libro Vivi gli Ecovillaggi d’Italia Lorenzo Olivieri e Jacopo Tabanelli, la Compagnia di Viaggi Mistici Chakruna Way of Living, i sostenitori, gli ambassador, i collaboratori, i partners che hanno reso possibile questa pubblicazione, indispensabile per vivere a pieno questo momento storico in cui moltissime persone sono in transizione da una vita prettamente urbana a una più in armonia con la propria natura interiore ed esteriore.
Nel movimento è arrivata un’altra new entry: l’azienda Macrolibrarsi, che con i suoi libri e con i suoi prodotti naturali offre un’alternativa naturale in Italia, che come partner logistico del progetto, si occuperà di inviare i libri a tutti i sostenitori e da febbraio in poi chi vorrà potrà ordinare il libro direttamente cliccando qui.
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