4 Gen 2022

EquAzione: la bottega che diffonde consapevolezza in montagna

A Chiusa di Pesio, in provincia di Cuneo, è attiva un'associazione che sta facendo della giustizia sociale e dell'aiuto a favore delle persone a sud del mondo la sua "equazione". Attraverso la vendita di prodotti equo e solidali e progetti di volontariato che coinvolgono i più giovani, propone un approccio alternativo al commercio convenzionale. Vi parliamo oggi dell'associazione EquAzione e della sua bottega etica.

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Cuneo - Consumo critico, turismo responsabile, acquisti etici. Quante volte questi pensieri si traducono in un impegno quotidiano e concreto per combattere le diseguaglianze anche dalla parte opposta del pianeta? Quella di oggi è una storia che parla di una scintilla scaturita da una consapevolezza inaspettata che ha dato il via a un progetto di divulgazione, che a sua volta ha attivato un intero territorio.

Così il semplice acquisto di caffè, cacao, cioccolato e the equosolidali per sé e per la propria famiglia ha portato all’apertura di EquAzione, associazione che divulga la cultura equosolidale in tutta la valle Pesio attraverso la vendita diretta in bottega. Succede a Chiusa di Pesio, dove Giovanni Dalmasso, presidente dell’associazione, porta avanti questo approccio commerciale etico insieme all’ex presidente Luca Curetti, promuovendo sostenibilità, rispetto per le persone e per l’ambiente ed equità sociale ed economica.

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«Per caso – racconta Giovanni – nell’autunno del 1997 mi capitò tra le mani un opuscolo sul consumo critico. Fu un’illuminazione: all’improvviso decisi di approfondire e scoprire la provenienza di tutti i prodotti che consumavo quotidianamente e rimasi indignato, realizzando che dietro alcune insospettabili etichette si celano in realtà multinazionali dai comportamenti criminali». Secondo Giovanni è sufficiente un piccolo granello di sabbia per far inceppare quel mastodontico ingranaggio inumano. E così, spalleggiato dall’instancabile impegno dei volontari, decide di portare avanti la sua battaglia etica tra le montagne della valle Pesio aprendo la bottega EquAzione.

L’associazione: dalla solidarietà all’impegno ambientale

Oggi l’associazione partecipa a svariate manifestazioni sul territorio, di taglio sociale e ambientale: giornate del libero scambio, mercatini, fiere, fino al “muliticassonetto ecologico” che ha trovato casa proprio in bottega. In accordo con il comune di Chiusa Pesio, EquAzione infatti ospita e gestisce un cassonetto in cui si possono depositare tappi sia di plastica che di sughero, lampadine, pile. Un’iniziativa verde che si aggiunge a tutte le altre socialmente importanti, sia per la parte di emisfero “meno fortunato” che per la comunità locale.

Il filo conduttore di tutte queste attività è proprio l’equazione che dà il nome all’associazione: giustizia (nei rapporti commerciali, soprattutto internazionali) corrisponde automaticamente a meno emigrazione economica dai paesi poveri dell’Africa, del Sud America o del Sud Est Asiatico. Tema, quello dell’immigrazione, di drammatica attualità in questi ultimi anni.

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La bottega

Quando a Chiusa di Pesio si è liberato un locale di proprietà comunale, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha emesso un bando per sviluppare economie circolari e locali. Così il Comune si è reso disponibile a partecipare al bando e a concedere all’associazione EquAzione il locale commerciale in comodato d’uso gratuito, a patto che l’associazione implementasse la sua offerta con la commercializzazione di prodotti sfusi e/o locali, nell’ottica della riduzione degli sprechi e dell’attenzione verso le situazioni di fragilità presenti sul territorio.

«La richiesta del bando di coinvolgere realtà locali ci ha fatto conoscere le Cooperative Sociali del territorio Proposta 80 di Cuneo (che gestisce il locale Centro Mauro, in cui trovano assistenza disabili gravissimi) e Fiordaliso di Borgo San Dalmazzo, che tra l’altro si occupa dell’accoglienza di donne vittime di violenza. Nella nuova bottega si possono acquistare i prodotti di artigianato delle due cooperative, contribuendo direttamente a sostenerne l’attività».

I prodotti sfusi, equi e solidali

Oltre ai prodotti sfusi e alla spina, all’interno della bottega ora si posso acquistare anche i detersivi e i prodotti corpo della linea eco-social Aperegina, forniti da una cooperativa sociale di Trento che promuove l’occupazione di persone fragili in ambito carcerario. Nell’autunno del 2021 l’associazione ha avviato in modo sperimentale e temporaneo la vendita diretta dei pregiati e rinomati Marroni di Chiusa di Pesio, vera eccellenza gastronomica del territorio.

«Tramite un broadcast riusciamo a vendere notevoli quantità di olio evo biologico di Libera Terra e di agrumi bio della Cooperativa Sociale SOS Rosarno, concorrendo in modo diretto al sostegno di queste importanti iniziative sociali ed ecologiche. Nello specifico, tramite l’olio di Libera Terra (e gli altri prodotti dell’omonima cooperativa che si trovano negli scaffali della bottega) si contribuisce concretamente alla diffusione della cultura della legalità e al contrasto dell’operato delle mafie. La vendita degli agrumi bio della cooperativa Rosarno si inserisce in un quadro complessivo di lotta al dilagante fenomeno del capolarato del nostro Paese».

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L’impegno dei giovani e il senso di comunità

Come ci racconta Giovanni, le prospettive per lo sviluppo del progetto sono buone e l’impegno da parte di tutti e tutte è tanto: «Speriamo di riuscire a contagiare sempre più persone disposte a donare un po’ del proprio tempo, soprattutto i giovani. Il loro entusiasmo è coinvolgente e rappresentano sicuramente il futuro della nostra associazione».

A suo parere in ogni realtà urbana, anche piccola, si dovrebbe offrire la possibilità ai cittadini di conoscere il commercio equosolidale, soprattutto sul piano culturale. «D’altronde, sul lungo periodo, sono convinto che l’attuale strategia commerciale della GDO (Grande distribuzione organizzata), aggressiva e finalizzata esclusivamente al profitto immediato, si rivelerà controproducente, proprio perché sullo stesso scaffale espone una barretta di cioccolato fairtrade accanto a quello delle multinazionali». Facciamo inceppare quell’enorme ingranaggio inumano e facciamo la nostra parte.

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