30 Dic 2021

Trust in Food: sette ragazzi creano una startup per supportare i produttori locali

Scritto da: Lorena Di Maria

Trust In Food è una startup nata a Pinerolo (TO) dal sogno di sette ragazzi che intendono promuovere le aziende agricole del territorio attraverso una spesa responsabile e un contatto diretto con i consumatori. Così stanno dando vita a un modello alternativo di spesa che supporta l’economia locale e permette alle persone di ottenere informazioni chiare sul cibo che porta in tavola.

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Torino - “Trust in Food” significa letteralmente “credi nel cibo”: credi nella capacità degli alimenti di nutrirti e farti stare in salute, credi nella passione di agricoltori e produttori che ogni giorno raccolgono dalla terra frutta e verdura genuina, credi nel potere che ogni tuo acquisto ha nel promuovere il tuo territorio.

Tutto questo non è soltanto un invito a essere più consapevoli di ciò che acquistiamo e mangiamo, ma un progetto concreto che sta mettendo in contatto le persone con i produttori, per valorizzare le risorse che il territorio ci sa offrire. A crederci sono innanzitutto sette ragazzi che vivono nel pinerolese, in provincia di Torino, da sempre appassionati di cibo, sostenibilità e innovazione. Sono Giorgio Rasetto, Kevin Cardetti, Alberto Viotto, Daniele Rasetto, Gabriele Vernetti, Lorenzo Cravero, Giacomo Baudi: tra di loro c’è chi ha competenze in campo ingegneristico chi in campo economico, chi in ambito gastronomico e chi nel mondo del design. Insieme formano un gruppo multidisciplinare che si sta impegnando a mettere a sistema diverse competenze per contribuire a un cambio di paradigma nella produzione e nel consumo alimentare.

Trust in Food

Sette ragazzi e il loro sogno

Come racconta Daniele Rasetto, gastronomo e Co-Founder di Trust in Food – TIF «le filiere produttive sono diventate così distanti da noi consumatori e si sono inseriti nel mezzo così tanti passaggi che col tempo abbiamo smesso di farci domande e pensiamo che tanto, alla fine, un prodotto vale l’altro, non importa da dove arrivi, chi l’abbia fatto e come l’abbia prodotto. Siamo riusciti a ridurre la complessità dei valori che il cibo porta con sé a semplice commodity e merce di scambio. E io credo che non ci sia follia più grande che l’uomo abbia mai concepito. TIF nasce proprio con l’arduo obiettivo di rendere le persone consapevoli della bellezza delle piccole produzioni locali e delle storie delle persone che stanno dietro ciò che mangiamo».

Il progetto è stato avviato nel pinerolese a inizio 2021 e si sta sempre più espandendo, coinvolgendo ora anche i comuni della provincia di Torino, in cui le aziende della rete Trust In Food consegnano i loro prodotti. L’obiettivo è creare una rete di aziende agricole e alimentari da cui sia possibile informarsi sui metodi e sulla sostenibilità dei loro prodotti, e ordinare online, per poi ricevere i propri acquisti direttamente a casa.

Trust in Food3

La piattaforma di Trust in Food

Per invertire la rotta e creare filiere alimentari più trasparenti e sostenibili occorre infatti partire dalle scelte quotidiane: da questa convinzione il progetto si è strutturato in una piattaforma, una vetrina digitale dove i produttori possono vendere i propri prodotti senza dover creare un e-commerce privato e allo stesso tempo possono ricevere supporto nella comunicazione digitale. Per quanto invece riguarda i consumatori, attraverso il progetto possono reperire facilmente informazioni chiare sull’azienda e sui processi produttivi del cibo che acquistano, così da riconoscerne valori e virtù e scegliere con consapevolezza ciò che mettono nel piatto, attraverso una spesa responsabile ed etica.

La piattaforma, nella sezione della mappa, raccoglie ad oggi i profili di oltre 35 produttori locali del pinerolese e del torinese che finora hanno aderito al progetto. Ortofrutta, prodotti da forno, latticini, carne, salumi, miele, confetture, olio e ancora vino e birra: nella vetrina online ciascuna impresa viene raccontata in modo trasparente e descrive la sua storia, le attività e le caratteristiche di sostenibilità ambientale e sociale, per generare fiducia nei consumatori.

Oltre a favorire la comunicazione tra domanda e offerta, Trust In Food facilita l’acquisto diretto dalle aziende locali: come riportato nella descrizione del progetto, «è sufficiente verificare le condizioni di consegna, selezionare i prodotti preferiti sul sito e aggiungerli al carrello virtuale per riceverli direttamente a casa, consegnati da ogni produttore». Nei primi mesi del 2022, inoltre, si aggiungerà la possibilità di ordinare attraverso un’App dedicata che è in fase di sviluppo per migliorare il processo di acquisto.

«Oggi più che mai ci siamo accorti dell’importanza della digitalizzazione: la tecnologia è ormai parte delle nostre vite, è innegabile. Anche il comparto agricolo non può, e non deve, esimersi dal suo utilizzo. Abbiamo bisogno di contadini 2.0, che stiano al passo con le richieste del mercato e dei nuovi consumatori digitali. La tecnologia, se usata bene, è un mezzo di incredibile utilità, e Trust In Food ne è un esempio», ha aggiunto Daniele Rasetto.

Trust in Food1

I buoni di Natale per una spesa etica e locale

In occasione delle festività natalizie, Trust in Food lancia l’iniziativa “Bigliet-TIF di Natale”, buoni di diverso valore economico che potranno essere utilizzati per fare la spesa presso qualsiasi produttore della rete e che saranno validi per tutto il 2022. Un’idea che permette di donare prodotti di qualità e sostenere le aziende locali che investono nella sostenibilità e nel proprio territorio: sul sito è inoltre disponibile un’intera sezione dedicata esclusivamente alle proposte natalizie, nella quale ogni produttore propone una confezione regalo con i propri prodotti: dai panettoni agricoli, alla birra, al vino e tanto altro ancora.

Il progetto di Trust in Food è pensato per essere allineato alla più ampia Strategia Europea Farm to Fork, che prevede di avvicinare i consumatori ai produttori agricoli e promuovere l’acquisto di cibi sani e sostenibili. Così facilita il raggiungimento degli obiettivi comunitari e permette di fare del bene all’economia del territorio, nonché alla nostra salute.

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