23 Dic 2021

Giù le mani dal lupo: basta parlare di abbattimenti, si faccia prevenzione

Scritto da: WWF

Di recente il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha aperto la porta alla possibilità di deroghe in merito al divieto di abbattimento del lupo per tutelare gli allevamenti. Il WWF risponde alle dichiarazioni del ministro chiamando in causa i numerosi studi scientifici che dimostrano come questa soluzione sia non solo inefficace, ma anche dannosa.

Salva nei preferiti

Parlare nuovamente di abbattimenti per risolvere il conflitto tra lupo e allevatori significa ignorare le più recenti pubblicazioni scientifiche in merito, che dimostrano come l’unica soluzione per diminuire gli attacchi dei predatori al bestiame domestico sia lavorare sulla prevenzione.

Le dichiarazioni del ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani – che ha affermato di augurarsi un accordo tra le Regioni per approvare un nuovo “Piano di Gestione e Conservazione del lupo” che preveda anche deroghe al divieto di rimozione di lupi nel nostro Paese – purtroppo riaprono un dibattito che pensavamo fosse ormai chiuso e lo fanno nel modo più lontano possibile dalle evidenze scientifiche.

La letteratura scientifica dimostra infatti come gli abbattimenti dei predatori non solo non diminuiscano i conflitti con gli allevatori, ma in alcune situazioni possano portare a un aumento dell’entità dei danni al comparto zootecnico. La migliore protezione del bestiame in aree dove è presente il lupo consiste nella corretta messa in campo di tecniche di prevenzione (cani da guardiania, recinzioni elettrificate e altre strategie innovative in fase di sperimentazione anche in Italia) e nell’assicurare una struttura sociale stabile dei nuclei familiari di lupo.

lupo 23

Oltre a essere inutili, i prelievi “legalizzati” rischiano di legittimare il diffuso bracconaggio sulla specie, che ancora oggi uccide in Italia diverse centinaia di lupi ogni anno. Il WWF considera la possibilità di prevedere deroghe al divieto di abbattimento di lupi nel nostro Paese pericolosa e anacronistica.

L’ipotesi di deroghe all’abbattimento risponderebbe solo a un’esigenza sociale, alimentata da una forte disinformazione, alla quale si deve rispondere invece con la velocizzazione degli indennizzi e soprattutto con la diffusione delle misure di prevenzione.

La zootecnia italiana soffre infatti di problemi strutturali e di competitività nel mercato europeo, che non saranno certamente risolti con gli abbattimenti, contro i quali cinque anni fa il WWF ha raccolto e consegnato all’allora Ministro Galletti più di 180.000 firme di persone contrarie.

Restano valide invece e anzi da implementare in maniera più rapida ed efficace, le deroghe che prevedono la cattura di individui particolarmente confidenti e abituati all’uomo – il cui comportamento può potenzialmente danneggiare in primis loro stessi e poi andare a minare l’accettazione sociale della specie da parte dell’opinione pubblica, restituendo un immagine distorta della realtà biologica del lupo – e le deroghe per la cattura e sterilizzazione di individui ibridi, che minano invece la conservazione genetica della specie.

Ora più che mai è necessario dunque riaprire al più presto il confronto per arrivare a un “Piano di Gestione e Conservazione del lupo” in linea con le direttive europee, che preveda azioni davvero efficaci per garantire da un lato la conservazione del lupo, e dall’altro la mitigazione dei conflitti ed una coesistenza pacifica con le attività umane.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Gli orsi sono pericolosi? I numeri dicono che la caccia uccide 220 volte di più
Gli orsi sono pericolosi? I numeri dicono che la caccia uccide 220 volte di più

Umani, lupi, orsi, cinghiali, cervi: come convivere? – Soluscions #1
Umani, lupi, orsi, cinghiali, cervi: come convivere? – Soluscions #1

I veri safari etici non sono quelli che vediamo su Instagram
I veri safari etici non sono quelli che vediamo su Instagram

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Com’è andata la COP16 biodiveristà di Cali fra flop, successi e disinteresse – #1013

|

La lettera del movimento per la Pratobello ’24: “Della legge di iniziativa popolare adesso parliamo noi”

|

La biodiversità arriva a scuola con il progetto “Azioni e voci per il clima”

|

Olio del Casale, l’azienda agricola che punta sul lavoro in rete

|

Abitare collaborativo: cosa significa e perché è importante

|

Arghillà rinasce: la rigenerazione urbana dal basso di “uno dei luoghi più problematici d’Italia”

|

Oltre alle barriere, Capri diventa inclusiva e accessibile

|

Fabio Gerosa: “Con Fratello Sole aiutiamo il sociale a costruire un percorso di transizione ecologica”

string(9) "nazionale"