14 Dic 2021

“La FAO smetta di collaborare con l’industria dei pesticidi”

Scritto da: Redazione

Centinaia di migliaia di cittadini, rappresentati da diverse associazioni internazionali, si sono espressi contro la partnership fra la FAO e CropLife, una sigla che unisce le più grandi multinazionali della chimica applicata all'agricoltura. Sul fronte dei gruppi di lobbying positiva sono schierati anche molti rappresentanti dei popoli indigeni e del mondo scientifico e accademico.

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Pochi giorni fa la società civile e le organizzazioni dei popoli indigeni hanno consegnato più di 187.300 firme al Direttore Generale della FAO Qu Dongyu, chiedendo che la FAO ponga fine alla sua partnership con CropLife International, un’associazione che rappresenta le maggiori compagnie agrochimiche del mondo. La petizione globale è stata promossa da Pesticide Action Network (PAN), Friends of the Earth, SumOfUs e il Center for International Environmental Law (CIEL).

Nella loro petizione, i firmatari hanno sostenuto che è “profondamente inappropriato” per l’agenzia delle Nazioni Unite collaborare con CropLife, le cui aziende associate (Bayer, Syngenta, Corteva Agriscience, FMC e Sumitomo) ottengono circa un terzo delle loro vendite da pesticidi altamente pericolosi (HHP), o pesticidi che pongono i massimi livelli di rischio per la salute e l’ambiente.

Stime recenti mostrano 385 milioni di casi di avvelenamento acuto non intenzionale da pesticidi ogni anno, rispetto ai 25 milioni di casi stimati nel 1990. “Questo significa che circa il 44% degli agricoltori e dei lavoratori agricoli di tutto il mondo è avvelenato ogni anno dall’ industria dominata dai membri di CropLife”, si legge nella petizione.

pesticidi

PAN Europe, insieme ad altre organizzazioni, ha tenuto una mobilitazione davanti alla sede della FAO a Roma per accompagnare la consegna della petizione e per ricordare l’anniversario della tragedia di Bhopal, commemorata anche come Giornata mondiale senza uso di pesticidi. I sostenitori di tutto il mondo hanno anche partecipato a un Global Day of Action, manifestando dal vivo e sui social media, per sollecitare la FAO a fermare la #ToxicAlliance.

«I pesticidi hanno conseguenze disastrose sulla salute delle persone e sulla biodiversità, mentre la scienza dimostra che l’agroecologia può nutrire il mondo senza pesticidi. Non c’è alcuna giustificazione per la FAO in merito alla sua collaborazione con CropLife. Ci assicureremo che l’Unione Europea reagisca a questa situazione intollerabile», ha detto Martin Dermine, Policy officer di PAN Europe, presente a Roma per sollecitare la leadership della FAO ad abbandonare la sua controversa partnership con l’industria dei pesticidi.

«Più di 187.000 persone pensano che andare a letto con l’industria dei pesticidi sia una mossa sbagliata per la FAO. Questa partnership trasformerebbe la FAO in una leva di marketing per queste aziende, i cui prodotti avvelenano milioni di agricoltori ogni anno», ha detto Keith Tyrell, direttore di PAN Regno Unito.

«La partnership tra la FAO e CropLife minerà tutti gli sforzi fatti in Africa per vietare i pesticidi pericolosi, e lascerà la porta aperta all’esportazione di pesticidi vietati in Europa, come l’atrazina e il paraquat. Denunciamo e respingiamo con forza questa “alleanza tossica”, in quanto è infestata da conflitti d’interesse non noti al pubblico, a scapito della protezione della salute e della conservazione dell’ambiente», ha detto Maimouna Diene, coordinatore di PAN Africa.

«L’alleanza tra la FAO e CropLife implica una maggiore influenza sulle politiche pubbliche da parte delle aziende che producono e vendono pesticidi, soprattutto nei paesi più vulnerabili, dove viene favorita l’espansione delle monocolture e l’uso di pesticidi altamente pericolosi, che hanno un impatto dannoso sulla salute socio-ambientale. Al contrario, la FAO e i governi dovrebbero favorire la produzione agro-ecologica come base di un legame globale con l’ambiente per raggiungere la sovranità alimentare», ha detto Javier Souza, coordinatore regionale di PAN America Latina (RAPAL).

«La FAO non può mettere a repentaglio la sua integrità e le sue conquiste in agroecologia collaborando con l’industria responsabile della produzione di HHPs noti per causare danni gravi o irreversibili alla salute dei popoli o all’ambiente in tutto il mondo. Abbiamo bisogno di una FAO forte, indipendente dagli interessi di mercato delle corporazioni internazionali e che sostenga la creazione di sistemi alimentari e agricoli sicuri, sani e sostenibili», ha detto Susan Haffmans, responsabile dei pesticidi di PAN Germania.

no ai pesticidi 4

«Non possiamo aspettarci che collaborare con un’associazione di centinaia di filiali di giganti multinazionali come Bayer e Syngenta – che hanno interessi personali ad aumentare le vendite dei loro prodotti – sia compatibile con gli obiettivi della FAO di ridurre la dipendenza dai pesticidi. Questa partnership infatti è incompatibile con il mandato della FAO come istituzione dell’ONU di proteggere i diritti umani, incluso il diritto ad un ambiente pulito, sano e sostenibile, che il Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU ha recentemente riconosciuto», ha detto Simone Adler, co-direttore organizzativo di PAN Nord America.

La consegna della petizione segue le lettere di appello presentate da oltre 350 organizzazioni internazionali della società civile, dei popoli indigeni e di 250 scienziati e accademici lo scorso anno, dopo la firma dell’accordo di partenariato tra la FAO e CropLife nell’ottobre 2020. Una coalizione di 11 organizzazioni globali, tra cui PAN, ha dato seguito a una richiesta formale per incontrare il direttore generale Qu, ma ad oggi non ha ancora ricevuto risposta.

«È allarmante il modo in cui il grande business domina i processi decisionali. Questa partnership di CropLife con la FAO rischia concretamente di espandere e consolidare il controllo corporativo su cibo e agricoltura. Non possiamo accettarlo», ha detto Sarojeni Rengam, direttore esecutivo di PAN Asia Pacific.

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