24 Dic 2021

Coca-Cola, “il più grande inquinatore al mondo”, non abbandona la plastica monouso

Scritto da: Greenpeace

Prosegue la campagna di Greenpeace per fare pressione sui grandi inquinatori affinché attuino politiche aziendali capaci di contenere la loro impronta ecologica. Alcuni di loro però, come Coca-Cola, rifiutano di farlo, continuando a utilizzare migliaia di tonnellate di plastica usa e getta.

Salva nei preferiti

Coca-Cola da sempre promuove l’acquisto della sua famosa bevanda: vediamo scene emozionanti, brillanti e che evocano emozioni positive. Ma che emozione si prova sapendo che Coca-Cola è stata classificata, secondo i dati dei brand audit del 2021, per il quarto anno consecutivo come azienda più inquinante del Pianeta? Perché?

Ogni anno Coca-Cola produce 218 miliardi di bottiglie. Bisogna sapere che il materiale di cui è composta la plastica deriva dalla raffinazione di fonti fossili come il gas e il petrolio. È micidiale per il nostro Pianeta perché in ogni fase del suo ciclo di vita – estrazione, trasporto, stoccaggio, raffinazione e smaltimento – può generare un danno ambientale enorme, anche in termini di emissioni di CO2, dirette responsabili del cambiamento climatico a cui stiamo assistendo. Quando questo tipo di plastica si disperde nell’ambiente è per sempre! Non è magia, purtroppo è realtà!

coca cola pollution shutterstock

Le pubblicità di Coca-Cola non riusciranno per sempre a nascondere il danno che produce al nostro Pianeta! Pensate che anche una sola bottiglietta di plastica di Coca-Cola, se finisce in natura, ha bisogno di centinaia di anni per degradarsi. Quella stessa plastica dispersa in mare sotto forma di microplastiche, per esempio, una volta ingerita da pesci e crostacei, può entrare nella catena alimentare e arrivare fino sulle nostre tavole. Probabilmente i vostri futuri parenti vedranno ancora meglio di noi il danno che questo tipo di plastica produce al nostro Pianeta e ai suoi abitanti.

L’anno scorso Coca-Cola, come molte altre aziende, ha rifiutato di abbandonare le bottiglie di plastica sostenendo che i suoi clienti vogliono ancora comprarle. Ma questo non è vero! È l’industria dei combustibili fossili, non i consumatori, che vogliono che la Coca-Cola continui a utilizzare la plastica, perché i loro profitti dipendono da essa.

È tempo di fermare le grandi multinazionali come Coca-Cola. Aziende come questa lavorano fianco a fianco con i settori industriali spingendo la produzione petrolchimica per assicurare enormi profitti alle industrie fino a quando l’ultima goccia di petrolio non verrà estratta. L’unico modo per salvare il clima e il mare è quello di metterci alle spalle l’era dei combustibili fossili e dei prodotti che ne derivano, come la plastica di Coca-Cola!

Di recente siamo riusciti a fare forti pressioni su aziende come Unilever, che ci ha ascoltato e si è impegnata a ridurre l’uso della plastica monouso. Abbiamo raggiunto milioni di persone con il nostro appello e ottenuto nuove leggi europee per contrastare l’abuso di plastica usa e getta. Ma aziende come Coca-Cola continuano!

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Save My Ocean, il movimento per proteggere l’ambiente marino fondato da una giovane ogliastrina
Save My Ocean, il movimento per proteggere l’ambiente marino fondato da una giovane ogliastrina

La Luna e i Calanchi, festa della poesia o sagra della plastica?
La Luna e i Calanchi, festa della poesia o sagra della plastica?

L’impresa di Pietro ed Emiliano, che hanno attraversato gli USA in bici per dire no alla plastica
L’impresa di Pietro ed Emiliano, che hanno attraversato gli USA in bici per dire no alla plastica

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

La tempesta del secolo in Spagna. Quando l’adattamento climatico non basta – #1012

|

Arghillà rinasce: la rigenerazione urbana dal basso di “uno dei luoghi più problematici d’Italia”

|

Oltre alle barriere, Capri diventa inclusiva e accessibile

|

Fabio Gerosa: “Con Fratello Sole aiutiamo il sociale a costruire un percorso di transizione ecologica”

|

Adattamento climatico: come provare a prepararsi a nuovi eventi estremi

|

In Sardegna non è Halloween, ma Is Animas, quando bambini e bambine chiedono doni per le anime

|

Il centro FuoriLuogo: una casa della cultura per sperimentare e incontrarsi

|

Scuola di Pace ODV Napoli: l’inclusione che parte dall’istruzione

string(9) "nazionale"