9 Dic 2021

Ancona centripeta, il Manifesto di una nuova città del futuro

Scritto da: Salvina Elisa Cutuli

Un gruppo di cittadini e professionisti ha immaginato un futuro diverso per la città di Ancona. È nato il Manifesto di Ancona centripeta, che racconta di una comunità cittadina fondata su valori sociali e ambientali condivisi, che promuove la bellezza, il senso di responsabilità diffusa e il benessere collettivo e – perché no? – che può essere replicato anche in altri luoghi.

Salva nei preferiti

Ancona, Marche - Quanti di noi hanno lasciato il proprio paese o la propria città per mete più allettanti dove trovare molte più opportunità ed esperienze da vivere? Quanti di questi andati via hanno vissuto una certa malinconia nel ricordare alcune delle atmosfere dei luoghi natali, ma allo stesso tempo la frustrazione di non poter trovare la propria realizzazione nello stesso luogo? È così che ad Ancona è nato un laboratorio aperto e attivo chiamato Ancona centripeta con lo scopo di immaginare e quindi realizzare un futuro diverso della città.

ancona centripeta 2

Un gruppo di trenta persone che operano nel mondo dell’impresa, della ricerca, delle professioni culturali e dell’attivismo nel territorio di Ancona ha cominciato una riflessione sulla narrazione che la città fa di sé stessa. Da settembre 2020 sono stati organizzati quattro incontri che hanno portato alla nascita del Manifesto di Ancona centripeta, che ha definito una serie di obiettivi ben precisi: sostenibilità, ispirazione e crescita, relazioni e convivenza così da invertire il flusso e trasformare la spinta verso l’esterno, che porta gli anconetani, giovani e meno giovani, ad andare via, ad una spinta verso l’interno che invece attrae.

«Cerchiamo di realizzare un processo di dialogo – racconta Tommaso Sorichetti, uno degli ideatori del Manifesto di Ancona centripeta e animatore di Creative Mornings, di cui abbiamo parlato qui – in cui chiedere e scambiare informazioni. In una prima parte abbiamo condiviso i dati in nostro possesso e le nostre percezioni. In una seconda parte, invece, la creazione di visioni strategiche. È un progetto iper-politico che andrà a impattare sui partiti, sulle organizzazioni del terzo settore, sulle imprese. Un manifesto che diventa un organismo che vive nelle persone, non solo quelle che lo hanno costruito, ma anche negli abitanti e in chi poi si trova a governare questa città. Abbiamo chiesto una serie di interventi ispiratori, il primo ad Ilda Curti, poi ad Alfredo Valeri e Marco Marcatile».

Quali visioni accompagnano la costruzione di Ancona centripeta? Cristiana Rubbio, Federico Bomba e Tommaso Sorichetti di Sineglossa, Emanuela Capomagi di Casa delle culture e Mara Polloni di ARCI si sono occupati di progettare le modalità partecipative, facilitare i tavoli di lavoro e sistematizzare i contenuti emersi negli incontri. Associazioni, cooperative, camera di commercio, Confindustria e molti altri ancora hanno dato il loro supporto. Una lista che è cresciuta a ogni incontro e che ha permesso un confronto tra realtà molto diverse per lavorare a una visione di città che attragga e si ponga domande.

ancona centripeta

Tra le visioni proposte:

  • Ecosistema e poli centripeti: costruire una città in cui spazi vecchi e nuovi siano centri di incubazione e rigenerazione da mettere in rete e in cui investire sulla cultura intesa come strumento di sviluppo economico, sociale e psico-fisico che promuove e riconosce le professioni creative, i talenti e le competenze e valorizza le nuove tecnologie. Una città con un grande ecosistema in cui imprese, corpi sociali e politica sono alleati e in sinergia per innescare valori ambientali e sociali condivisi.
  • Governance: favorire e promuovere la lotta alle disuguaglianze, la sostenibilità ambientale e il benessere collettivo. Una comunità nuova che sperimenta modelli di governance fondati sulla condivisione e la collaborazione tra pubblica amministrazione e cittadini, per costruire un’idea di futuro in cui emerga la bellezza e un senso di responsabilità diffusa.
  • Benessere e attrattività: grazie alla sua posizione Ancona città centripeta è un luogo di incontro e di relazioni per i cittadini e per chi proviene da fuori anche attraverso una progettualità urbana pensata per favorire la salute umana, animale e dell’ecosistema. Il turismo green è fondamentale per progettare l’accoglienza turistica.
  • Apertura: Ancona centripeta investe in una città sempre aperta con una identità chiara e uno sviluppo forte fondato su un utilizzo consapevole e mirato di dati condivisi e sulla formazione di chi si occupa di accoglienza. I servizi dedicati al turismo sono prima di tutto servizi per gli abitanti stessi.
  • Mobilità: accedere agli spazi della città vuol dire muoversi, non per forza con un mezzo proprio. La mobilità smart è la norma, sia per gli abitanti che per chi la attraversa per poco tempo. Anche il patrimonio culturale diventa più accessibile perché riconoscibile e attraversabile, in continuo dialogo e trasformazione con il contesto.

Ancona centripeta è nata grazie a un gruppo di organizzazioni cittadine e professionisti che, mettendo a disposizione le proprie competenze ed esperienze, ha immaginato un futuro diverso, un luogo più stimolante e attraente in cui vivere e a cui appartenere. Solo attraverso un’immaginazione condivisa e attiva è possibile realizzare ciò che ancora non esiste o che esiste solo nei sogni. Perché i sogni di Rita, Lucio, Giorgio, Paola, Farsi e di molti altri meritano di vivere ed essere concreti.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
La biblioteca su due ruote KORABike regala storie in giro per le strade
La biblioteca su due ruote KORABike regala storie in giro per le strade

Promemoria Auschwitz, perché davvero non accada mai più
Promemoria Auschwitz, perché davvero non accada mai più

Con Sardware la lingua sarda entra nel digitale e diventa lingua di innovazione tecnologica
Con Sardware la lingua sarda entra nel digitale e diventa lingua di innovazione tecnologica

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Cosa dice il nuovo codice della strada e che ricadute avrà sulla mobilità sostenibile – #1024

|

La biblioteca su due ruote KORABike regala storie in giro per le strade

|

Educare al biologico: serve più consapevolezza verso salute e ambiente

|

Promemoria Auschwitz, perché davvero non accada mai più

|

Cammini e sentieri: ecco come custodire e valorizzare un tesoro lungo 150mila chilometri

|

La Robbia, il laboratorio sardo di tintura naturale che cuce tradizione e sostenibilità, dalla terra al tessuto

|

Nuove case: come devono essere per stare al passo con un mondo che cambia?

|

CereAMO: per mangiar bene dobbiamo “tornare indietro” di 80 anni

string(9) "nazionale"