7 Dic 2021

Alberi autoctoni da ripiantare dopo le feste per un Natale sostenibile

Scritto da: Valentina D'Amora

Ginepro, corbezzolo e alloro: le piante della tradizione ligure tornano a essere addobbate a festa nelle case dei genovesi per un Natale sostenibile. Matteo Ciappina e Jacopo Gibelli di A Thousand Trees Project ci hanno raccontato della loro iniziativa per convertire il territorio ad acquisti più ecologici. E a gennaio si va tutti insieme a ripiantare gli alberelli sul Monte Moro!

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Genova - Prima dell’arrivo dell’abete, nella tradizione ligure a Natale venivano addobbati i rami sempreverdi di alloro, corbezzolo e ginepro. Alcuni anziani ricordano che il giorno della vigilia si usava adornare la casa con bacche di ginepro, rametti di ulivo e nocciole. Si racconta anche che nel caminetto un ceppo di alloro bruciava fino a capodanno, a simboleggiare il vecchio anno che, proprio come un cero, veniva salutato. A fine pranzo di Natale poi il pandolce veniva decorato con un ramoscello d’alloro, in segno di buon auspicio.

I tempi ora sono molto cambiati e la cultura dell’usa-e-getta ha da anni contaminato anche la tradizione natalizia. Oggi in Europa vengono prodotti e tagliati circa 50/60 milioni di alberi di Natale ogni anno e 33/36 milioni negli Stati Uniti. Anche se si tratta di abeti coltivati per l’occasione, l’impatto ambientale è impressionante.

ripiantumare bimba
L’ESPERIMENTO NATALIZIO DI A THOUSAND TREES PROJECT

Un gruppo di volontari sensibili al tema (li abbiamo intervistati qui) e attivi da due anni per il verde sul territorio genovese, ha deciso di mobilitarsi per portare alla luce un’alternativa sostenibile all’abete di Natale e ha subito lanciato l’idea: riappropriarsi delle tradizioni della nostra terra e scegliere, al posto del classico abete natalizio, un albero di alloro o corbezzolo che a fine feste tornerebbe in natura.

Jacopo Gibelli e Matteo Ciappina, portavoce dei ragazzi di A Thousand Trees Project, sottolineano: «Gli alberi sono uno degli strumenti naturali più efficaci per combattere i cambiamenti climatici. Alloro e corbezzolo poi, oltre a essere delle splendide essenze mediterranee sempreverdi, sono tra le piante con la migliore capacità di assorbire lo smog (Fonte: “M.I.A. Valutazione quantitativa delle capacità di specie arbustive e arboree ai fini della Mitigazione dell’Inquinamento Atmosferico in ambiente urbano e perturbano”)».

E raccontano: «Abbiamo contattato Luca, del Vivaio Savarese, che si è reso disponibile ad aderire a questo progetto pilota: nel suo negozio ha già messo a disposizione alloro e corbezzoli in vendita a prezzo calmierato, per una spesa di massimo 25 euro per gli alberi più grandi e di minimo 9 per i piccoli».

A fine feste si potrà riportare l’albero al vivaio e i volontari andranno a piantarlo sul Monte Moro. In caso di difficoltà a riconsegnare l’arbusto a gennaio, per facilitare ulteriormente l’operazione, è possibile lasciare i propri recapiti ai ragazzi che organizzeranno un servizio di raccolta porta a porta.

«Il nostro intento è semplicemente quello di convertire coloro che di solito si orientano sugli abeti veri, convincendoli a virare verso acquisti più consapevoli». Oltre a ridurre il proprio impatto ambientale, può diventare un’occasione per coinvolgere tutta la famiglia, andando insieme a ripiantumare gli alberelli una volta concluse le festività.

thousand trees monte moro

«Come sempre la nostra funzione è solo di portare a conoscenza questa opportunità e non guadagniamo un euro su questa iniziativa. Chi ne trae profitto è il nostro monte, che dal 2022 ospiterebbe tutti gli alberelli. La proposta ha già avuto grande risonanza in questi giorni, più di ogni aspettativa. «Per quest’anno l’iniziativa sarà un test e, se l’esito sarà positivo, come speriamo, l’anno prossimo replicheremo!».

L’EVOLUZIONE DEL PROGETTO

Rispetto all’inizio del progetto A Thousand Trees Project, nel 2019, sul Monte Moro sono già stati piantati i mille alberi che danno il nome all’iniziativa, ma una parte di terreno ottenuto in concessione è ancora libero: «Ci auguriamo che vengano acquistate una cinquantina di piante, in modo da riempire i vuoti sul monte».

Ultimamente i ragazzi, oltre ad annaffiare e a verificare le fasi di crescita degli alberi, hanno anche distribuito diverse ghiande a due scuole di Genova, gli istituti Lagaccio e Albaro. «Dalle ghiande sono nate delle belle querce che abbiamo messo a dimora a novembre, il giorno della festa dell’albero. Recentemente siamo stati anche contattati da una scuola di Nervi che vuole adottare una piantina di alloro per Natale».

Scuole e famiglie si stanno attivando: chi vuole unirsi a questa iniziativa per un Natale sostenibile?

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