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Il camminatore tipo è donna, viene dal Nord Italia, ha un’età compresa tra i 50 e i 65 anni e preferisce camminare nei luoghi di mare. È questo l’identikit di chi ha compiuto viaggi a piedi nel 2021, emerso da una fotografia della Compagnia dei Cammini, storica associazione no profit che dal 2010 promuove la cultura del camminare e propone itinerari a piedi in Italia e in Europa.
Nella sua analisi, effettuata su un campione di 1.330 camminatori che hanno svolto almeno un viaggio a piedi nel corso del 2021, la Compagnia dei Cammini racconta di un popolo a piedi prevalentemente femminile: durante quest’ultimo anno infatti sono state, il 67,5% le donne che hanno partecipato ai viaggi a passo lento e, di conseguenza, gli uomini solo il 32,5%.
La fascia d’età dei camminatori è prevalentemente tra i 50 e i 65 anni (55%), seguiti dai più giovani tra i 31 e i 49 anni (26%), ma non sono assenti gli anziani tra i 66 e gli 85 anni che costituiscono comunque il 13,5% dei camminatori, a dimostrazione che, con un po’ di allenamento, si può fare questo tipo di esperienza a tutte le età. A dimostrare meno interesse per i viaggi a piedi è la fascia dei giovani adulti tra i 19 e i 30 anni che sono solo l’1,7%.
DA QUALI REGIONI ITALIANE PROVENGONO I CAMMINATORI?
Se dividiamo in macro aree l’Italia, nel settore del turismo a piedi, la parte del leone la fa il Nord Italia con il 72% dei camminanti, segue il Centro con il 15%, mentre dal Sud e dalle isole arrivano nei viaggi a piedi solo l’8% dei camminanti. Tra le regioni italiane, i più appassionati sono i lombardi (22,6%), seguiti dai veneti (15,8%) e i piemontesi (10,7%). A seguire ci sono gli abitanti di Emilia Romagna (9,2%), Lazio (8,1%), Toscana (6,8%), Friuli Venezia Giulia (4,9%) Trentino Alto Adige (4,6%), Sicilia (2,3%) Abruzzo (1,58%), Campania (1,58%), Puglia 1,35%.
Dove si cammina meno? Nell’ordine, partendo dal minor numero di camminatori: Molise (0,15), Umbria (0,15), Basilicata (0,23%), Calabria (0,45%) e Sardegna (0,45%), Marche 0,75%. Il totale dei provenienti da queste ultime 5 regioni raggiunge a malapena il 2%! Al contrario dall’estero arrivano il 3,61% dei camminatori (Svizzera, Francia, Germania).
CHE PROFESSIONE SVOLGONO I CAMMINATORI?
Il 35% di loro ha un lavoro dipendente, nel 17,5% dei casi sono liberi professionisti, mentre il 15%, arriva dal settore sanitario, i pensionati sono il 14%, gli insegnanti il 7,5%; molto basse le percentuali di operai (1,2%) e disoccupati (1%).
COSA MANGIANO I CAMMINATORI?
Un dato emerso dal quadro della Compagnia dei Cammini è quello sulle tendenze alimentari di chi sceglie di praticare il turismo a piedi: l’81% dei camminatori non ha preferenze alimentari, il 7,5%, vegano, il 6%. vegetariano (il totale non fa 100). Si registra anche un incremento di chi è allergico o intollerante a qualche alimento: quasi il 5%.
LE METE PIÙ AMBITE
A causa della pandemia, il 2021 si conferma come il secondo anno anomalo anche per questo turismo di nicchia, con un ritardo della stagione che si è aperta a maggio ed è durata solo 8 mesi su 12. La difficoltà di viaggiare all’estero, inoltre, ha reso piuttosto rare le richieste di viaggi in altri Paesi.
L’istantanea della Compagnia dei Cammini racconta che il 95% delle persone appassionate di cammino ha percorso a piedi le strade italiane, mentre meno del 5% è riuscito e a camminare in Europa. È quindi un dato che racconta ancora un anno fortemente influenzato dal Covid.
Il 21% dei camminatori nel 2021, pertanto, ha scelto di camminare sulle isole, cercando quindi il contatto con i luoghi più esotici (Sicilia, Creta, Sardegna in particolare), mentre il 43,5% dei camminatori ha scelto il mare; seguono i cammini più collinari o di bassa montagna che hanno raccolto il 35% degli appassionati.
Solo il 21,5% ha preferito fare cammini in montagna, un dato che – secondo la Compagnia dei Cammini – è indicativo di un grande cambiamento nella percezione del viaggio a piedi: se un tempo per praticare il turismo a piedi si andava a piedi solo in montagna, ora si cerca anche altro.
IL LIVELLO DEI TREKKING
Ma che livello di difficoltà hanno scelto i camminatori quest’anno? La metà esatta del campione ha preferito viaggi a 2 orme, ovvero viaggi medio-facili; un altro quarto (26%) ha osato di più, scegliendo viaggi a 3 orme, quindi già più impegnativi; il 15% ha scelto viaggi tranquilli, anche con base fissa e cammini a stella, molti di loro sono alla loro prima esperienza; i viaggi più difficili, in cui si cammina con grossi dislivelli, si portano zaini pesanti e si può anche dormire in tenda, attirano una fetta molto bassa di camminatori, solo il 2,6% infatti ha un profilo esperto.
IL FUTURO DEL TURISMO A PIEDI
«Quando si parla di turismo a piedi non si parla di escursione di un giorno, ma di un viaggio di oltre tre giorni che diventa una vera e propria “esperienza”, più impegnativa ma anche molto soddisfacente», spiega Luca Gianotti, coordinatore della Compagnia dei Cammini.
«Dopo le difficoltà del 2020, nel 2021 siamo ripartiti con grande entusiasmo e anche se, come guide abbiamo lavorato solo alcuni mesi, nei viaggi a piedi c’è stata una bella affluenza di camminatori, anche alla prima esperienza. Sono tanti quelli che, con le difficoltà di uscire dai confini italiano, hanno deciso di riscoprire il passo lento, cercando la condivisione, lo spirito di gruppo, il contatto con la natura. Nel camminare, infatti, si ritrovano nuovi tanti pensieri positivi e la voglia di cambiare il mondo… spunti che speriamo di aver agevolato in questo periodo così complicato per tutti».
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