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Savona - A cavallo tra il mar ligure e le colline piemontesi sorge una valle selvaggia, fatta di boschi e vette, sia alpine che appenniniche, abbinate a borghi medievali che plasmano il paesaggio naturale. Ad accompagnarci a scoprire questa valle dell’entroterra savonese c’è Wild Bormida, un piccolo gruppo di giovani guide nato nel 2020 a Osiglia.
Chi ne fa parte? Michele, guida ambientale e archeologo, Chiara, fotografa e reporter di viaggio, e Sofia, studentessa di arte e accompagnatrice di media montagna. «Vogliamo promuovere diversi aspetti della Val Bormida, naturalistici ma anche culturali, dai monumenti fino alla tradizione gastronomica, per un’immersione a 360° in questo territorio rivolta a chi vive in valle, ma soprattutto a chi viene da fuori», sottolinea Michele.
«Molte persone sottostimano questo territorio, non conoscono le bellezze di una valle che è anche ricca anche di storia. Quello che vogliamo far capire alle persone del luogo è che hanno un tesoro sotto ai piedi, a cui si dà ancora troppa poca importanza».
LA STORIA
Il progetto Wild Bormida nasce durante il lockdown. «Io sono romagnolo e mi sono stabilito a Osiglia a febbraio 2020, poco prima della chiusura totale. Insieme a Chiara, che è valbormidese, lavoravamo per un tour operator basato totalmente sui viaggi all’estero, quindi ci siamo ritrovati col lavoro azzerato dal giorno alla notte».
Anche se Chiara e Michele si sono dovuti reinventare in toto, la situazione ha dato una forte accelerata a un progetto di valorizzazione locale che avevano già in mente di realizzare. «Nel 2020 sono diventato guida ambientale e abbiamo iniziato a vedere cosa si poteva fare concretamente. È stato indubbiamente un anno di prova, con sole 7/8 uscite in tutta l’estate, ma abbiamo ricevuto un ottimo feedback. Nel frattempo abbiamo conosciuto Sofia, che stava iniziando a fare trekking in zona e pian piano si è sviluppata l’idea di Wild Bormida».
Grazie al lavoro sui social, soprattutto nell’inverno scorso, la pagina è cresciuta molto e in primavera i ragazzi hanno iniziato a programmare diversi trekking. «Come archeologo ho preso il patentino da guida per accompagnare i gruppi alla scoperta di monasteri e luoghi abbandonati, mescolando natura, storia e archeologia».
Nel 2021 i ragazzi si sono concentrati ancora di più sul progetto, che ha preso ulteriormente forma: «Abbiamo intrapreso delle belle collaborazioni con le amministrazioni dei Comuni di questo territorio, come Bormida Pallare e Mallare che hanno deciso di investire su Wild Bormida. Proprio qui abbiamo organizzato, quindi, trekking naturalistici e culturali, come la mostra fotografica itinerante “Orizzonti lontani”».
Ora Wild Bormida ha intenzione di svilupparsi ulteriormente, organizzare eventi e promuovere ancora di più la valle. «In questo periodo, per esempio, in accordo con alcuni produttori locali, abbiamo in programma diverse uscite per valorizzare la storia della castagna e la sua tradizione secolare. L’essiccazione delle castagna è una pratica che sta cadendo in disuso, per questo vogliamo farla conoscere».
LA VALORIZZAZIONE DEL BRIC TANA
In atto c’è anche una collaborazione con il Parco Regionale del Bric Tana, area naturalistica che il Comune di Millesimo vuole promuovere. Poco frequentata anche dalla popolazione locale, è in realtà una ricchezza verde a pochi passi dal borgo medievale di Millesimo. I ragazzi di Wild Bormida hanno il compito di valorizzarla con escursioni, attività didattiche e laboratori rivolti a ogni età, per mostrarne le bellezze sia naturali che archeologiche, come le incisioni rupestri.
LA COLLABORAZIONE CON L’ALTRAVIA
Pochi mesi fa lo staff di Wild Bormida è stato contattato da Gianni Amerio e Dario Corradino, gli ideatori di AltraVia, un percorso a piedi da Torino a Savona che vuole far tornare a vivere i territori e le persone che li abitano, permettendo a tanti amanti del turismo lento di godere di scorci straordinari, su strade poco battute.
A fine maggio Michele e Chiara hanno percorso tutte le tappe del cammino e le hanno mostrate sulle loro pagine social, raccontandone giorno dopo giorno gli aspetti più interessanti e le curiosità. «Oltre ad aver contribuito a ideare le ultime tre tappe del cammino, che passa proprio dalla Val Bormida, siamo stati i primi a percorrerlo in toto e a controllare tutto il sentiero e ora lavoriamo come guide su questo tratto. Per noi AltraVia è stata esperienza molto arricchente perché, pur conoscendo bene la zona, abbiamo scoperto tanto», spiega Michele.
«Il nostro obiettivo per il 2022? Lavorare più massivamente con le scuole, ma soprattutto diffondere il concetto integrale di “Valle Bormida”, in un’ottica sistemica che potrebbe incanalare sempre più persone a esplorare questo territorio, ancora sconosciuto ai più».
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