La storia della “mela musona” e di Sarah, che ha cambiato vita per dedicarsi alle api
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La Spezia - Siamo a Colli di Maissana, in Val di Vara, a 760 metri di altitudine. Qui Sarah e Gabriele vivono insieme ai loro figli, circondati da orti e alberi da frutto. Sarah è inglese e nel suo CV non c’è una formazione agraria, ma un passato nel mondo della danza: «Prima di venire a vivere in Italia lavoravo come ballerina, ho studiato alla scuola di danza di Londra». Nel frattempo conosce Gabriele, originario di Casarza Ligure, sulla nave da crociera su cui era imbarcata. «Dopo qualche anno di avanti e indietro, nel 2005, ho deciso di cambiare vita e trasferirmi in Liguria. All’inizio ho lavorato in palestra, come insegnante, e con i cavalli, mio grande amore dall’infanzia».
Dopo la nascita dei figli però, Sarah sente l’esigenza di fermarsi e coltivare la sua passione per le api: «Sin da quando ero piccola, mi è sempre piaciuto andarle a cercare, osservarle, sedermi in un campo di fiori per scattar loro delle foto. Così, dopo aver seguito diversi corsi di apicoltura e potendo contare anche sui terreni di famiglia, è stato abbastanza naturale per noi virare sulla dimensione agricola».
Nel 2017 apre ufficialmente l’azienda agricola La Mela Musona, con una ventina di alveari e 2000 metri quadrati di orto e frutteto. «Certo, non è stato semplicissimo, occorrono tanti lavori piccoli per poter iniziare, ma dopo un po’ di anni di fatica, ora stiamo riuscendo ad ampliarci».
LE ARNIE NOMADI
Adesso i ragazzi della Mela Musona hanno 50 alveari che non sono stanziali, ma “traslocano” a seconda della stagione per agevolare il processo di impollinazione. «Con le api seguiamo un approccio votato al nomadismo: in inverno vivono a Castiglione Chiavarese e producono il miele di erika, il nostro punto forte».
D’estate gli insetti si spostano a Sesta Godano, in un bel bosco di acacie: «Poi ancora le trasferiamo a Velva, dove c’è un mix di castagno e tiglio, mentre l’altra metà da noi a Colli di Maissana per il miele di castagno». Movimentare le arnie è una tecnica molto diffusa per la produzione di diverse varietà di miele, che valorizza le fioriture stagionali.
IL NOME
La “mela musona” è una una varietà autoctona di queste vallate ed è il simbolo del paese dove vivono Sarah e la sua famiglia: «La prima cosa che vedi quando giri la curva ed entri a Colli di Maissana è un bell’albero di mela musona. Proprio per questo l’abbiamo scelta come mascotte della nostra azienda agricola: è una varietà locale antica e dalla forma particolare, un po’ allungata, di piccole dimensioni e molto saporita».
Il frutteto è ancora giovane, di recente piantumazione, ma inizia a dare i primi frutti: qui le mele fanno compagnia a prugne, ciliegie, amarene e albicocche.
L’ORTO
Nei campi della Mela Musona si segue un approccio naturale e si coltivano ortaggi di stagione, tra cui le cipolle di Pignona: «Cresciamo le nostre verdure solo con acqua e sole. Seguiamo tutte le tecniche del biologico e anche se non siamo certificati; siamo dell’idea che la cosa importante sia dire sempre la verità al cliente, con cui si deve instaurare un rapporto basato sulla fiducia».
Chi acquista le verdure da loro sa con quali modalità si coltiva e può visitare i terreni dell’azienda. «D’altronde, non utilizzando sostanze, ci ritroviamo qualche cavolo con le foglie “bucate” dalle lumache, segnale però che di chimica sopra non c’è traccia. Meglio un cavolo perfetto, ma trattato, o uno con qualche imperfezione naturale?».
L’APPROCCIO SOCIALE
A breve La Mela Musona diventerà una fattoria didattica. L’intento è quello di poter offrire alle scuole già dalla prossima primavera un “pacchetto” per visitare l’azienda e conoscere più da vicino il mondo delle api: «Ho già fatto qualche piccolo laboratorio nelle scuole, ho notato che molti bambini hanno il terrore degli insetti e soprattutto delle api. Per questo più se ne insegna l’importanza, meglio è».
L’azienda agricola esprime la sua vocazione sociale e sostenibile aderendo all’associazione BbaKY, che sta creando sul territorio una rete di consumatori, aziende agricole, G.A.S. e associazioni che promuovano occasioni di un agire collettivo votato a pratiche di sostenibilità: «Ospiteremo presto un gruppo di ragazzi per condividere con loro i segreti del mestiere dell’apicoltore. Spiegheremo come preparare un alveare, faremo pratica in apiario e produrremo il miele. Ma mostreremo loro anche come funziona un banco del mercato, affinché imparino anche a gestire il processo di vendita».
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