La Locanda del Silenzio: ruderi in pietra si trasformano in un albergo diffuso in montagna
Seguici su:
Cuneo - Quarant’anni fa nella borgata di Camoglieres si poteva trovare una manciata di ruderi in pietra, immersi nel silenzio della valle. Vecchie abitazioni che raccontavano storie di tempi lontani: ogni singola pietra che ne componeva l’imponente struttura custodiva i segreti di questo luogo fuori dal tempo.
La borgata, tipicamente alpina, si trova a 1.005 metri di altezza nel cuore della Val Maira e ha in sé il sapore autentico delle valli occitane. Per diversi anni è rimasta immobile, sospesa a metà tra un passato già vissuto e un futuro ancora da scrivere. Ma oggi possiamo dire che quel futuro è divenuto realtà grazie alla storia di Francesco Garro e della sua famiglia.
Una storia che inizia proprio quarant’anni fa, quando Gigi Garro, padre di Francesco, si imbattè in questa meravigliosa valle durante una gita in montagna. Convinto che questa borgata ormai dimenticata meritasse una seconda possibilità, decise di acquistare una delle sue case per utilizzarla come seconda casa durante la stagione più calda dove trascorrere il tempo con la sua famiglia. Da quel momento ebbe inizio una lunga avventura che dura ancora oggi.
Negli anni successivi, insieme a sua moglie Marisa, a Francesco e ad alcuni soci, acquisì altre abitazioni e diede avvio a un graduale lavoro di recupero, realizzando una locanda e alcune camere per ospitare i viaggiatori. L’intento era chiaro fin da subito: dare vita a un progetto di accoglienza turistica attraverso un nuovo modello di ospitalità per riscoprire la vita autentica e caratteristica di un borgo alpino, dove i muri in pietra e i vicoli di montagna sostituissero i freddi corridoi degli hotel. Oggi le case vanno a comporre la borgata sono diventate parte integrante dell’albergo diffuso che tutti conoscono come Locanda del Silenzio.
L’albergo diffuso: un nuovo modello di ospitalità turistica
Come ci racconta Francesco, «il nostro concetto di albergo diffuso parte dalla volontà di far vivere un’esperienza diversa da quella tradizionale dell’hotel». La struttura è stata rimodernata e le case vogliono restituire un ambiente tipicamente alpino che unisce il comfort al rispetto della tradizione e della storia del luogo.
Da giugno a settembre camere, appartamenti, posti rifugio e una cucina attenta alla tradizione sono gli ingredienti della Locanda del Silenzio, che a oggi è composta da otto appartamenti e otto camere che possono ospitare fino a 40 persone. Intorno c’è il giardino e a due passi il bar e il ristorante, oltre che una sala congressi e conferenze dove è possibile organizzare eventi come meeting, riunioni o workshop.
Il recupero con materiali tradizionali
La Locanda del Silenzio è il primo e unico albergo diffuso certificato della Valle Maira ed è stato realizzato nel tempo da un paziente e attento recupero di ciò che già esisteva per farne una struttura che si inserisse in armonia con il contesto paesaggistico.
«Abbiamo scelto di ristrutturare il borgo mantenendo i materiali e la struttura originale, caratterizzata da abitazioni su due livelli, dove al piano terra c’erano le stalle e gli animali e al piano superiore si viveva la quotidianità, riscaldandosi nel periodo più freddo con il calore che arrivava dal piano sottostante».
«Da subito il nostro obiettivo è stato quello di impattare il meno possibile sull’architettura preesistente e per questo motivo, per il recupero delle abitazioni, abbiamo utilizzato le pietre che erano cadute, il legno dei tetti ormai danneggiati e i materiali reperiti in valle».
A testimonianza dell’impegno dimostrato, quest’anno la Locanda ha ottenuto il primo premio del bando di Concorso nazionale “La fabbrica nel paesaggio”, promosso dalla Ficlu – Federazione Italiana dei Club e Centri per l’Unesco, con il patrocinio del Parlamento europeo. Il premio, dedicato alla sezione riservata agli imprenditori privati, è dedicato proprio alla conservazione della preesistenza storica di un’intera borgata alpina attraverso un riuso di alta qualità capace di valorizzare il paesaggio naturale circostante.
In montagna tutto ha un sapore diverso
L’attenzione per la cucina è poi parte integrante della riscoperta del mondo alpino: come ci viene raccontato, «quella che proponiamo è una cucina a metà tra piemontese e occitana e per questo cerchiamo di utilizzare il più possibile prodotti locali e genuini, che sanno di montagna».
Una cucina che segue la stagionalità dei prodotti, preparata – quando possibile – con ingredienti a chilometro zero che vengono trasformati in piatti che riscoprono vecchi sapori. «Convivialità, calore e passione sono gli ingredienti sempre presenti alla nostra tavola, accompagnati da più di 100 etichette di vini accuratamente selezionate da noi».
Rigenerare un borgo per valorizzare una valle
Grazie ai suoi grandiosi panorami alpini, la Valle Maira è diventata un punto di riferimento per escursionisti e per coloro che vogliono scoprire i segreti dei suoi boschi e il fascino delle strade che si inerpicano e si perdono tra le vette delle montagne. «Per far conoscere la nostra montagna a passo lento, attraverso la Locanda del Silenzio promuoviamo i cammini come il circuito dei Percorsi occitani, ma anche attività di tipo escursionistico, di arrampicata o mountain bike».
Per Gigi, Marisa e Francesco l’obiettivo, oltre a recuperare il borgo, è innanzitutto valorizzare il territorio proponendo un turismo responsabile che parta da questi luoghi carichi di storia. Così, tra il rumore dei propri passi e quello del vento tra gli alberi, chi attraverserà questo unico angolo di mondo anche solo di passaggio, non potrà non innamorarsi dei sentieri, delle vie ferrate e dei percorsi che questa valle offre. Luoghi che i nostri protagonisti da anni custodiscono con amore e che saranno sempre felici di mostrare a chi giungerà alla Locanda del Silenzio.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento