9 Nov 2021

COP26, la piazza spinge i leader ad agire per il clima [FOTO]

Scritto da: Andrea Degl'Innocenti

Lo scorso fine settimana le protagoniste della COP26 sono state le centinaia di migliaia di persone che hanno sfilato per le strade di Glasgow per chiedere giustizia climatica e maggiore coinvolgimento nei processi decisionali da parte dei leader mondiali. Ecco le foto di ciò che è successo e un resoconto dai saloni del meeting, con le ultime novità e gli accordi stipulati.

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La COP26 di Glasgow è entrata nella seconda e ultima settimana. I negoziatori di quasi tutte le nazioni stanno cercando accordi globali per contrastare il cambiamento climatico e mantenere il riscaldamento globale entro i due gradi rispetto all’epoca preindustriale. La nostra “inviata speciale” a Glasgow Irene Ghaleb di Change for Planet ci ha inviato alcuni aggiornamenti su come stanno andando i negoziati.

La COP dei giovani

I giovani leader del clima si sono riuniti venerdì a Glasgow con negoziatori, funzionari e ministri di tutto il mondo, facendo sentire la loro voce e chiedendo l’azione necessaria per prevenire il disastro climatico. Gli eventi del giorno si sono concentrati sull’utilizzo dell’esperienza dei giovani e sul presentare le loro opinioni direttamente ai negoziatori e ai funzionari che lavorano per concordare un’azione globale sul cambiamento climatico. La giornata è stata co-presieduta da YOUNGO, il collegio ufficiale dei giovani dell’UNFCCC, che ha aperto con una sessione chiamata Unifying for Change: La voce della gioventù globale alla COP26.

YOUNGO ha anche pubblicato la dichiarazione COY16 Global Youth Position, che rappresenta il punto di vista di oltre 40.000 giovani da tutto il mondo. La dichiarazione ha presentato le priorità a primi ministri, policy makers, NGOs, accademici e aziende. Gli obiettivi a breve termine e le proposte si dividono in cinque macro-gruppi: finanza e mercati, azione per il clima, economia circolare, agricoltura, energie rinnovabili.

  • Finanza e mercati: ottenere finanziamenti a favore del clima accessibili da tutti e a lungo termine. A oggi una tale richiesta è impensabile e la mancanza di obiettivi ambiziosi, la non considerazione dei diritti umani e delle popolazioni indigene, le scappatoie e l’ambiguità sulle specificità tecniche dei meccanismi di scambio internazionali sono alla base del nostro sistema finanziario. Inoltre, nella prima settimana della COP26 il disinvestimento dai combustibili fossili è stato lasciato fuori dal tavolo dei negoziati.
  • Azione per il clima: l’obiettivo è includere la società civile nei processi di transizione verso un’economia verde. Un cambiamento radicale è possibile solo se tutte le persone vengono incluse e vengono date loro le capacità (capacity building) per poter agire.
  • Economia circolare: si punta a richiedere e prevedere un approccio olistico diretto al raggiungimento del “net-zero” (emissioni zero entro il 2050) e della decarbonizzazione. Per centrare questo obiettivo decisamente ambizioso è necessario prevedere un sistema sostenibile di produzione e consumo, che passi attraverso modelli di economia circolare.
  • Agricoltura: l’obiettivo è educare il mondo ad una alimentazione sana e sostenibile e sostenere una giusta transizione e riduzione del bestiame. I sistemi alimentari contribuiscono a più del 30% delle emissioni globali di gas serra, dimostrando la necessità di affrontare questo problema cruciale nella nostra azione per il clima. Questo obiettivo si ricollega all’accordo “Global Methane Pledge”, già firmato da 105 rappresentanti (2/3 dell’economia mondiale) in questa prima settimana. Questo prevede la riduzione delle emissioni di metano del 30% entro il 2030, partendo proprio dal settore alimentare.
  • Energia rinnovabile: è necessario ridurre il consumo energetico globale e creare un nuovo settore costituito dall’energia rinnovabile. Questo settore ha il potenziale per creare diversi milioni di posti di lavoro.

In 200mila in piazza per il Clima

Nell’arco della prima settimana la COP26 ha visto un reale impegno di alcuni Paesi. Sebbene ci siano voluti giorni di negoziati per raggiungere differenti accordi, risuona la voce della folla fuori dai padiglioni che chiede azioni concrete. Sabato oltre 200.000 persone hanno manifestato nelle strade di Glasgow. L’atmosfera era surreale e la voglia di cambiamento si leggeva sul volto di ogni singolo partecipante. I padiglioni si sono svuotati e tutti si sono uniti in questa lunga marcia che ha tagliato in due la città.

Cosa é stato deciso nei primi dieci giorni?

Gli accordi più importanti e ambiziosi raggiunti a oggi sono il “Global Methane Pledge” e “Declaration on Forest and Land Use”. La riduzione del 30% di emissioni di metano entro il 2030: circa 105 Paesi fanno ora parte del Global Methane Pledge proposto da UE e USA per ridurre del 30% rispetto al 2020 le emissioni di metano entro il 2030. Inoltre, 110 Paesi si sono impegnati a ridurre la deforestazione e il consumo di suolo e hanno aderito alla “Glasgow Leader Declaration on Forest and Land Use”, obiettivo da raggiungere entro il 2030.

Altri accordi presi:

  • Cina e India hanno dichiarato di raggiungere gli obiettivi per le emissioni zero rispettivamente al 2060 e al 2070. Non entro il 2050 come previsto dall’Unione europea.
  • 11 Paesi hanno aggiornato il loro NDC (Nationally determined contributions) riformulandolo alla luce di obiettivi di sviluppo sostenibile più ambiziosi.
  • Per la prima volta alcuni Paesi e istituti finanziari hanno deciso di bloccare i sussidi pubblici a nuovi investimenti in combustibili fossili (se non compensati secondo metodi specifici quali cattura e stoccaggio) entro il 2023; l’Italia ha firmato all’ultimo momento. Gli altri paesi firmatari sono USA, Canada, UE, European Investment Bank, East African Development Bank.
  • È stato firmato un accordo multilaterale per lo fermare la creazione di nuove centrali di carbone entro il 2030 e entro il 2040 per i paesi in via di sviluppo. Questo accordo ha visto una forte attenzione e partecipazione da parte della Germania, Cile, Polonia, ma non USA, Cina, e India.

Chiudiamo con le foto che Irene Ghaleb ha scattato nella giornata di sabato per le strade di Glasgow.

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