Irene di Change For Planet: “Noi giovani, in prima fila per combattere il cambiamento climatico”
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«Non vi è una regola da seguire, ma c’è un cambiamento da intraprendere», scrivono le ragazze e i ragazzi di Change For Planet. In direzione sostenibilità voglio andarci raccontandovi la loro storia e quella del progetto che hanno lanciato. Change For Planet è un associazione nata nel 2020, durante il primo lockdown, da un gruppo di giovani provenienti da tutto lo stivale che si focalizza sull’alfabetizzazione climatica.
Irene Ghaleb è project manager, responsabile della gestione e del coordinamento di EUniWell – un network di sette università che puntano alla sostenibilità e al benessere –, co-fondatrice, vicepresidentessa e coordinatrice dell’associazione. Irene mi racconta che non è semplice avere un impatto reale sulle comunità locali quando si parla di sostenibilità e proprio per questo, prima di entrare nel dettaglio dei progetti dell’associazione, mi illustra un modello orizzontale e partecipativo suddiviso in tre macro categorie che lei e il team con cui lavora utilizzano per comunicare e operare sul territorio:
- Sensibilizzazione: coinvolgimento e informazione attraverso metodi di educazione formale e non formale;
- Community: incremento e sviluppo di una rete inclusiva e rigenerativa;
- Co-progettazione: affiancamento e sostentamento di progetti insieme ad altre associazioni ed enti del territorio.
Inoltre, Change For Planet prenderà parte all’appuntamento più importante dell’anno sul clima che si terrà in Scozia dal 31 ottobre al 12 novembre 2021, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, conosciuta anche come Cop26, e Irene sarà la nostra corrispondente sul campo.
Dopo questa interessantissima presentazione di una realtà giovane, che si occupa di temi urgenti e fondamentali per la situazione climatico-ambientale che stiamo vivendo, ho voluto scambiare due chiacchiere più approfondite con Irene per conoscere meglio lei e la sua associazione.
Come ti sei avvicinata alla sostenibilità ambientale?
Durante il mio percorso universitario. Ho studiato per cinque anni economia dello sviluppo in Italia e all’estero e questo mi ha portata ad approfondire gli aspetti economici, sociali e ambientali relativi al nostro pianeta. Mi ricordo che durante uno dei primi corsi di ambiente e sviluppo il professore ci disse che lui lottava da più di trent’anni per salvare il nostro pianeta e che nessuno stava facendo niente per invertire la rotta. Da quel momento mi resi conto di quanto fosse urgente fare qualcosa per rendere le nostre vite più sostenibili. Era il 2015 e non mi sembra che sia cambiato molto da allora.
In che modo Change For Planet sensibilizza e guida le comunità locali nel contrasto ai cambiamenti climatici?
La nostra realtà si pone come obiettivo quello di promuovere l’alfabetizzazione climatica e per fare ciò ci avvaliamo di metodi di educazione formale e non formale. Con educazione formale si intende approfondire argomenti con l’aiuto di un esperto, in modo diretto e trasversale. L’educazione non formale invece ci permette di divulgare seguendo metodi alternativi come laboratori, eventi e workshop che hanno lo scopo di favorire il dialogo e lo sviluppo della conoscenza personale in un modo quanto più orizzontale.
Quali sono le azioni che avete intrapreso per dare corpo ai tre filoni tematici che avete individuato?
Partendo da quei punti, nel suo primo anno di vita Change For Planet ha realizzato due importanti progetti. Il primo è stato battezzato “Be part of the change” (sii parte del cambiamento): l’idea nasce dalla volontà di accrescere la consapevolezza dei giovani sulla crisi climatica e le sfide della società attuale. L’obiettivo è quello di fornire strumenti concreti per prendere parte al processo decisionale e politico in Italia. I giovani dai 18 ai 35 anni infatti sono la categoria meno rappresentata e ascoltata a livello istituzionale e l’associazione vuole portare avanti un processo in cui idee e proposte concrete vengano direttamente dal basso.
Il progetto segue il filo conduttore dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: ogni mese viene creato un evento, uno spazio di discussione moderato, un dialogo online che affronta uno o al massimo due obiettivi legati alla sostenibilità (SDGs). Questa azioni sono supportate da un esperto e incoraggiano i partecipanti a pensare e progettare idee concrete e realizzabili rispetto al tema trattato. Attraverso questi eventi, Change For Planet conduce ricerche per raccogliere e analizzare le migliori pratiche e rendere fruibile e accessibile l’Agenda 2030 a tutti coloro che ancora non la conoscono.
Questi incontri incoraggiano la creazione di un processo di conoscenza, scambio di buone pratiche e dialogo tra i diversi attori della società, coinvolgendo imprese, associazioni, istituzioni e cittadini.
Il secondo progetto si chiama “Food Wave – Empowering Urban Youth for Climate Action: Eat Climate For Breakfast” ed è un’aperta provocazione che sottolinea la necessità di comprendere il legame tra cibo, sostenibilità e cambiamento climatico. L’obiettivo è quello di accompagnare i giovani in un processo di maggior consapevolezza rispetto al cibo e ai suoi processi produttivi, stimolando il passaggio verso sistemi alimentari urbani, ecologici ed inclusivi.
Parteciperete alla Cop26, un momento importante e decisivo a livello internazionale: quali aspetti e proposte porterete all’attenzione durante il vostro intervento e in che modo il vostro modello orizzontale e partecipativo può incrementare l’accelerazione della sostenibilità ambientale?
Grazie al progetto “Be part of the change” abbiamo raccolto decine di proposte pervenute dai giovani italiani. Durante l’arco di un anno – da ottobre 2020 a settembre 2021 – abbiamo scritto proposte concrete per ognuno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030. Grazie a questo documento, co-creato con i partecipanti, abbiamo diverse proposte da portare alla Cop26 di Glasgow.
Quali sono i progetti che state sostenendo e affiancando?
I progetti che stiamo affiancando sono molti e nell’anno futuro ce ne saranno di nuovi. Vorremmo creare una rete di dialogo molto più ampia. Il nostro obiettivo, dopo averlo fatto con i giovani, è riuscire a creare maggior dialogo con le istituzioni e le aziende dei Comuni in cui siamo presenti.
Qual è la risposta della vostra community, soprattutto tra le generazioni del futuro?
La risposta l’abbiamo vista fin dai primi eventi. Non ci aspettavamo un numero così elevato di giovani interessati alla tematica. Le nuove generazioni sono molto interessate all’argomento e al loro ruolo per avere un impatto positivo, sono predisposte ad ascoltare e ad agire. Queste attività ci hanno fatto capire anche che vi è una forte esigenza: una comunità ambientalista più coesa e forte che sia in grado di cambiare e invertire il sistema odierno. Tutti noi volontari di Change For Planet siamo mossi dalla volontà di apportare un cambiamento che possa avere un impatto sulle comunità dove abitiamo.
Qual è la vostra idea di sostenibilità?
La nostra idea è un modello che soddisfi le esigenze del presente senza però intaccare la vita delle generazioni future. Per questo è necessario migliorare e reindirizzare le nostre idee di società e di economia a partire da oggi. Siamo convinti che un futuro sostenibile si possa concretizzare se si interviene rapidamente sui seguenti punti:
- Riduzione massiccia dell’utilizzo dei combustibili fossili
- Sostituzione delle fonti energetiche non rinnovabili con fonti rinnovabili
- Aumento dell’efficienza energetica e riduzione dei consumi
- Lotta alla deforestazione
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