La Bike Therapy diventa materia di studio all’Università Popolare di Torino
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Torino - Inglese, francese, fisica, filosofia e storia. E se, al fianco dei corsi tradizionali, la Bike Therapy diventasse materia di studio? A Torino tutto questo è diventato realtà e per il primo anno la Fondazione Università Popolare, che organizza corsi serali aperti a tutte le età, ha introdotto un nuovo corso che vuole diventare un’opportunità per mettere in atto, a partire dai banchi, un cambiamento individuale per un miglioramento della vita di tutte e tutti.
L’obiettivo è dare vita a un percorso formativo online per l’anno accademico 2021/2022 composto da oltre 30 lezioni dedicate alla bicicletta e alla promozione di nuovi stili di vita: si parlerà della storia e della cultura della bici, della mobilità sostenibile, dell’educazione ambientale e di nuove pratiche e stili di vita nelle nostre città.
Bike Therapy è innanzitutto un progetto ideato da Elena Giardina, che sarà docente del corso e che ha una lunga esperienza nell’ambito della sostenibilità: giornalista ed economista ambientale, lavora nel campo della comunicazione, della formazione, della tutela e della mobilità, ma è anche istruttrice, guida mtb e conduttrice in terapie forestali. Il suo sogno è contribuire a rendere la bicicletta uno strumento sempre più utilizzato e diffuso che ci permetta di ripensare il nostro modo di vivere e di spostarci, portando benessere a corpo e mente, in armonia con la natura e il territorio in cui viviamo.
Come racconta, attraverso il corso diventa possibile «pensare alla bicicletta come mezzo di comunicazione, ma soprattutto come terapia individuale e collettiva. La bicicletta ha la facoltà di essere interpretata come cura per tutti i mali: iniziamo a pedalare quasi sempre da bambini, spinti da adulti che con la gioia nel cuore ci lanciano in un volo di equilibrio che ci accompagnerà per tutta la vita. L’idea che la bicicletta debba essere indispensabile e presente nella nostra quotidianità può cambiare tantissime visioni future per migliorare la nostra esistenza individuale ma soprattutto quella collettiva. Pedalare aiuta noi stessi, la nostra mente, il nostro corpo ma soprattutto l’ambiente che ci circonda e di cui noi dobbiamo esserne custodi».
Insieme a Elena Giardina terranno le lezioni al corso di “Bike Therapy: un cambiamento individuale per uno sviluppo sostenibile collettivo” Simone Conte – economista ambientale e promotore della mobilità ciclabile, mobility manager e presidente dell’associazione GreenTo delle cui iniziative vi abbiamo già parlato qui e qui – e Dionigi Rosso, laureato in scienze storiche e appassionato di bicicletta.
Come molti di voi sapranno, la Bike Therapy è una tecnica psicocorporea utilissima per il benessere della persona: lo strumento principale è l’esercizio fisico in bicicletta, che permette di coordinare il movimento della pedalata con pause fatte di esercizi meditativi, respiratori e muscolari. Questa pratica consente l’integrazione tra corpo e mente in equilibrio con la natura, il territorio e la percezione del contesto in cui si pedala.
Essa aiuta inoltre a migliorare la prestazione fisica, irrobustisce i muscoli del corpo e scioglie i blocchi energetici attraverso programmi combinati come lo yoga e altre discipline sportive e meditative. Discipline che esaltano il contatto del corpo anche attraverso la pratica dell’immersione Shinrin-Yoku, la comprensione e l’applicazione dell’ecopsicologia e della biofilia.
Il corso che partirà all’Università Popolare è pensato per offrire una formazione in vari gradi attraverso l’apprendimento di nuove pratiche virtuose sostenibili, il confronto e la creazione di reti forti che possono diventare la base per un cambiamento collettivo. Le lezioni si terranno online tutti i giovedì dalle ore 19:20 e il corso si svilupperà in 5 grandi macro aree.
Si parlerà innanzitutto di “Sviluppo sostenibile e Agenda 2030”: la sfida ambientale legata alla conservazione delle risorse del nostro Pianeta rappresenta un obiettivo non più eludibile per le future generazioni e, perché questo accada, è necessario un profondo cambio di mentalità che coinvolga le istituzioni, le imprese e le singole persone.
Un altro tema centrale è la “Mobilità sostenibile e mobilità ciclabile”: il settore dei trasporti ha un forte impatto sull’ambiente e la mobilità sostenibile e in particolare quella ciclabile è una risposta per risolvere questo problematica. Durante il corso si approfondiranno nel dettaglio tutti i benefici di questa modalità di trasporto e si esaminerà, come caso studio, la mobilità all’interno della Città Metropolitana di Torino.
Verrà fatto poi un accenno a “Passato e futuro della bicicletta”: la bicicletta nel passato era il mezzo più utilizzato per i trasporti quotidiani e ci ha accompagnato durante il corso della storia. L’obiettivo è quindi contribuire a far vivere una nuova espansione. “Comunicazione della bicicletta” vuole invece approfondire l’importanza della comunicazione per tutte le grandi questioni ambientali e verrà pertanto raccontato come comunicano le testate giornalistiche al giorno d’oggi, in riferimento sia agli eventi di cronaca, sia a quelli sportivi legati alla bici. Infine, “Educazione sostenibile” è l’area dedicata a come rendere possibile il cambiamento all’interno delle nostre società.
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