22 Nov 2021

Dall’alzheimer alle disabilità: Pandàn è l’emporio che aiuta la comunità a crescere insieme

Scritto da: Lorena Di Maria

A Torino c'è un luogo speciale: si chiama Pandàn ed è un emporio a conduzione sociale dove è possibile passare momenti di convivialità; allo stesso tempo, il locale offre servizi per la comunità. Un luogo insomma in cui chiunque è il benvenuto. Qui non mancano socialità, protagonismo e prossimità, che fanno della diversità l'anima di questo posto. Provare per credere!

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Torino - Nel cuore di San Salvario, a Torino, ha aperto un locale a conduzione familiare dove ci si può fin da subito sentire a casa. Varcando la porta di ingresso ci si accorge fin dal primo momento che non è un posto come tutti gli altri. Possiamo considerarla una tavola calda dove sedersi davanti a una sana colazione che ci fa iniziare la giornata con il piede giusto, ma allo stesso tempo è un emporio di prodotti sociali ed equo solidali o, ancora, quel luogo intimo dove fermarci a scambiare due chiacchiere.

Qualunque sia il motivo per cui decidiamo di entrarci, è certo che passeremo del tempo di qualità. Sì, perché Pandàn non è soltanto un locale dedicato alla ristorazione, ma nasce con una forte vocazione sociale: qui le differenze non esistono e le distanze si assottigliano fino quasi a scomparire.

Il progetto è gestito dall’impresa sociale Esserci, che da oltre trent’anni si occupa delle persone con l’obiettivo di aiutarle a stare meglio. Lavora ogni giorno ideando e collaborando a progetti e servizi rivolti a minori, giovani, famiglie, donne fragili e vittime di violenza, migranti, persone con disabilità e tanto altro ancora.

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Il lavoro come strumento di uguaglianza e integrazione

Così Pandàn diventa uno spazio dove contenere tutto questo: promuove infatti l’inserimento lavorativo di persone con disabilità residenti nel quartiere o in zone limitrofe, partendo dalla convinzione che il lavoro sia un mezzo fondamentale per favorire l’integrazione e la crescita delle persone. Diventa quindi un progetto di sviluppo di comunità che crea economie di scala e lo scambio di beni e servizi tra persone appartenenti a una medesima comunità.

L’Alzheimer Cafè e il supporto alla disabilità

Uno dei progetti più interessanti al suo interno è l’Alzheimer Cafè, un momento in cui i familiari di persone affette da demenze, con l’aiuto di professionisti, si possono incontrare in modo informale trascorrendo del tempo in compagnia. Così le persone affette da demenze e disabilità possono fare uso di servizi educativi e svolgere attività insieme oppure sono guidate attraverso esercizi atti al mantenimento delle capacità cognitive.

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Sana, locale e di stagione: la cucina di Pandàn

Lo spazio interno del bar-tavola calda è interamente dedicato alla promozione della filiera corta e propone una cucina genuina e semplice, fatta di ricette che utilizzano prodotti di stagione e il più possibile a km 0. Le verdure, ad esempio, sono fornite da Ceste di Rapa, progetto della cooperativa sociale Esserci e dell’azienda agricola biologica Il Cortile.

L’obiettivo è produrre ortaggi di qualità e offrire, attraverso l’ampia filiera di agricoltura sociale, occasioni di formazione, inserimento lavorativo e innovazione sociale per lo sviluppo di comunità. Tutti gli altri prodotti provengono poi dai piccoli produttori locali, per dare valore a coloro che si impegnano tutti i giorni per valorizzare il proprio territorio.

Uno “sportello finanziario” per le persone in difficoltà

Pandàn vuole anche contribuire a generare un impatto positivo sul territorio e per questo si impegna a fornire alle persone i giusti strumenti per vivere al meglio. Al suo interno è presente uno sportello che supporta le persone in difficoltà nella propria gestione economica domiciliare e lo fa in forma gratuita o su richiesta, come nel caso di indebitamento, riscossione, gioco d’azzardo patologico o usura bancaria.

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L’emporio che valorizza il lavoro artigianale

Il progetto nasce anche dal desiderio di promuovere un approccio per vivere il consumo in maniera più consapevole e sostenibile in termini economici, ambientali, sociali e culturali. E lo fa attraverso la vendita di abiti sartoriali provenienti dagli atelier e dei laboratori del quartiere. In questo modo si diffonde quella cultura del lavoro artigianale attento alla qualità delle materie prime, all’ambiente e alla valorizzazione del lavoro sociale e cooperativo.

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