L’Albero delle Identità: quando l’arte diventa espressione di cittadinanza attiva
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Roma, Lazio - All’Esquilino, nei giardini di Piazza Vittorio, un gigantesco albero realizzato con la tecnica del mosaico è diventato ormai simbolo della comunità multietnica del rione. Si tratta di un’opera d’arte partecipata, creata pezzo per pezzo, foglia dopo foglia, dagli abitanti del quartiere. L’Albero delle Identità – come vi avevamo già raccontato in questo articolo – oltre ad essere un’opera d’arte collettiva, è un progetto di formazione esperienziale finalizzato alla crescita individuale e della comunità in cui viviamo.
Ne abbiamo parlato con Stefano Battiato, coach, consulente aziendale e presidente dell’associazione APS Happy Coaching and Counseling, creata nel 2014 insieme alla moglie, anche lei esperta di coaching, specializzata in soggetti di età infantile e adolescenziale.
In questo progetto «l’espressione artistica non è mai fine a sé stessa, ma diventa uno strumento di crescita personale e un segno tangibile di questo viaggio alla scoperta di sé stessi», spiega Stefano. L’arte infatti, come mezzo di condivisione, insieme agli strumenti del coaching e ai principi del Lean Thinking è alla base del Lean Art Coaching, modello formativo di cui il mosaico è solo il punto di arrivo. «Non si tratta di realizzare cento, mille foglie in ceramica. Ciò che conta è come si è giunti a creare ciascuno la propria», prosegue Stefano.
Stefano e il suo team le hanno ribattezzate Foglia Abilità. Ognuno realizza la propria, partendo dalla lavorazione dell’argilla. Su ogni foglia è inciso un nome e una qualità che ciascun partecipante attribuisce a sé stesso come valore aggiunto alla collettività. Il mosaico così composto è come una galassia di persone, sogni, aspettative, propositi per il futuro e conquiste personali. Calma, pazienza, coraggio sono solo alcune delle qualità che compongono l’albero. Quale metafora migliore di un albero per rappresentare una comunità! Ogni Foglia Abilità contribuisce nel suo piccolo a costruire il benessere individuale e collettivo.
Il percorso di formazione esperienziale promosso da APS Happy Coaching and Counseling ha tra gli obiettivi quello di sviluppare le competenze trasversali e il senso critico nei partecipanti, rafforzare il sentimento di appartenenza ad una comunità, guardare con più fiducia al futuro e accrescere la consapevolezza individuale. Stefano organizza workshop e laboratori in azienda come attività di team building e nelle scuole.
Grazie a questo progetto, la scuola viene ripensata in un’ottica che travalica i muri degli istituti e ritrova così la propria centralità nel tessuto sociale. «A una fase iniziale di formazione in aula, anche da remoto, come è stato durante il lockdown, segue l’esperienza sul campo, per rafforzare i legami con il territorio e realizzare il mosaico in collaborazione con le famiglie e la comunità. Gli studenti diventano a loro volta tutor e in occasione degli eventi realizzati per costruire insieme il mosaico hanno l’opportunità di acquisire competenze organizzative di project management, utili anche per il loro futuro professionale», chiarisce Stefano.
Costruire un Albero delle Identità in un giardino pubblico, una stazione o in uno qualsiasi di quegli spazi urbani che appartengono a tutti e al contempo a nessuno, è un importante esercizio di cittadinanza attiva. Prendendocene cura, impariamo a sentire quei luoghi sempre più nostri. «Le attività proposte – prosegue Stefano – sono orientate all’acquisizione della consapevolezza dell’ambiente che ci ospita attraverso un’esperienza cognitiva circolare finalizzata a lasciare un segno del cambiamento realizzato e non solo simulato».
Il primo Albero delle Identità, come mi racconta Stefano, è stato realizzato nel 2014 a seguito di un training con un gruppo di dipendenti della Rete Ferroviaria Italiana alla stazione di Settebagni a Roma. Nato come un grande mosaico a terra, è poi cresciuto negli anni grazie al contributo dei ragazzi delle scuole. L’albero di Settebagni ha ormai messo le radici non solo nel sottopasso della stazione, ma soprattutto nei cuori degli abitanti del quartiere.
Da quest’esperienza positiva sono nati circa quattordici Alberi delle Identità sparsi un po’ in tutta Italia ed Europa. Lo scorso ottobre, in occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), l’albero di Piazza Vittorio è tornato a crescere con nuove foglie e nuove cure. Il progetto infatti vuole partecipare concretamente al raggiungimento di alcuni degli obiettivi dell’Agenda 2030, quali l’istruzione, la crescita economica e la creazione di città e comunità più sostenibili.
L’Albero delle Identità è senza dubbio un’opera in divenire, come la stessa comunità che rappresenta. Ma quando lo si può considerare davvero compiuto? «Generalmente qualcosa di finito acquista valore e a noi piace pensare che il valore cresca insieme all’albero stesso. Presunzione? Forse. Per noi, in fondo, è il percorso dietro a ogni tassello del mosaico l’unico vero valore da ricercare».
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