27 Ott 2021

Maghweb: raccontare il cambiamento è parte integrante dell’azione sociale

Scritto da: Simone Foscarini

Comunicare non è un'azione accessoria, una mero servizio, ma contribuisce in maniera diretta e determinante a diffondere consapevolezza e sostenere battaglie culturali, civili e sociali. È questo l'approccio di Maghweb, realtà siciliana che si occupa di comunicazione e informazione su temi sensibili.

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Palermo - “Abbiamo sempre coltivato due anime: una alata per raggiungere mete distantissime da casa e una con profonde radici per valorizzare ciò che più amiamo, la nostra terra con i suoi chiaroscuri, la sua natura violenta e la sua umanità complessa”. 

Così si presenta Maghweb, un’associazione che si occupa di comunicazione, informazione e progettazione in ambito sociale e di cooperazione internazionale. Nasce in Sicilia, a Palermo ma, come il nome lascia intuire, gli orizzonti sono molto più ampi. 

Maghweb Lituania Meeting progetto Social Communication Forum
Lituania- Meeting progetto Social Communication Forum

Nell’ultimo anno Maghweb ha concentrato le energie nella Contro-Campagna “Non è un veleno,  nata in risposta ai manifesti della Onlus Pro Vita e Famiglia contro la pillola abortiva RU-486. Ancora oggi informazioni antiscientifiche e un numero altissimo di obiettori di coscienza minacciano il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza. 

Maghweb ha lanciato una campagna di informazione e divulgazione sui temi dell’aborto in dialogo con centinaia di soggetti, con attiviste e attivisti, con movimenti femministi, con professioniste e professionisti in ambito medico e scientifico. La campagna ha anche trovato spazio in tantissime piazze d’Italia, grazie alle molte realtà italiane che hanno deciso di ridisegnare le proprie città attraverso i nuovi manifesti, che vedete in foto.

Maghweb Un manifesto della campagna Non e un veleno
Un manifesto della campagna Non è un veleno

Con il circolare del messaggio a favore della pillola abortiva, il numero di donne che ha preso contatto con Maghweb per testimoniare o per cercare supporto nel compiere un’interruzione volontaria di gravidanza è notevolmente aumentato: «Ci hanno scritto come se fossimo uno sportello – raccontano da Maghweb – ribaltando la narrazione dell’aborto come tabù, molte più donne si sono sentite libere di esprimere la propria opinione». 

“Non è un veleno” tuttavia è solo un tassello del lungo e decennale percorso che Maghweb porta avanti con progetti propri o supportando l’attività di comunicazione di altre realtà. In entrambi i casi la filosofia è la stessa: un modello di comunicazione senza scopro di lucro che non si limita a interpretare questa attività come mero servizio, ma affianca i progetti in qualità di partner. Questo significa che la comunicazione non è più uno strumento accessorio, come troppo spesso si intende, ma diventa parte integrante dell’azione sociale.  

La comunicazione è per Maghweb una forma di rigenerazione che si esprime attraverso il raccontare il cambiamento sociale. Questo cambio di paradigma con il tempo ha creato una catena lunghissima che ha portato ad intercettare moltissime realtà sul territorio, contribuendo allo sviluppo di nuove progettazioni e nuove economie locali.

Maghweb Passeggiata La citta delle donne Progetto Palermo e fimmina
Passeggiata La città delle donne – Progetto Palermo è fimmina

Qui vi presentiamo qualche anello di questa catena: 

  • Palermo è fimmina. Un progetto che vuole costruire una diversa narrativa legata alla figura della donna, incrementando la presenza femminile nello spazio pubblico e migliorandone la rappresentazione. 
  • Progetto Zeasy: un programma di attività immersive con laboratori per adolescenti che spaziano dall’educazione all’ambiente ed escursioni in natura, orticoltura di comunità, alla panificazione, la cucina, l’educazione alla mondialità, la street art e iniziative di recupero urbano e territoriale.
  • Sul territorio siciliano il team di Maghweb ha rafforzato la propria rete nelle “aree interne e rurali” diventando  “facilitatori di comunità” per costruire un dialogo con il tessuto cittadino locale. 
  • Nel cuore delle Madonie è cominciato il racconto di Verbumcaudo, il feudo che fu il primo bene confiscato alla mafia da parte di Giovanni Falcone nel 1987 e che oggi riporta in produzione un terreno di 150 ettari grazie al lavoro della Cooperativa Sociale omonima.

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