Lucia Abbinante: “Le nuove generazioni siano davvero protagoniste”
Seguici su:
Lucia Abbinante è la direttrice dell’Agenzia Nazionale per i Giovani e da anni si occupa di tematiche legate all’innovazione sociale, alla partecipazione, all’attivismo civico e alla valorizzazione delle periferie. La sua esperienza è oggi riversata nel progetto Gen C, portata avanti insieme ad Ashoka Italia e con la media partnership di Italia Che Cambia, che ha lo scopo di individuare, sostenere e far emergere giovani changemakers in grado di cambiare il volto del paese. Ci siamo fatti raccontare i dettagli di questa iniziativa.
Ci dica qualcosa su di lei e su come è arrivata a dirigere ANG.
Da un anno ho l’onore di dirigere l’Agenzia Nazionale per i Giovani, che si occupa di gestire in Italia i programmi Europei dedicati ai giovani. Ogni giorno siamo al fianco delle organizzazioni giovanili per favorire la partecipazione delle ragazze e dei ragazzi alle tante opportunità che l’Unione Europea mette a disposizione e grazie alle quali migliaia di giovani possono sperimentare l’esperienza della mobilità e del volontariato, impegnandosi attivamente, stimolando la propria creatività e accrescendo competenze e conoscenze.
Promuovere e favorire il protagonismo giovanile è un impegno che perseguo da molti anni e al quale ho potuto lavorare in diversi contesti durante il mio percorso formativo e professionale, dedicandomi a temi quali l’educazione non formale, l’innovazione sociale e l’attivismo giovanile al servizio dello sviluppo territoriale.
Ci tengo a dire che la mia esperienza di professionista è profondamente influenzata dalle “periferie”, perché è nei contesti periferici che mi sono formata ed è qui che ho capito cosa significa attivazione, coscienza civica, antimafia sociale. Le periferie sono quei luoghi dove nessuno ha mai pensato a una idea di sviluppo e di rigenerazione. Sono cresciuta con la convinzione che i giovani portano dentro quella possibilità di sviluppo e rigenerazione.
Oggi guardo al mio percorso con soddisfazione e con la determinazione di proseguirlo, mettendo il mio entusiasmo e le mie competenze al servizio della comunità giovanile che è e deve essere assoluta protagonista delle grandi transizioni che stiamo vivendo.
Cosa la lega al progetto GEN-C?
“Gen C: generazione changemakers” è un progetto che l’Agenzia Nazionale per i Giovani ha promosso insieme ad Ashoka Italia, soprattutto alla luce dell’esperienza della pandemia che ha messo in discussione i nostri sistemi di vita e le nostre metodologie di lavoro e di relazioni. Nei mesi più bui, abbiamo visto migliaia e migliaia di giovani apprendere nuove forme di didattica, reinventarsi il lavoro, usare le nuove tecnologie e l’innovazione per garantire i servizi essenziali.
Abbiamo visto una generazione che non si è tirata indietro e che ha messo le proprie competenze al servizio della comunità. Con Gen C: generazione changemaker vogliamo dare voce a queste ragazze e a questi ragazzi. Vogliamo condividere l’esperienza e la storia di chi non si è mai arreso, di chi ha ribaltato il senso incompleto e spesso distorto di tante etichette che negli anni sono state assegnate alle nuove generazioni. Gen C permetterà a tanti giovani di confrontarsi, di fare rete e di unirsi in una grande comunità di changemakers: una comunità di giovani che stanno contribuendo a generare cambiamenti e impatti positivi sui loro territori.
Qual è la genesi di questa iniziativa, quali le sue finalità e le sue prospettive?
“Gen C: generazione changemaker” è un progetto promosso con l’obiettivo di incentivare il protagonismo giovanile e costruire una grande comunità di ragazze e di ragazzi che siano promotori del cambiamento sociale. Il progetto è stato lanciato ufficialmente a giugno 2021 e prevede due momenti: una prima fase di raccolta e mappatura, attraverso il coinvolgimento diretto di giovani studenti e universitari, di dati e informazioni sull’innovazione e sul protagonismo delle nuove generazioni in Italia, con l’obiettivo di disseminare e comunicare le loro idee di cambiamento.
Una seconda fase prevede la nascita e il consolidamento della comunità degli “Young Changemakers”, cioè giovani protagonisti del cambiamento sociale che saranno incoraggiati a promuovere i Programmi europei, le loro idee e le esperienze vissute, al fine di generare un effetto moltiplicatore tra pari e sul territorio.
Che impatto ha questo progetto sui giovani e sulla società?
L’auspicio di Agenzia Nazionale per i Giovani e Ashoka è che questo progetto possa davvero ispirare i giovani, stimolarli, motivarli, favorendo la loro partecipazione attiva e il loro protagonismo. Ci auguriamo che le buone esperienze di cambiamento realizzate già da molti giovani siano una guida e un esempio per tanti altri.
Come si stanno svolgendo le fasi previste dal progetto?
Fino al 15 ottobre è aperta – online sul sito dell’Agenzia Nazionale per i Giovani – la call giovani changemaker. Finora hanno aderito al progetto circa 80 giovani. A metà novembre i partner di Gen C (cioè le realtà che hanno creduto nel progetto e lo stanno sostenendo) selezioneranno 50 giovani changemakers. Successivamente, nell’ambito dell’Ashoka Changemaker Summit (che si svolgerà nei giorni 1-2-3 dicembre 2021 a Torino) saranno presentati e premiati i giovani changemaker.
Ci tengo a valorizzare l’aspetto della formazione, fondamentale nel percorso che stiamo costruendo insieme ad Ashoka. Sono numerosi i partner del progetto ad aver offerto la loro disponibilità per organizzare dei momenti formativi per i giovani che hanno partecipato alla call. Da ottobre fino a metà novembre realizzeremo un momento formativo a settimana, dedicato esclusivamente ai giovani che hanno partecipato alla call. Aperti a tutti sono, invece, gli eventi di community che i partner potranno organizzare durante il corso del progetto per consentire ai partecipanti di confrontarsi sulle tematiche che sono al centro del progetto: transizione ecologica, digitale e verso l’autonomia.
Qual è la sua speranza più grande riposta in GEN-C?
Coinvolgere i giovani, metterli insieme e favorire il confronto tra pari. Rendere le nuove generazioni davvero protagoniste; diffondere la conoscenza di storie e di esperienze positive di cambiamento che possano ispirare altri giovani e avviare buone pratiche che possono essere replicate.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento