4 Ott 2021

Il Lavoratorio Artistico di Sarzana: la casa di cultura con le porte spalancate sul mondo

Scritto da: Valentina D'Amora
Video realizzato da: Paolo Cignini

Un "oratorio laico della cultura", un luogo dove poter portare delle idee e svilupparle. Così viene definito da Walter e Simone, due dei co-fondatori, il Lavoratorio Artistico, la casa di cultura in una cittadina, Sarzana, storicamente molto fertile di creatività e di progetti multiformi.

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La Spezia - Una radio indipendente, un’associazione, un gruppo di artisti e una casa di cultura. Tutto questo è Lavoratorio Artistico di Sarzana, uno spazio dedicato all’arte e alla cultura, in tutte le loro tonalità di colore. L’obiettivo? Ridurre la distanza tra chi fa cultura e chi di cultura è in cerca. Da qui l’idea di dare vita a un luogo di incontro per “le creazioni e le creature artistiche”, con la porta aperta a collaborazioni con altre realtà sociali, ma anche a persone singole. Oggi è un vivacissimo polo culturale, che si focalizza sul contemporaneo e sulla ricerca di nuovi linguaggi. Ne abbiamo parlato con Walter e Simone, co-fondatori del progetto.

LE ORIGINI E LE DECLINAZIONI DEL LAVORATORIO

«Tutto nasce nel 2013 all’interno di Rasoterra, un’associazione culturale, oggi di promozione sociale – raccontano – che ha deciso, in primis, di creare una casa di cultura aperta a tutti». Sono quattro le macrosezioni in cui questo progetto viene declinato: la prima è “Lavoratorio In formazione”, con workshop aperti al pubblico dedicati alle più diverse discipline artistiche e ai più svariati linguaggi, dal fumetto allo stop-motion, passando per teatro, scrittura, pittura, serigrafia e artigianato.

C’è poi “Lavoratorio In produzione”, il cuore pulsante della casa di cultura, dove nascono soprattutto momenti di incontro e confronto. Un luogo “protetto” per lo sviluppo di idee e di progetti, ma anche un cantiere aperto e dinamico: questo è lo spazio creativo per cui è nato il Lavoratorio Artistico. 

“Lavoratorio Per il pubblico” invece è un fitto calendario di mostre, rassegne video, presentazioni di libri e incontri con personalità della cultura contemporanea. Infine, “Lavoratorio Da usare” è rivolto ai privati che vogliono affittarne gli spazi, per accostarsi alla casa di cultura con un’idea o un progetto indipendente. «Siamo convinti che la circolazione dei saperi sia determinante per la produzione: spazi e materiali tecnici, quindi, vengono offerti a prezzo di costo».

La cultura qui mostra tutto il suo dinamismo, cambiando pelle e forma: «La casa di cultura varia in funzione dei suoi abitanti e infatti negli anni è molto cambiata: attualmente lavoriamo molto con la radio e il sociale, oltre alla scrittura e ai live esterni».

RADIO ROGNA ELABORATORIO CON ME“: LA RADIO PARITARIA E INCLUSIVA

Cos’è Radio Rogna? Una web radio che trasmette 24 ore 24 e 7 giorni su 7, con una proposta di circa venti dirette alla settimana: il palinsesto prevede programmi musicali, rubriche d’arte, trasmissioni su temi d’attualità, ma anche approfondimenti scientifici e divulgazione culturale, passando ovviamente per la musica. Radio Rogna offre anche contenuti on demand, grazie al suo archivio digitale fruibile gratuitamente da tutti e da ogni parte del mondo.

Ed è qui che emerge un’ulteriore ramificazione del progetto, stavolta radicata nel sociale: nel 2016 – grazie a Laura, una ragazza che per qualche tempo ha frequentato gli spazi del Lavoratorio – nasce la collaborazione con la sezione ASL spezzina, in cui lei lavora. Viene redatto un progetto, “Laboratorio con me”, con l’intento di mescolare le più svariate competenze artistiche e di offrirle a ragazzi con disabilità.

«Abbiamo iniziato a indagare le attitudini dei partecipanti ai laboratori, forti del fatto che potevamo offrire loro diversi linguaggi artistici, dalla fotografia alla pittura, passando per la scrittura. Nel frattempo stava nascendo Radio Rogna, per cui dopo qualche mese abbiamo portato i ragazzi e le ragazze a sperimentarla, creando un metodo formativo inclusivo unico, basato sulle competenze e sulla relazione, oltre che sul fare radio realmente».

Oggi all’interno del Lavoratorio si attivano percorsi non solo tramite l’ASL, ma anche attraverso richieste che arrivano direttamente dalle famiglie o da altre cooperative del territorio, legate al sociale e all’inclusione.

Lavoratorio incontri sarzana

IL TERRITORIO

«Lavorare sul territorio è complesso: ci piace essere di Sarzana, ma soprattutto a Sarzana», precisano. L’intento di ogni azione del Lavoratorio è in realtà molto più ad ampio respiro, perché svalica i confini regionali, intrecciando sulla via comitati spontanei di cittadini, da Viareggio a Rigopiano, oltre a diversi collettivi artistici in tutta Italia. E sono molte, moltissime, le mani sfiorate e strette in questi anni dai ragazzi del Lavoratorio.

«Sulla scia del Festival di Mente, abbiamo anche lanciato il Festival della Mentina, il “primo festival riduttivo” che è durato per cinque edizioni». L’intento era semplice: ridurre ancora una volta le distanze, per riappropriarsi del concetto di “popolare”, non di massa, e farlo volare basso, “rasoterra”. Ad altezza uomo.

«Siamo in un periodo storico difficilissimo, ma fare cultura è e resta comunque un lavoro». D’altronde, Lavoratorio è stato battezzato così proprio perché si fonda sul lavoro, dando la priorità all’azione, anziché alla narrazione dell’azione. E formare le persone al lavoro e consentire a ognuno di acquisire competenze da mettere in pratica concretamente in ambito lavorativo, colloca le persone in una condizione di parità. Esattamente come accade all’interno della radio, dove ognuno contribuisce alla riuscita del progetto, portando “in diretta” un pezzetto delle proprie abilità.

La cultura non è professione per pochi: è una condizione per tutti, che completa l’esistenza dell’uomo“. Elio Vittorini

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