Elezioni in Germania: cos’è successo ai Verdi? – Aspettando Io Non Mi Rassegno #1
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ELEZIONI IN GERMANIA
La settimana è iniziata con i risultati delle elezioni in Germania, dai contorni piuttosto incerti. Le prime del post Angela Merkel, dopo 16 anni di dominio incontrastato della cancelliera. I risultati? Un crollo netto del suo partito, l’Unione Cristiano-Democratica (centro-destra), un trionfo – se di trionfo si può parlare, ma lo vediamo dopo – dell’Spd (centro-sinistra) guidato dal probabile prossimo cancelliere Olaf Scholz (un centrista) che ha rosicchiato parecchi voti in extremis al partito di sinistra Linke e ai Verdi, che in molti davano alla vigilia come i probabili vincitori.
Secondo un articolo del giornalista francese Pierre Haski tradotto su Internazionale, queste elezioni sono state le più personalizzate della storia tedesca: a dispetto di un sistema ancora parlamentare, la campagna elettorale si è svolta in maniera decisamente presidenziale e a influire, più dei programmi, sono state le figure dei e delle leader di partito.
Altri dati interessanti: per la prima volta dal secondo dopoguerra, riporta la Stampa, nessuno dei due partiti principali (Cdu e Spd) ha superato il 30% delle preferenze (difficile dunque parlare di trionfo dei socialdemocratici, come stanno facendo molti giornali). Ancora non sappiamo che contorni assumerà il nuovo governo, ma secondo molti analisti – spiega il Post – saranno due partiti a pesare sulla sua formazione, attraverso le alleanze: i Verdi e i Liberali, che rispettivamente hanno ottenuto il 15 e l’11 per cento delle preferenze.
A proposito dei Verdi, come commentare il risultato ottenuto dal partito ambientalista? Ad aprile i sondaggi li davano al 30%, poi una serie di errori e di attacchi personali alla candidata cancelliera Annalena Baerbock – apparentemente guidati da una rete di siti austriaci con strette sovrapposizioni, finanziamenti dubbi e connessioni con la scena di destra – hanno fatto dimezzare le preferenze. Il clima e l’ambiente sono comunque stati al centro della campagna elettorale tedesca e quasi sicuramente il partito andrà al governo, con un ruolo piuttosto centrale.
Lo “sviluppo sostenibile” – espressione molto ambigua e controversa dal punto di vista ecologico, ma che evidentemente funziona ancora bene in ambito politico – è stato al centro del dibattito, inserito nei programmi di quasi tutti i partiti tedeschi, in particolare dell’Spd, che ha così rosicchiato voti ai Verdi, che negli ultimi anni hanno assunto posizioni più “moderate”.
COP 26, YOUTH4CLIMATE E AUMENTO DELLE BOLLETTE
Martedì è arrivata a Milano Greta Thunberg, per tenere un discorso nella giornata di apertura di Youth4Climate, la conferenza dei giovani sul clima organizzata dal governo italiano come evento introduttivo alla Pre-Cop26. Dal palco Greta ha strigliato i politici: «Basta i bla, bla, bla dei leader politici. Vogliamo giustizia climatica e la vogliamo ora. Dicono i politici che vogliono ascoltare le nostre soluzioni, le nostre idee ma fanno finta. La scienza però non mente e il 2021 sarà l’anno con le maggiori emissioni di CO2. Continuano a sfruttare i giacimenti di petrolio. Sono senza vergogna. La speranza non è un bla bla bla».
Ad ascoltarla c’erano il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e Alok Sharma, presidente della Cop26, che si terrà fra un mese a Glasgow. Successivamente, il ministro Cingolani ha sostenuto a telecamere spente che lui e Greta avevano “detto le stesse cose” e che “non c’è Greta che tenga!”. Convinto lui…
Intanto per le strade di Milano una quindicina di attivisti di Extinction Rebellion bloccava il traffico, per denunciare il fatto che le Cop non funzionano e che non stiamo nemmeno lontanamente iniziando a risolvere il problema del cambiamento climatico. A proposito: vi siete chiesti cosa possiamo aspettarci dalla Cop26?
In Italia, da oggi venerdì 1 ottobre, scatta il rincaro delle bollette di luce e gas, che saliranno del 15 e del 30%. Il perché è legato al prezzo del gas ma paradossalmente colpirà anche chi ha contratti elettrici 100% da rinnovabili: ce lo spiega Daniel Tarozzi in una intervista a Gianluca Ruggieri, fondatore e vicepresidente di ènostra.
A proposito di abitazioni private, un nuovo studio mostra come l’impatto delle emissioni degli impianti di riscaldamento sembri essere maggiori di quanto pensavamo. In Inghilterra, ad esempio, emettono il doppio della CO2 delle centrali elettriche.
DAL MONDO: TUNISIA E AUSTRALIA
Nel mondo, intanto, succedono cose interessanti. In Tunisia, per la prima volta nel mondo arabo, il presidente Kaïs Saïed ha incaricato una donna, Néjla Bouden, di formare il nuovo governo. Mentre in Australia i Kuku Yalanji orientali, popolazione indigena, assumeranno la proprietà formale della foresta pluviale tropicale di Daintree, dichiarata Patrimonio dell’Umanità, dopo aver raggiunto un accordo storico con il governo del Queensland.
È tutto per adesso, noi ci aggiorniamo venerdì prossimo con una nuova puntata di Aspettando Io Non Mi Rassegno. E ricordatevi: chi si rassegna… è perduto!
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