Nasce la Biblioteca Verde, un presidio di cultura e Natura per valorizzare il territorio
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Roma, Lazio - In Italia c’è una cultura che sa di Natura, che si batte per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione ambientale. Un mondo letterario di libri verdi e di persone impegnate nella diffusione del sapere librario e della tutela del patrimonio naturale.
E molte di queste realtà sono riunite pochi giorni fa a Casetta Rossa per lanciare l’idea di una biblioteca verde nel piccolo borgo di montagna di Roccasinibalda (RI). Pian piano, il cortile del locale si è riempito di amici curiosi e colorati, e di ospiti d’onore impegnati. Ognuno di loro rappresenta uno scorcio di Italia che cambia e, tutti insieme, creano un arcobaleno di iniziative e di esperienze che possono fare la differenza.
«Ci teniamo ad accogliere progetti che seminano socialità, cultura ed integrazione». Ha introdotto così la giornata Maya Vetri, portavoce di Casetta Rossa. «Seminando idee e progetti innovativi si tesse una rete di iniziative e attività virtuose, spazi gemellati e liberati, proprio come la Biblioteca Verde che rilancia l’idea di un territorio ricco di iniziative concrete e interconnesse», le fa eco Gabriella Guidi di Falegnameria Kalma, organizzatrice dell’evento.
Ospite d’onore, il sindaco di Roccasinibalda (RI) Stefano Micheli: «La Biblioteca Verde rappresenta solo un punto in un percorso di tre anni, volto alla rivalorizzazione ambientale e culturale del nostro territorio». Continuare a investire sul patrimonio ambientale e culturale della valle del Turano, luogo incantato all’interno della Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia, è solo uno dei modi per contrastare lo spopolamento e le difficoltà dei borghi di montagna.
«La cultura è sempre stato un tema centrale per noi – prosegue Stefano – e cerchiamo di costruire quanti più momenti e iniziative che aiutino soprattutto i giovani a crescere con valori solidi, etici e sostenibili». La Biblioteca Verde, che sarà inaugurata il prossimo anno negli spazi interni della scuola di Roccasinibalda, nasce per mettersi in rete anche con altre realtà di Roma, di Colleferro e con associazioni ed esperti che si occupano di questi temi anche a livello nazionale e internazionale.
Uno di questi è Stefano Liberti, giornalista e attivista romano: «È sempre più importante invertire la tendenza dell’urbanizzazione – ha dichiarato – spostando l’attenzione sui piccoli borghi rurali, aree marginalizzate e in abbandono, ma di grande valore e ricchezza naturale e culturale».
Creare presidi sul territorio dunque e costruire modelli di sviluppo e di comunità alternativi che ci coinvolgono tutti e riguardano il futuro nostro e delle generazioni a venire. Per avviarli è necessario soprattutto partire dalle aree interne e marginalizzate, proprio come Roccasinibalda e Colleferro. Di questa località si fa portavoce Alessandro Coltré, referente di Scaffale Ambientalista Colleferro, un progetto reduce da anni di lotta e di impegno per la tutela ambientale: «È importante che in ogni borgo ci sia un luogo in cui tutta la comunità si rispecchi e da cui parta per resistere e per crescere».
La giornata colorata prosegue con Lina Fusaro di Casetta Verde, il “braccio ambientale“, declinazione cromatica e tematica di Casetta Rossa: «Parlare di ambiente è anche parlare di noi stessi e avere uno slancio verso come vorremmo che le cose andassero: è il primo passo per realizzarle!». Poi la parola va a Luigi di Paola, gardeniser che sottolinea anche lui l’importanza di introdurre valori culturali alternativi e declinare con attenzione e cautela la cultura in ambito ambientale.
A chiudere la giornata, Federico e Alice dell’azienda agricola Colle Berardino, una realtà molto più che biologica, agrobiologica, “un alveare in cui ogni elemento ed attività concorre e contribuisce al bene comune”. L’azienda nasce nello stesso territorio di Roccasinibalda e si rende, proprio come la Biblioteca Verde, uno dei poli culturali e ambientalisti per ripartire dal territorio catalizzando iniziative innovative ed ecologiche.
Insomma, lungi dall’essere la semplice presentazione di una biblioteca, la giornata è diventata il pretesto per riunire insieme persone e progetti di economia circolare, e di sviluppo locale. Semi di restanza, ovvero di lotta resistente e resiliente. Iniziative che testimoniano l’importanza di seminare e proteggere una cultura del cambiamento e la possibilità di dare una direzione diversa a certe tendenze della società contemporanea: derive di scelte sbagliate a cui però è possibile porre rimedio.
Ed è proprio questo che testimonierà la Biblioteca Verde: un luogo che vuole essere a disposizione di tutti, a difesa dell’ambiente, unico patrimonio ancora non soggetto a brevetti, copyright e confini nazionali, un portale culturale ed ecologico, una rete di rinascita e un arcobaleno di sostenibilità sociale e ambientale.
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