ViadellaFucina16: il condominio museo dove inquilini e artisti creano comunità
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Torino - Nel cuore del quartiere multietnico di Porta Palazzo a Torino, in via La Salle 16, c’è un palazzo abitato da oltre 200 inquilini provenienti da 20 paesi e da 5 continenti. Sono loro l’anima e il cuore di un progetto, o meglio, del primo progetto sperimentale al mondo di condominio-museo.
Si chiama ViadellaFucina16 e nasce dall’idea dell’artista Brice Coniglio (parte del duo artistico, insieme ad Andrea Raviola, dal nome ConiglioViola). Per chi ancora non l’avesse visitato, basta oltrepassare il portone di ingresso per immergersi in una dimensione alternativa e suggestiva dove l’arte si mescola alla vita quotidiana per creare un nuovo modo di abitare.
Nel condominio, infatti, gli spazi comuni vengono adibiti e allestiti da artisti come se si trattasse di un vero e proprio museo. La scommessa, sin dal principio, è stata proprio questa: invitare giovani creativi a trascorrere un periodo di residenza nell’edificio per realizzare opere d’arte destinate agli spazi comuni e con l’impegno di coinvolgere i condòmini in tutte le fasi del processo creativo. Si tratta insomma di un progetto partecipato in cui non c’è creazione ma co-creazione, dove l’artista trasforma uno spazio insieme a chi quello spazio lo vive e dove ognuno ha il suo posto.
La storia di ViadellaFucina ha inizio nel 2016 con un bando a cui rispondono 400 artisti da tutto il mondo: con le prime residenze il vecchio palazzo diventa protagonista di una trasformazione che vede nell’arte il motore di un cambiamento sociale. Così Brice Coniglio e Andrea Raviola fondano un’organizzazione no-profit dal nome Kaninchen-Haus che si occupa della realizzazione del progetto.
Come ci raccontano Antonella Prasse e Caterina Guadagno, curatrici e parte del team a capo del progetto, l’idea di fondo è che l’arte contemporanea non sia destinata esclusivamente ai musei o agli spazi istituzionali ma che possa dare la possibilità a realtà diverse di collaborare per un fine maggiore, ovvero per fare del bene alla comunità.
«Il progetto è nato per dare voce ai giovani artisti italiani e internazionali, per offrire loro un posto dove produrre opere che non finissero in spazi istituzionali convenzionali, ed è stato finanziato per la maggior parte da bandi e fondi pubblici che abbiamo vinto in questi anni, oltre che da iniziative che ci vedono coinvolti».
La trasformazione del condominio nel tempo ha visto il contributo delle tante persone che qui sono passate e che hanno lasciato un pezzetto di se stesse e della loro arte: appartenuto alla classe benestante, negli ultimi decenni lo stabile ha iniziato ad attraversare un progressivo processo di degrado. Cinque anni fa, quando è stato avviato il progetto, il giardino condominiale era infatti abbandonato e infestato da topi e le scale erano diventate la casa di persone senzatetto.
Da molti non era considerato un luogo sicuro in cui abitare, finché non avvenne una magia: la magia che si innesca quando alcune persone decidono di prendersi cura di un luogo e, nel farlo, vengono aiutate da sempre più persone che accorrono, perché, si sa, la bellezza è contagiosa.
Camminando per le scale e fermandosi ai diversi piani, si possono ora ammirare le opere degli artisti che rappresentano il risultato delle restituzioni delle residenze artistiche. Lo stesso vale per le opere dei grandi maestri che hanno visitato il condominio-museo ViadellaFucina come Giorgio Griffa o Michelangelo Pistoletto, i quali hanno fatto dono allo stabile delle loro opere.
C’è poi il giardino condominiale che viene tuttora utilizzato come spazio di aggregazione e creazione collettiva: qui si affaccia il laboratorio di Sezione Aurora che, aperto sette giorni su sette, è a disposizione degli artisti come spazio espositivo e dove sperimentare nuove forme di arte collettiva. Ed è proprio nel giardino che intervistiamo Antonella e Caterina, che ci raccontano che qui spesso vengono organizzati workshop, incontri ed eventi musicali e culturali che coinvolgono gli abitanti della città.
Gli artisti che stabiliscono la residenza temporanea in ViadellaFucina, della durata variabile di qualche mese, sulla base del loro personale progetto, vengono selezionati da Brice Coniglio insieme al comitato scientifico, con il coinvolgimento dei condomini tramite una open call internazionale. Il condominio-museo è diventato oggi una straordinaria fabbrica di produzione culturale e qui gravitano continuamente artisti di ogni età, tipologia e personalità: «Capita talvolta che artisti che si sono conosciuti qui proseguano la loro collaborazione al di fuori di questo luogo».
Come ci viene raccontato, il rapporto con i condòmini all’inizio non è stato semplice, ma ad oggi la maggior parte di loro supporta il progetto in maniera attiva. Ci sono coloro che vivono nel condominio e che partecipano durante la realizzazione di progetti che prevedono la presenza di più persone e c’è chi, nel suo tempo libero, si unisce agli eventi o chi scende in giardino per conoscere gli artisti. C’è addirittura chi si è appassionato al progetto e ha scelto di comprare casa qui, per vivere nella casa-museo».
Gli artisti che vengono ospitati grazie al programma di residenze soggiornano in un appartamento all’interno del condominio. Come viene illustrato nel video, «ovviamente il soggiorno è gratuito perché è funzionale al loro progetto e allo sviluppo della loro opera». Il Comune di Torino sostiene inoltre gran parte dei progetti che vengono realizzati in ViadellaFucina, che in questi anni ha collaborato con diverse istituzioni locali come il Castello di Rivoli, i grandi musei o le fiere come Artissima.
Ma l’anima del progetto si respira proprio tra le mura del condominio, come nel caso dell’ultima mostra realizzata, che ha avuto grande successo perché è stata l’unica a essere stata aperta ai soli condòmini. «Il titolo era “Gentili Vicini” perché tutti i condòmini hanno potuto partecipare essendo in periodo di lockdown, quando nessuno poteva uscire e andare nei musei».
Grazie all’ampio successo a livello nazionale e internazionale che l’esperienza di ViadellaFucina ha avuto in questi anni, ora l’idea è realizzare un format che possa aiutare altre persone e realtà a creare altri condomini in Italia e all’estero, diventando così replicabile in altri contesti. In questo modo il condominio-museo si apre alla pratica artistica come fattore di rigenerazione non soltanto estetica ma anche sociale e culturale, divenendo così un luogo simbolico attraverso cui la comunità rappresenta se stessa in tutte le sue sfaccettature.
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