StayHuman: la rete web che aiuta chi vuole vivere in maniera etica e sostenibile in città
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Padova, Veneto - Gruppi di acquisto solidale, associazioni di quartiere, orti urbani, ristoranti biologici, progetti di rigenerazione urbana, ciclo officine, servizi di mutuo aiuto, botteghe di artigiani, iniziative sociali e mercatini del riciclo, solo per citare alcuni esempi. Tutte queste realtà popolano la città dove viviamo.
Ma come faccio a sapere dove si trovano e che cosa sta succedendo nella mia città? Se voglio avere uno stile di vita sostenibile e cercare di promuovere eventi e servizi, magari creando una realtà nella zona dove vivo a beneficio della comunità di persone che abitano intorno a me, come posso trovarla?
A Padova c’è StayHuman, un progetto associativo digitale che cerca di promuovere la creazione di reti urbane di realtà e servizi sostenibili a impatto sociale inclusivo ed equo. L’obiettivo è sviluppare e rinvigorire localmente le dinamiche dal basso all’interno delle città.
Attraverso una piattaforma web, il team di StayHuman sta cercando di mappare le realtà urbane che non solo aiutino a ridurre la nostra impronta ecologica sul pianeta, ma che promuovano anche iniziative sociali positive per la comunità in cui viviamo. Così ogni persona potrà vedere non solo cosa sta succedendo nel suo quartiere, ma anche cosa è attivo e cosa sta succedendo in altri quartieri della città.
StayHuman vuole infatti promuovere la rete sostenibile urbana, cercando di far emergere tutte le realtà piccole e spontanee che popolano le città ma che spesso risultano invisibili o difficili da trovare. Le associazioni e tutte le piccole organizzazioni dal basso che popolano i quartieri urbani vengono inserite in una rete più ampia e saranno a disposizione di chiunque attraverso una piattaforma web. Le realtà potranno così inserire i servizi e le informazioni sulle loro attività, ma anche promuovere eventi direttamente sulla mappa.
Quello che conta è vedere che cosa ci sta succedendo intorno, è un modo di promuovere la sostenibilità localmente rafforzando i legami con le realtà vicine a dove viviamo. Ognuno sarà libero di attivare servizi ed eventi nella piattaforma e popolare la rete con iniziative e collaborazioni con le altre realtà; una specie di social network locale che promuove l’emergere di un modo di vivere urbano più consapevole dell’ambiente e delle relazioni sociali solidali.
Promuovere e rafforzare le reti locali tramite strumenti digitali che facilitino l’accesso alle risorse e ai servizi e allo stesso tempo promuovano la creazione di nuove realtà è un processo che sta avvenendo in altre città italiane. Non solo: anche in ambito rurale si stanno generando processi di reti solidali promosse tramite strumenti e piattaforme web.
Si sta delineando infatti il bisogno di creare social network civici e locali che focalizzino il mettere in contatto risorse ed esperienze locali dei cittadini e di chi vive la città o una certa area geografica. Per esempio, troviamo a Bologna la mappa dell’economia sostenibile, Bologna is Fair, e sempre nella regione emiliana si sta sviluppando una rete dal basso di realtà sociali e abitative nelle valli dell’appennino bolognese, la Rete Appenninica.
A Torino invece si sta sviluppando un progetto elaborato e con obiettivi da vero social network e crowdsourcing per creare strumenti e connessioni tra cittadini, organizzazioni locali, attività sostenibili, promuovendo innovazione sociale e permettendo alle persone di mettersi in diretto contatto. Firstlife è un vero fermento di progetti e iniziative sociali dal basso in cui si stanno innestando progetti e collaborazioni da ogni ambito del tessuto urbano.
Riuscire a integrare queste piattaforme in uno strumento più ampio e scalabile per altre città potrebbe essere il prossimo passo per la creazione di strumenti digitali che rafforzino l’emergere e la strutturazione di realtà e reti sostenibili e solidali. Co-progettare le città dal basso diventerà un processo essenziale se si vorrà tenere in conto le esigenze delle persone che abitano la città e che aiutino e promuovano localmente le attività e le relazioni basate su un modello più sostenibile ed equo.
La creazione di piattaforme collaborative permetterà così a tante piccole realtà di entrare in contatto e iniziare nuove attività includendo localmente cittadini e persone. Allo stesso tempo, l’emergere di queste reti ne favorirà il reciproco rafforzamento e consolidamento.
Se si tratta di ritornare a vivere più a chilometro zero bisognerà farlo non solo attraverso le risorse locali, ma anche attraverso le relazioni locali e la condivisione e co-generazione di idee e iniziative. Attivarsi localmente e promuovere la propria comunità locale è la forma di governance più diretta e praticabile fin da subito da parte di ognuno di noi.
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