Il Segnalibro, la libreria che alimenta socialità e cultura nel piccolo borgo
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Savona - “Colui che possiede immaginazione senza cultura ha le ali e non ha i piedi”. Joseph Joubert
Un cartoncino rettangolare, magari con un nastro in raso in cima, che si lascia nella pagina esatta in cui si è arrivati a leggere un libro. Questo è un segnalibro. A Sassello però, il segnalibro evoca qualcosa di più di un semplice promemoria per non perdere il filo e ritrovarsi nella lettura di un libro.
Quando si ha occasione di addentrarsi nell’entroterra, ci si rende conto di quanto in questi territori distanti dalle grandi città contino il buon cibo, la storia, la natura, le tradizioni, ma anche la cultura e i libri. Certo, non è una regola universale, ma quando si accende questa combinazione nascono chicche meravigliose, che schiudono realtà vivacissime, capaci di interessare gli abitanti, di emozionarli e coinvolgerli attivamente nella vita culturale di un paese.
Sta succedendo esattamente questo a Sassello, un bellissimo borgo sul versante settentrionale dell’Appennino ligure, nel savonese. Qui, da vent’anni, il genovese Michele Gazzolo traina la cultura del territorio sassellese con letture sotto le stelle, spettacoli teatrali, concerti, presentazioni di libri ed eventi nel bosco.
LA STORIA DELLA LIBRERIA
Venticinque anni fa Michele decide di lasciare Genova per trasferirsi a Sassello e aprire una libreria. «A casa mia c’erano tantissimi libri», racconta. «A otto anni leggevo Salgari e Verne, la sera mi rimboccavo le pagine dei libri, invece delle coperte. Sin dall’infanzia sono sempre stato circondato dai libri, che anche oggi sono la mia passione. Per questo ho deciso di aprire un negozio votato alle lettura».
Librando – questo il nome della libreria – è un luogo che, oltre a diffondere cultura nel borgo, diventa ben presto un crocevia di chiacchiere, di incontri, di idee e di bellezza. D’altronde, quella di Michele è una propensione verso la cultura e l’arte a 360°, di cui la sua esistenza è sempre stata interamente imbevuta.
A fine 2001, per ragioni personali, Michele decide di chiudere la libreria. Questo origina una sorta di movimento popolare: pochi mesi dopo, diversi sassellesi con ancora tanta voglia di parlare di libri si rendono conto di non voler perdere quel punto nevralgico di riferimento per la cultura, così importante per il paese, e aprono l’associazione culturale il Segnalibro, che ha sede proprio all’interno della libreria che, nel frattempo, riapre i battenti.
In questi vent’anni Il segnalibro s’è trasformato in un punto di riferimento culturale per Sassello: oltre ad aver visto susseguirsi ospiti illustri come Gianmaria Testa, Ascanio Celestini, Lella Costa e Moni Ovadia – solo per citarne alcuni – accoglie tutt’oggi innumerevoli scrittori, che d’estate si incontrano ogni sabato pomeriggio nel centro storico per presentare le proprie pubblicazioni, affollando la caratteristica piazza Barbieri.
L’ASSOCIAZIONE
La libreria oggi è sede dell’associazione ed è uno spazio mentale e un luogo fisico per dialogare con gli autori, organizzare dibattiti, concerti e incontri tra appassionati di lettura e di cultura in generale. Oltre ai sabati letterari, a Michele piace partecipare in qualità di vicepresidente de Il segnalibro alle manifestazioni culturali di altre associazioni del territorio, proprio come il festival al Rifugio La Sciverna, La città dei bambini: S-CONFINI – Into the wild, curato da Cascina Granbego, ma anche alle serate di cinema all’aperto nel borgo di Sassello o agli incontri di lettura per bambini.
Perché rete e cultura sono idee che per funzionare devono andare a braccetto, soprattutto nell’entroterra. E quando lo fanno aprono le porte a preziosissime occasioni, fatte di intrecci di collettività.
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