Ritorno sui monti naviganti: al cinema grazie a FairMenti
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Le proiezioni del documentario Ritorno sui monti naviganti, diretto da Alessandro Scillitani, con Paolo Rumiz, sono ormai iniziate da quasi un mese. Dopo l’apertura l’11 Agosto all’Arena Calderari di Pordenone e i quattro appuntamenti distribuiti tra il 23 e il 24 Agosto al Cinema Italia di Belluno, il 4 Settembre è avvenuta una proiezione pubblica e gratuita organizzata da Slow Food Cilento, all’interno del Festival Itaca, nella sala Polifunzionale del comune di Piaggine. Gli incontri sono appena iniziati e siamo lieti di annunciarvi che molti altri sono già in calendario.
Oggi, martedì 7 Settembre, le proiezioni di Ritorno sui monti naviganti presso il Cinema Edera di Treviso si sono addirittura triplicate: alle ore 17:40, 20:20 e 22:00 ci aspettano ben tre appuntamenti. Seguono poi giovedì 9 Settembre con l’evento fissato per le 21:30 al Cinema Galliera a Bologna e, per il momento, martedì 14 Settembre alle ore 21:00 al Cinema Capitol di Bergamo.
Tutte queste proiezioni di Ritorno sui monti naviganti sono state organizzate dall’associazione di promozione sociale toscana FairMenti, nata per promuovere stili di vita consapevoli e salvaguardia dell’ecosistema attraverso diverse attività, dalla realizzazione di eventi equo sostenibili al catering a domicilio equosolidale e biologico, dai percorsi formativi nelle scuole alla presentazione di film e libri dedicati all’ambiente.
«Costruiamo attorno a questi eventi delle iniziative culturali – racconta Chiara, la presidente di FairMenti APS –, si cerca di accogliere ospiti e di non dedicarsi alla mera visione del film ma di andare oltre. Ad esempio, negli scorsi appuntamenti, una volta è stato proiettato il video di Paolo Rumiz, in un’altra occasione invece è intervenuta un’azienda agricola biologica che ha parlato del suo lavoro. Questi incontri li sviluppiamo e ideiamo insieme all’esercente nei giorni precedenti l’evento, quindi è difficile sapere con largo anticipo come questi appuntamenti verranno organizzati».
Alcune delle proiezioni di Ritorno sui monti naviganti si sono tenute e si terranno all’aperto, altre invece al chiuso. Oltre al problema del distanziamento, quindi del minor numero dei posti disponibili per il pubblico, l’introduzione del green pass ha creato un ulteriore disagio nell’organizzazione dell’evento, sia per gli ospiti invitati sia per gli spettatori. Il periodo difficile non ha però vincolato negativamente questi eventi che, almeno fino a ora, sono riusciti a catalizzare l’attenzione di molte persone e i partecipanti sono stati molti.
«FairMenti non è una casa di distribuzione di film, ma una realtà molto più piccola, con molti meno soldi e altre finalità. A noi non interessa vendere il film e fare profitto, ma portare avanti un discorso culturale, attraverso il cinema. Cerchiamo di individuare zona per zona una rete di soggetti locali (associazionismo, gruppi di acquisto, cittadini che si sono uniti anche per via informale per portare avanti determinati obiettivi nella zona) e realtà commerciali, come aziende agricole, che si occupano dell’ambiente. Solide sono le nostre collaborazioni con il CAI, con le sezioni locali del WWF e di Lega Ambiente». Chiara si focalizza sull’importanza di dar vita a una rete sociale per creare un evento culturale, per innescare un dibattito, utilizzando il cinema come uno strumento per raggiungere questa finalità.
Ritorno sui monti naviganti non è il solo film distribuito da FairMenti, che si occupa anche di altri tre prodotti cinematografici. Il primo a essere promosso dall’associazione è stato il documentario Presi per il Pil, nel 2016, tratto dall’omonimo libro di Lorenzo Fioramonti, incentrato su tematiche espressamente inerenti all’economia. Segue a cavallo tra il 2017 e il 2018, Con i piedi per terra, un film totalmente a tema agricolo e, infine, nel 2019, prima dell’arrivo del Covid, che ha interrotto la realizzazione di eventi, l’opera Amaranto, la quale racconta attraverso la voce di cinque protagonisti scelte non convenzionali per cambiare il mondo, partendo dalla propria vita. Tutti e quattro i documentari presentano un filo conduttore comune, quello dell’ambiente, dell’ecologia e dell’economia.
Come già accennato, FairMenti non si occupa solamente di promozione di film, ma di svariate altre attività. «Ci interessiamo anche di didattica nelle scuole e abbiamo svolto vari corsi a distanza durante il periodo covid». Chiara e gli altri collaboratori dell’associazione offrono ai Comuni, alle scuole e a chi gestisce centri estivi e spazi dedicati ai più giovani, un’ampia scelta di laboratori e percorsi didattici dedicati al commercio equo e solidale, al consumo consapevole, alla raccolta differenziata, al rispetto dei diritti umani, al fine di educare i più giovani alla sostenibilità sociale e ambientale, attraverso il gioco e il divertimento.
Anche nel campo della cucine e dell’alimentazione FairMenti è riuscita a ritagliarsi un suo spazio. L’importanza di mangiare in maniera sana ha spinto l’associazione a organizzarsi per offrire ai propri clienti un servizio di banqueting e catering. Un allestimento sobrio e raffinato, l’uso di stoviglie in fibra di bamboo, riutilizzabili o realizzate in materiale riciclabile, e la scelta di una cucina che predilige prodotti locali o provenienti dal commercio equo e solidale, sono alcuni degli elementi portanti dell’offerta.
«La nostra mission è quella di accrescere la consapevolezza, nel mercato, negli enti pubblici e nei cittadini, dell’importanza dell’economia sociale e solidale e del rispetto dell’ambiente. Per questo seguiamo l’ideazione, la progettazione e la realizzazione di eventi e lo facciamo cercando sempre soluzioni a basso impatto ecologico, e valorizzando al massimo l’innovazione, la creatività e la cultura». Sono queste parole, che si possono trovare nel sito web di FairMenti, che riescono a esemplificare nel migliore dei modi il pensiero di questa associazione. FairMenti fa dell’amore per la cultura e per l’ambiente la sua missione principale, utilizzando svariati mezzi, tra cui quello cinematografico, dunque anche il documentario Ritorno sui monti naviganti, per veicolare un messaggio e portare il pubblico alla riflessione.
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