Parking Day: Greenpeace trasforma un parcheggio in uno spazio per la socialità
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Torino - «Come sarebbe la nostra città se al posto di auto e asfalto avessimo più aree verdi e pedonali, spazi pubblici per la socialità, l’arte e le persone?». Se lo sono chiesto i ragazzi e le ragazze di Greenpeace Torino, che hanno aderito all’iniziativa del Parking Day. Per chi non la conoscesse, si tratta di un’azione collettiva che coinvolge ogni anno cittadini provenienti dalle diverse città del mondo per convertire temporaneamente lo stallo di un parcheggio in uno spazio pubblico per la socialità, come soluzione creativa alla mancanza di spazi urbani e di convivialità.
Greenpeace da sempre utilizza azioni dirette e creative per denunciare problemi ambientali: così, nello spazio temporaneamente liberato, l’associazione ha allestito un’area lettura con tappeti, cuscini e libri a disposizione dei passanti, una zona ludica con biliardino, giochi da tavolo e carte, oltre che gessetti, colori e fogli per i più piccoli. Durante la giornata i cittadini hanno anche potuto assistere a un concerto dal vivo, con performance musicali di artisti e musicisti.
Le volontarie e i volontari di Greenpeace hanno realizzato l’iniziativa contemporaneamente in diverse città italiane da nord a sud, in molte delle quali si terranno il prossimo 3 e 4 ottobre le elezioni amministrative. Come riportato in una nota stampa, l’obiettivo è quello di attirare l’attenzione dei candidati alle elezioni comunali sui problemi legati all’onnipresenza delle auto in città. Ciò che Greenpeace chiede alle amministrazioni delle città italiane è garantire spazi urbani più sani e vivibili, oltre che un sistema di mobilità equo e sostenibile, pensato per le persone e non per le auto: a Torino, ad esempio, il gruppo locale ha più volte denunciato il problema del trasporto pubblico insufficiente e richiesto tramvie più capillari.
«Per troppo tempo l’automobile ha plasmato il volto delle nostre città, il paesaggio e anche la vita delle persone», ha spiegato Federico Spadini, della campagna trasporti di Greenpeace Italia. «I cittadini sono stati resi dipendenti dal trasporto motorizzato privato attraverso una cattiva pianificazione urbana, la mancanza di accesso ad alternative pubbliche e la massiccia promozione da parte dell’industria automobilistica. I tempi sono ora maturi per un ripensamento dello spazio in città e le amministrazioni hanno l’opportunità, e anche il dovere, di trasformare i sistemi di mobilità urbana a favore del benessere delle persone e del Pianeta».
Con più di 65 auto ogni 100 abitanti, il nostro Paese ha uno dei tassi di motorizzazione più alti in Europa, con il settore dei trasporti responsabile di un quarto delle emissioni di gas serra a livello nazionale. Oltre all’impatto sul clima, sull’inquinamento atmosferico e sulla nostra salute, l’onnipresenza delle auto in città genera congestione, traffico, incidenti e riduce lo spazio che potrebbe essere destinato ad altri utilizzi, come parchi e aree verdi, che hanno invece benefici tangibili sul benessere e la salute delle persone.
Per questo, Greenpeace chiede alle amministrazioni delle città italiane di investire da subito in aree pedonali e infrastrutture ciclistiche, trasporto pubblico capillare, servizi pubblici di mobilità condivisa ed elettrica e aree verdi e senz’auto. E l’iniziativa del Parking Day, che sottrae momentaneamente lo spazio alle auto per restituirlo alle persone, è una delle tante soluzioni creative e partecipate per lottare contro smog, traffico, incidenti, cambiamento climatico e diseguaglianze, ripensando la mobilità urbana per rendere le nostre città più sane, sostenibili e a misura di persone.
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